48

Cyber Souls

Deck13 torna con un simil Souls, ma ambientato in una fabbrica e con molto più metallo

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   10/04/2017

The Surge inizia in una specie di discarica. Il protagonista non sa perché c'è finito, non sa perché si ritrova addosso degli innesti cibernetici e non sa perché viene attaccato da dei piccoli e fastidiosi droni. L'unica certezza è che il suo primo giorno di lavoro non sta andando come pensava.

Cyber Souls

L'azione inizia senza tanti convenevoli: siamo armati di un rottame e dobbiamo prendere letteralmente a mazzate i droni che ci svolazzano intorno. Il tutorial è composto da una serie di scritte fluttuanti che ci spiegano cosa fare: disponiamo di un colpo verticale e di uno orizzontale. Se attaccati possiamo schivare o parare. Il combattimento è, per così dire, fisico e pesante. L'ambientazione fantascientifica non inganni, perché The Surge offre principalmente combattimenti all'arma bianca (almeno nei primi livelli). Ogni colpo portato ha i suoi tempi di esecuzione, che variano a seconda dell'arma selezionata e, come scopriremo, dell'abilità del personaggio. Affrontare un nemico attaccando a testa bassa è deleterio e, nel migliore dei casi, ci frutta la decurtazione di una delle nostre barre di energia. Nel peggiore finiamo morti. L'area iniziale è molto piccola e prevede una sola deviazione dove si trovano dei droni leggermente più duri degli altri. Tutto urla "Souls" da ogni poro. Non c'è da stupirsene visto che gli autori sono quei Deck13 che già avevano provato a copiare From Software con Lords of the Fallen. I primi minuti di gioco, comunque, procedono abbastanza spediti. Entriamo in un'area medica dove veniamo curati e accediamo alle prime funzioni di personalizzazione del personaggio. In realtà per accedere a tutte dobbiamo prima recuperare un nucleo energetico che si trova nelle vicinanze. Veniamo anche contattati da una tipa che non ci dice niente di lei, ma che ci invita a entrare nella fabbrica. Solo così potrà aiutarci concretamente. Sembra facile, ma non lo è... non lo è proprio.

Abbiamo provato The Surge, il nuovo simil Souls di Deck13: scoprite come ci è sembrato

Innesti e cura del personaggio

Dopo esserci curati, usciamo dall'altro lato dell'area medica per andare alla ricerca del nucleo energetico. Qui facciamo la conoscenza di un altro tipo di nemico, che possiamo descrivere come una specie di zombi con innesti cibernetici. L'apparenza è quella di un essere umano, ma sperare di poterci parlare è solo un'illusione. Affrontandolo apprendiamo delle altre funzioni del sistema di combattimento, come la possibilità di mirare i colpi.

Prendergli quel bellissimo martellone non sarà facile
Prendergli quel bellissimo martellone non sarà facile

Farlo è utile per due motivi: si possono colpire le parti non corazzate del nemico, facendogli più male e, concentrando gli attacchi su un arto, si possono provare a ottenere i suoi innesti, dopo avergli staccati con una specie di fatality, che si attiva tenendo premuto un tasto e che pone sempre fine al combattimento. Dopo averlo sconfitto facciamo qualche passo e troviamo un suo collega. Scopriamo che questi esseri, creati chissà da chi, cambiano soltanto in base agli innesti cibernetici: c'è chi è più corazzato ma più lento e chi utilizza armi più veloci e ha il corpo più scoperto. Comunque sia ripuliamo l'area e recuperiamo il nucleo energetico, con cui riattiviamo tutte le funzioni dell'area medica. Ora possiamo gestire i nostri innesti cibernetici, costruirne degli altri utilizzando dei progetti (all'inizio se ne hanno di basilari, ma più avanti se ne otterranno altri) e installare dei nuovi chip. Questi ultimi danno sostanzialmente dei poteri legati ai valori del personaggio (salute, energia e stamina), come quello di curarsi per un certo numero di volte, o quello di ridurre la decadenza dell'energia accumulata picchiando i nemici. Tutto ciò che facciamo nell'area medica ha un prezzo, sia in scarti tecnologici, ossia di quella che possiamo considerare la moneta di gioco (si ottiene eliminando i nemici), sia in consumo di energia nucleare, che possiamo aumentare spendendo gli scarti tecnologici. L'area medica consente anche di depositare gli scarti tecnologici non spesi, in modo da non perderli in caso di morte; eventualità che si verificherà spesso con l'avanzare dell'avventura.

Esplorazione avanzata e primi boss

Oltre a garantire la possibilità di installare più chip e innesti, aumentare l'energia nucleare ha anche un'altra funzione: mandare in corto circuito alcuni sistemi di sicurezza, così da poter accedere a nuove aree o a risorse più preziose.

Giocando si sbloccano delle scorciatoie che riportano sempre all'area medica
Giocando si sbloccano delle scorciatoie che riportano sempre all'area medica
I combattimenti sono molto 'fisici'
I combattimenti sono molto "fisici"

Farlo è facile: se si dispone di abbastanza energia, basta avvicinarsi al pannello di controllo che si vuole mandare in corto e tenere premuto il tasto azione. Il sistema è semplice ma efficace a livello di design, visto che crea dei punti in cui bisogna tornare solo quando si è ottenuta abbastanza energia. Compresi tutti i sistemi di gioco, continuiamo nell'esplorazione, ammazziamo altri nemici cibernetici e altri droni, gli strappiamo qualche arto in simpatia per arricchire la nostra collezione e attiviamo alcune scorciatoie che collegano all'area medica, scoprendo un'altra delle caratteristiche di The Surge: il design circolare dei livelli, che si sviluppano tutti intorno a un centro (l'area medica), con cui sono costantemente collegati da scorciatoie che si aprono dopo aver esplorato una nuova zona, siano esse scale, ascensori o quant'altro. Esplorando ancora incontriamo anche quello che possiamo considerare il primo boss nascosto, posizionato praticamente dietro a un grosso cespuglio: è un macchinario inquietante e aggressivo che ci uccide velocemente con un solo colpo ben piazzato. Abbiamo capito: come i Souls insegnano, ci torneremo quando saremo più forti, perché per ora è una sfida impossibile da superare. In realtà dopo essere stati ricostruiti nel centro medico scopriamo con orrore che dobbiamo tornare subito dal boss: non tanto per combatterlo, quanto per recuperare i nostri resti e non perdere quanto avevamo accumulato giocando. Correndo come pazzi e con un po' di fortuna ce la facciamo e possiamo proseguire nella nostra ricerca di un ingresso alla fabbrica. Facendolo affrontiamo altri nemici; scendiamo in un'area sotterranea molto buia dove dobbiamo utilizzare un innesto per farci luce (avete presente una torcia elettrica?); affrontiamo nemici più veloci e numerosi, ma non più scaltri, abbandoniamo un'area dove un liquido tossico non ci consente di penetrare, raccogliamo altre risorse, moriamo un po' di volte e arriviamo dal primo boss vero e proprio, più debole di quello nascosto di cui abbiamo parlato prima, ma comunque in grado i farci a fettine in pochi istanti (ANTICIPAZIONE: si tratta di un grosso robot bipede non proprio in ottime condizioni, che comunque saltella come un grillo e picchia duro). Fatichiamo un po', moriamo qualche volta, ma alla fine riusciamo a batterlo e a proseguire, esplorando altre zone della fabbrica, scoprendo altri nemici, altre armi e altri boss.

Conclusioni provvisorie

Una delle scene scriptate che fungono da fatality
Una delle scene scriptate che fungono da fatality

The Surge vuole essere, senza troppi misteri, un Souls fantascientifico. Deck13 ha già fatto esperienza del genere con il già citato Lords of the Fallen e, apparentemente, potrebbe aver fatto centro con la sua nuova fatica, a patto che non vanifichi le buone premesse con una storia banale e stereotipata. Speriamo anche che i boss avanzati siano migliori dei primi, che sono stati sicuramente duri da sconfiggere, ma non proprio ispiratissimi nel design. Il problema è che lo scenario non consente grossi margini di manovra in tal senso: quindi ci aspettiamo soprattutto altre grosse macchine. Dal punto di vista tecnico invece, il lavoro di Deck13 sembra ottimo: la fabbrica in cui è ambientata l'avventura è ricca di dettagli e il suo stato di abbandono è rappresentato davvero molto bene da detriti e altri dettagli, come murales, messaggi angosciati dei dipendenti e altro. Certo, anche in questo caso c'è da capire quanta varietà potrà offrire, visto che sempre di una fabbrica stiamo parlando, per quanto grossa, ma le prime aree fanno ben sperare. Da segnalare anche che, nonostante la prova sia stata fatta su una versione non completa del gioco per PC, non abbiamo registrato problemi di frame rate.

CERTEZZE

  • Gameplay rodato da Souls
  • Il sistema degli innesti cibernetici è interessante
  • Intelligente costruzione dei livelli

DUBBI

  • La storia rimane tutta da scoprire
  • Il design dei boss migliorerà?