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Il negromante alla prova

A San Francisco ci siamo messi alla prova con la prossima classe di Diablo III: il negromante

PROVATO di Umberto Moioli   —   14/03/2017

Chi durante lo scorso BlizzCon di novembre si aspettava l'annuncio di una nuova espansione di Diablo III sarà rimasto parzialmente deluso: Rise of the Necromancer aggiunge sì contenuti inediti, ma lo fa con una meno ambiziosa (e meno costosa, aspettando i dettagli definitivi sul prezzo) formula da DLC, un contenuto scaricabile che darà modo di mettere le mani su una nuova classe ma non espanderà il mondo di gioco con inedite regioni e sfide mai viste prima. La buona notizia è che sia durante il test del novembre scorso, sia nel corso di quello che abbiamo di recente potuto effettuare a San Francisco, ci siamo trovati al cospetto di un'aggiunta davvero interessante, capace di mescolare l'effetto nostalgia e la sete di tornare a provare qualcosa di simile al Negromante di Diablo II, con idee nuove e una realizzazione tecnica sempre sorprendente. Basterà per mantenere altissima l'attenzione sul titolo? Questo non lo sappiamo, per ora lo abbiamo messo alla prova in una stanzina semi buia di un hotel californiano...

Una breve prove del negromante ci ha dato modo di scoprire i nuovi contenuti di Diablo III

La rock star

"Ci siamo divertiti con il look del personaggio, volevamo dargli un aspetto da rock star che mantenesse lo spirito dell'originale ma colpisse allo stesso tempo gli utenti con qualcosa di nuovo", così ci viene presentato dagli sviluppatori di Blizzard il lavoro fatto a livello artistico e grafico per ricreare in maniera convincente il negromante. Tra l'altro la GDC 2017 è stata anche l'occasione per mostrare per la prima volta la versione femminile della nuova classe: come sempre il mix di animazioni perfette, effetti spettacolari e splendide interazioni con i nemici creano un effetto molto convincente, che per stupire non punta sulla potenza grafica in sé quanto sulla cura del particolare.

Il negromante alla prova
Il negromante alla prova
Il negromante alla prova

"I temi che il nostro team di artisti ha elaborato sono il sangue, le ossa, la vita e la morte", un quartetto che si adatta perfettamente a un combattente che durante la demo che abbiamo giocato ha messo bene in mostra tutte le peculiarità del suo gameplay. Se infatti durante l'ultima BlizzCon la build era focalizzata sull'utilizzo del pet, in questo caso ci è stato dato modo di entrare in sintonia con le abilità che permettono al negromante di combattere anche da vicino, come fosse un personaggio melee, alternando il sacrificio di punti vita per l'evocazione di determinate magie, con il riacquisto degli stessi utilizzandone altre. Nova di Sangue, ad esempio, scatena sugli avversari una vera e propria ondata di sangue, prosciugandoci in parte della nostra energia vitale ma colpendo ad area e causando ingenti danni. Al contrario la maledizione Messe Vitale incanta i mostri nel suo raggio d'azione, facendo in modo che nel momento stesso in cui li colpiamo ripristiniamo anche parte della vita. L'equilibrio che si va a creare combinando questi poteri con altri, come Tetra Falce e i suoi poderosi attacchi che colpiscono sulla media distanza, permette al Negromante di buttarsi nella mischia senza troppi indugi. O almeno questo è quando emerso da una demo, la stessa del BlizzCon, che era probabilmente tarata in modo tale da semplificare un po' la vita al giocatore. Anche il Golem di Sangue, creatura che ci seguiva dandoci una mano nel processo di sterminio di qualsiasi cosa si muovesse, era stato evocato in combinazione con una runa difensiva che gli dava modo di rigenerarsi sfruttando le orde di creature nei dintorni. Purtroppo non abbiamo avuto alcuna possibilità di mettere mano alla build, di cambiare la scelta di magie e rune, quindi per toglierci la curiosità dovremo aspettare ancora un po'. La sensazione, mescolando le idee che ci siamo fatti negli ultimi due incontri, è di trovarsi al cospetto di un personaggio molto versatile, pensato per dare modo a tutti gli utenti orfani di nuovi contenuti di cimentarsi con una sfida che li possa appassionare. Le armi e l'equipaggiamento che si poterà con sé saranno ovviamente originali e pensati per l'occasione, quindi la corsa agli oggetti leggendari dovrebbe essere pronta a ripartire. Nel pacchetto di Rise of the Necromancer ci saranno anche, citiamo, "una mascotte di gioco, ali cosmetiche, due slot per altrettanti eroi, due schede del Forziere personale, una cornice, un vessillo, uno stendardo e uno stemma stendardo", tutte piccole aggiunte che potrebbero fare piacere ma che forse non avranno la forza di ridare a Diablo III quella spinta di cui avrebbe bisogno per far tornare non solo i fan più accaniti, ma anche coloro che attendono aggiunte più corpose. Sembra attenderci un ottimo DLC insomma: per qualcuno sarebbe un grande successo, da Blizzard tendiamo però ad aspettarci sempre qualcosa di più. Torneremo a parlarne quando ci sarà una data di uscita finale, che comunque ci possiamo aspettare entro quest'anno, e potremo finalmente analizzarlo in tutte le sue componenti, magari mettendo a confronto sia la versione PC che quelle già annunciate per PlayStation 4 e Xbox One.

CERTEZZE

  • Il negromante è un interessante nuovo innesto
  • Artisticamente sempre molto valido
  • I nuovi set di armi e armature promettono una ricerca lunga e impegnativa

DUBBI

  • Avremmo preferito una vera e propria espansione piuttosto che un DLC