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Cinque fumetti Bonelli che sarebbero degli ottimi videogiochi

Sviluppatori all'ascolto, ecco le nostre idee!

SPECIALE di Lorenzo Fantoni   —   30/05/2017

Il nome Bonelli in Italia evoca in qualche milione di persone la corsa verso l'edicola in cerca dell'albo nuovo, lo spavento di un mostro di Dylan, l'emozione di un duello all'alba di Tex, il fascino alla Blade Runner di Nathan Never e le assurde avventure di Martin Myster... e questo solo per citare i nomi più famosi, visto che in Via Buonarroti di storie se ne raccontano tantissime e i personaggi non mancano. Bonelli è stata anche protagonista di uno dei pochi esperimenti italiani di crossmedialità col mondo dei videogiochi, ricordate le avventure di Dylan Dog che si potevano comprare in edicola? Col tempo quell'idea è stata schiacciata da mille difficoltà produttive, ma come approccio era geniale. Quindi, oggi che gli studi di sviluppo italiani sono tornati in forma e la scena sembra ricca di possibilità, perché non fantasticare un po'?

Mercurio Loi

Uno degli ultimi arrivati in casa Bonelli, un personaggio sui generis che si muove nella Roma del Marchese del Grillo con lo stesso piglio saccente e geniale dello Sherlock Holmes di Cumberbatch. I suoi sono i classici racconti che danzano continuamente sul confine tra mistero e giallo e che allo stesso tempo fanno della cornice cittadina un protagonista della storia. Converrete con noi che probabilmente la soluzione migliore per trasportare l'atmosfera del fumetto su uno schermo sono probabilmente le buone vecchie avventure grafiche alla LucasArts, magari proprio un prodotto che citi apertamente lo SCUMM, come Thimbleweed Park. Ovviamente bisognerebbe dare al giocatore la possibilità di utilizzare non solo Mercurio, ma anche il suo assistente Ottone. Dal punto di vista della fattibilità questo potrebbe essere uno dei progetti più sensati, lo sceneggiatore Alessandro Bilotta sarebbe senza dubbio la persona ideale per riempire il gioco di dialoghi divertenti ed enigmi storici, mentre un look retro potrebbe piacere a tutti, ma anche un'interfaccia e uno stile grafico alla Broken Sword potrebbero funzionare.

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Orfani

Partiamo con qualcosa di semplice, più o meno. Il mondo creato da Recchioni e Mammucari ha cambiato più volte pelle nel corso delle stagioni, ma rimane comunque una storia che ama l'azione, l'esagerazione e che trae la propria forza da un universo fantascientifico condiviso che va da Capitan Planet a Halo, passando per i Nerf. La sua incarnazione videoludica ideale potrebbe essere uno sparatutto che segue vari momenti e che modifica il suo gameplay in base alla situazione. Inizialmente l'azione potrebbe seguire gli Orfani, un po' come Halo Reach, per poi concentrarsi su Ringo, poi diventare un survival in Nuovo Mondo e infine un action per l'attuale stagione, ovvero Sam. Considerando questo trasformismo la prima idea che ci viene in mente potrebbe essere un prodotto in stile NiER: Automata, che della varietà di situazioni e gameplay ha fatto il suo punto di forza. La sua struttura fatta di violentissime sparatorie, boss enormi, armi differenti e momenti più "intimi" si adatterebbe perfettamente alle sfaccettature del fumetto. Ovviamente stiamo solo sognando. Eventualmente la soluzione "old style" potrebbe essere qualcosa in stile Cinemaware, che era solita creare videogiochi che al loro interno comprendevano più generi differenti, spesso completamente diversi tra di loro.

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Dragonero

Con l'ambientazione fantasy di Enoch e Vietti abbiamo l'imbarazzo della scelta, perché si lega a un immaginario che i videogiochi hanno già affrontato in ogni modo possibile. Con un bel budget Dragonero potrebbe diventare tranquillamente una versione riveduta e corretta di Skyrim, con personaggi ancora più interessanti, draghi e avventure degne del titolo Bethesda. Ma niente vieta di poterlo trasformare in un GDR più classico, qualcosa in stile Baldur's Gate. L'incredibile numero di razze e di creature, la ricchezza di intrecci narrativi, di culture differenti, di fazioni e la minuziosa descrizione di un mondo che straripa di luoghi da visitare offrono l'imbarazzo della scelta all'eventuale sviluppatore che volesse creare un titolo con un'architettura aperta o che volesse anche solo prenderne una fetta per raccontare una storia appassionante. D'altronde già nel 2013 è stato presentato un gioco di ruolo tradizionale, basato su Pathfinder, che riprendeva le ambientazioni di Dragonero, quindi un videogioco sarebbe la naturale evoluzione del franchise.

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Dylan Dog

Poteva forse mancare? Ma no dai, soprattutto oggi che l'Indagatore dell'Incubo, ormai superati i trent'anni, ha sdoganato anche l'uso dello smartphone ed è stato rilanciato con un sacco di nuove storie e nuovi autori. Nelle storiche avventure Simulmondo lo vedevamo muoversi in architetture bidimensionali fondamentalmente molto simili tra di loro in cui doveva saltare in giro e sparare a minacce di vario tipo, con occasionali dialoghi a scelta multipla con disegni digitalizzati. Oggi Dylan sarebbe l'uomo perfetto per due tipi di videogiochi: un walking game alla Firewatch in cui si spara decisamente poco, ma ci si muove in ambienti evocativi e pervasi da un ricco substrato narrativo che dev'essere scoperto attraverso indagini, letture e oggetti di vario tipo, oppure un'avventura ricca di bivi in stile TellTale, in cui i dialoghi con i comprimari possono portare a interessanti deviazioni narrative, alternate a sequenze in quick time in cui dobbiamo afferrare la pistola lanciata da Groucho o schivare la coltellata di un serial killer. In alternativa, proponiamo una drammatica avventura con protagonista un lettore storico alla ricerca delle sensazioni di quando era giovane, che va in giro lamentandosi di come Dylan fosse bello solo fino al centesimo numero. Bonelli, cosa aspetti? I tempi sono maturi!

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Tex

Vogliamo proprio esagerare fino in fondo? E allora diciamo che il personaggio più famoso e longevo di casa Bonelli meriterebbe un'avventura degna della sua grandezza e degli spazi che solo il West sa offrire. Inutile girarci troppo attorno: avrete sicuramente capito che il miglior modo per trasformare Tex in un videogioco è dare la licenza in mano a Rockstar e dirgli "molla Red Dead Redemption 2 e concentrati su questo cowboy con la camicia gialla". Immaginate cosa non sarebbe cavalcare verso il tramonto insieme a Kit Carson e Tiger Jack, sconfiggere Mefisto esplorando una miniera abbandonata, uscire vincitori da una lunghissima sparatoria con un gruppo di indiani o semplicemente perdersi nelle centinaia di storie, citazioni dagli albi, personaggi e luoghi che il più longevo fumetto italiano ha raccontato in questi anni. Sarebbe un prodotto incredibile, monumentale e assolutamente spettacolare. Forse per questo rimarrà per sempre soltanto un sogno, ma chissà, magari uscirà una versione di Red Dead Redemption 2 per PC e a quel punto una bella mod non si nega a nessuno no?

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