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Ritorno alle origini

Blizzard ha scelto la Sud Corea per annunciare StarCraft: Ramastered: ecco cosa aspettarsi da questo atteso ritorno

ANTEPRIMA di Mattia Comba   —   28/03/2017

Alla fine l'annuncio è arrivato. Come si era più volte ipotizzato, Blizzard ha scelto la Sud Corea per l'evento "I <3 StarCraft" non solo per festeggiare con i suoi fan la finale della Season 1 della GSL 2017, ma anche per annunciare la sua prossima mossa per il futuro di StarCraft, un titolo che da solo è riuscito a incarnare un genere e ad appassionare milioni di giocatori in tutto il mondo. Dopo la fine della trilogia del secondo capitolo, a Irvine si sono interrogati sulla direzione da intraprendere per il loro strategico in tempo reale: conclusa l'epopea di Raynor e Kerrigan il primo passo è stato quello di esplorare una nuova formula con Nova Covert OPS, una serie episodica che ha dato nuova vita al personaggio di Nova, lo spettro Terran che inizialmente avrebbe dovuto essere la protagonista dello shooter in terza persona Ghost, poi abortito. Successivamente gli sforzi di Blizzard si sono concentrati sullo sviluppo dei contenuti multiplayer dando grande spazio alle missioni cooperative e all'infrastruttura online con l'obiettivo di arginare l'emorragia di giocatori che negli ultimi anni hanno abbandonato i server di StarCraft. Ora arriva l'annuncio di StarCraft: Remastered, un progetto sul quale gli sviluppatori sono al lavoro da più di un anno e che darà nuovo lustro al primo indimenticabile capitolo di una saga che negli anni è stata consacrata come una pietra miliare del mondo dei videogiochi su PC.

L'evento "I <3 StarCraft" ci ha regalato Starcraft: Remastered e la versione free to play di Brood War

Nuova grafica, stesso gameplay

È stato Mike Morahaime in persona - fondatore e CEO di Blizzard - a presentare sul palco dell'evento "I <3 StarCraft" la remastered del primo capitolo. Prima di lanciarci in valutazioni e considerazioni, concentriamoci su ciò che ci attenderà questa estate con l'uscita di StarCraft: Remastered.

Ritorno alle origini
Ritorno alle origini

Il titolo del 1998 presenta sostanzialmente due aspetti distinti, agli antipodi tra loro: da una parte il comparto grafico che, fermo ai canoni di fine anni novanta, necessita inevitabilmente di una svecchiata, e dall'altra il gameplay osannato ancora oggi come il migliore mai apparso in uno strategico in tempo reale. La maggior parte degli sforzi quindi si sono concentrati sullo svecchiare l'aspetto visivo con un upgrade sostanzioso dei modelli delle unità, delle strutture, delle texture delle mappe, con l'immagine su schermo che dai 4:3 passa a un formato 16:9 con risoluzione fino a 4K Ultra HD. Inoltre le silhouette e le animazioni delle unità sono rimaste analoghe a quelle originali, con gli sprite portati solamente in alta risoluzione così come le texture, mantenendo uno stacco notevole con quanto visto in StarCraft II. Tuttavia il passato sarà a portata di mano grazie alla possibilità di cambiare dalla risoluzione 4:3 al widescreen semplicemente con un tasto, modificando l'aspetto del gioco in qualsiasi momento senza dover obbligatoriamente intervenire dai menu, in modo analogo a quanto abbiamo visto nell'Anniversary Update di Diablo III che ci ha fatto tornare in una Tristram tutta pixel e nostalgia. In StarCraft Remastered però anche il gameplay è legato a doppio filo con quello del titolo originale, una scelta questa voluta fortemente da Blizzard che ha ascoltato i tanti appelli arrivati dai suoi fan storici. La Remastered è stata sviluppata completamente attorno al motore grafico originale quindi tutto è ancora in due dimensioni e ritroveremo lo stesso bilanciamento e le stesse limitazioni del titolo originale, come ad esempio i limiti ai gruppi di controllo o la possibilità di attaccare con più unità di mutalische che però su schermo appaiono e si muovono come una sola. Una strizzata d'occhio fortissima ai veterani del titolo che nonostante la nuova trilogia e il salto di motore grafico sono rimasti aggrappati al gameplay originale di StarCraft. Sul fronte dei contenuti StarCraft: Remastered include tutte le missioni della campagna di StarCraft e Brood War, per un totale di più di cinquanta missioni tutte doppiate e tradotte come da tradizione della serie. Le cinematiche originali sono state mantenute e rifatte in Full HD, e sono state aggiunte delle schermate di intermezzo e le istruzioni alle missione con illustrazioni in stile fumetto. Preparatevi quindi a ritornare nel settore Koprulu, prendere il comando di truppe Terran, Zerg e Protoss e rivivere la genesi di un epica fantascientifica con protagonisti Jim Raynor e Sarah Kerrigan.

Per ingannare l'attesa

L'appuntamento con StarCraft: Remastered è fissato per la prossima estate, ma in settimana è in arrivo l'upgrade 1.18 di Brood War che corregge alcuni bug e soprattutto rende la StarCraft Anthology, che comprende il titolo originale e l'espansione Brood War, completamente gratuita.

Multiplayer vecchia scuola

StarCraft ha sempre avuto una relazione speciale con la Sud Corea, non solo per il successo di pubblico e di vendite ma perché proprio in quelle terre è riuscito a gettare le basi per quello che oggi chiamiamo eSport. Un fenomeno che di anno in anno acquista una dimensione sempre maggiore in tutto il mondo.

Ritorno alle origini
Ritorno alle origini

Vent'anni fa, StarCraft riuscì a creare un movimento di appassionati completamente dal nulla, che trovò nella Sud Corea terreno fertile e fan pronti a innalzare un videogioco a pinnacolo delle competizioni, riempiendo arene, palazzetti e finanche stadi pur di vedere competere dal vivo i giocatori più forti della disciplina in scontri all'ultimo respiro. StarCraft è un gioco molto complesso non solo per il suo gameplay profondo e raffinato, ma anche perché richiede un'abilità ineguagliabile per poter essere padroneggiato al meglio, costringendo i giocatori a far danzare freneticamente i polpastrelli sulla tastiera a una velocità forsennata per gestire unità, produrne di nuove, ampliare la propria base, esplorare la mappa e reagire alle azioni dell'avversario, il tutto eseguito quasi istantaneamente. StarCraft diventa quindi una disciplina non solo bella da vedere per le prodezze a schermo, ma anche per quelle che vengono eseguite sulla tastiera e ha permesso ai più grandi esponenti di guadagnarsi fama e rispetto per la difficoltà stessa che richiede eseguire meccaniche così complesse a una velocità così impressionante. Il titolo Blizzard è considerato ancora adesso come il punto più alto dell'eSport, la disciplina regina, anche se negli ultimi anni sta affrontando un momento di crisi piuttosto importante insidiato da fenomeni strepitosi come i MOBA. Viene quindi da chiedersi come StarCraft: Remastered andrà a influenzare l'andamento del multiplayer di StarCraft visto e considerato che il motivo per mantenere inalterato il gameplay e il bilanciamento delle unità rispetto al titolo originale è proprio quello di far felici tutti i veterani che da anni continuano a giocare Brood War snobbando il competitivo di StarCraft 2. Certo, da una parte con un'operazione simile Blizzard va nuovamente a intercettare tutti coloro che sono fuori da Battle.net andando a implementare nel suo client tutta una serie di caratteristiche come un nuovo sistema di classificate, i replay, la possibilità di chattare con altri giocatori e quant'altro. Dall'altra il rischio è di un'ulteriore frammentazione dell'utenza che se già adesso non è particolarmente attiva, con l'arrivo di StarCraft: Remastered potrebbe vedere i più appassionati abbandonare il secondo capitolo per rimpossessarsi di Brood War, andando a creare una situazione sicuramente difficile da gestire per la software house di Irvine.

CERTEZZE

  • Comparto grafico rifatto e risoluzione fino a 4K
  • Tutte le missioni di StarCraft e Brood War
  • Gameplay invariato rispetto all'originale

DUBBI

  • Rischio frammentazione del multiplayer
  • Che sia l'inizio dell'era delle remastered per Blizzard?