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FIFA 18: il salto di qualità

Abbiamo messo le mani sul nuovo calcistico di EA Sports, testandone migliorie e inedite caratteristiche

PROVATO di Umberto Moioli   —   10/06/2017

La versione di FIFA in uscita il prossimo settembre promette di essere particolarmente interessante. Il capitolo precedente ha aggiunto diverse novità che quest'anno verranno espanse, consolidate e ove necessario riviste. In fondo un prodotto che ha l'ambizione di divertire (e far spendere, attraverso Ultimate Team) per tutto l'anno non può che cercare costantemente un equilibrio tra le richieste del proprio pubblico e la necessità di andare avanti, aggiungere e rifinire la formula. Stare fermi è un rischio, chiedere a Pro Evolution Soccer e Konami per informazioni, ma in Canada sembrano saperlo bene: ecco quindi che FIFA 18 nasce sotto la stella di Cristiano Ronaldo, partner ufficiale che sembra voler diventare qualcosa in più che un semplice volto di copertina, tanto da avere una sua edizione dedicata, ma anche di una serie di cambiamenti che coinvolgono tanto l'aspetto del titolo, quanto il gameplay. È evidente che qualche partita in compagnia dei colleghi non può essere risolutiva sulla qualità di un gioco dall'offerta così articolata, però siamo usciti dalla nostra recente prova avvenuta in quel di Milano con delle sensazioni parecchio positive...

FIFA 18: il salto di qualità

La tecnica conta

Se siete del partito "la grafica non conta", potete passare al prossimo paragrafo. Se invece siete sensibili all'argomento vi farà piacere che il secondo anno del Frostbite Engine prestato a FIFA porta con sé diverse gustose novità. Il motore nato nella fredda Svezia per servire gli sparatutto sviluppati da DICE è oramai uno strumento versatile, utilizzato da Electronic Arts per gli scopi più different e qui capace di mettere in mostra giocatori, terreno di gioco e spalti meglio illuminati, grazie ad un più che pregevole lavoro su luci e ombre, e forte dell'inedito supporto all'ambient occlusion. Il contorno, quindi gli spalti e i tifosi che li popolano, sono stati poi "localizzati" per riproporre almeno in parte i diversi colori delle culture calcistiche mondiali: in Sud America sarà consueto vederli riversarsi verso le transenne ad ogni gol segnato mentre in Gran Bretagna lo stile, almeno dentro alle mura dello stadio, è quello più composto imposto e poi interiorizzato dagli appassionati negli ultimi decenni. In maniera simile curva e tribuna accoglieranno diversamente le reti fatte e subite. Si tratta di dettagli, chiaro, ma sono quelli che possono fare la differenza alla centesima o millesima partita dell'anno.

FIFA 18: il salto di qualità

Non è un dettaglio invece la Motion Technology System: nome che dice poco per una interessante evoluzione nel campo delle animazioni. Per farla breve, in passato i movimenti dei giocatori ( si pensi ad una falcata durante la corsa o a una rotazione del busto in fase di dribbling) venivano calcolati per intero; una volta dato l'input quello successivo veniva eseguito solo ad animazione conclusa. Ora i passaggi sono stati ridotti e il comando impartito tramite il controller può essere eseguito all'istante perché ogni singolo frame viene calcolato in modo indipendente. Il risultato è una maggior reattività e fluidità che, nella nostra prova della versione definitiva, si accompagnava ad un ritmo forse più compassato, donando all'esperienza un feeling maggiormente realistico rispetto alla versione di dodici mesi fa. Questioni di bilanciamento, comunque, che potrebbero cambiare nel corso dello sviluppo e prima del lancio ufficiale. La novità è stata resa possibile da alcuni modifiche fatte al software con cui Electronic Arts lavora in fase di motion capture, non a telecamere o hardware inediti, il che ha permesso non solo di avere una resa più fluida dei calciatori ma anche di velocizzare il processo di registrazione e cattura con gli atleti. Il che vuol dire, ad esempio, che il lavoro volto a riprodurre le movenze particolari e lo stile di ciascun atleta, potrà essere curato per un numero superiore di top player.

I protagonisti

Parlando di chi scende in campo, anche se solo in forma virtuale, il team di sviluppo ha scelto per FIFA 18 di investire parecchie risorse per meglio rendere la fisicità dei calciatori. Ciascuno di loro fa riferimento ad un particolare archetipo (alto, medio o basso; magro o robusto) che determina come si muove sul terreno di gioco. Un esempio per capirsi: fino a FIFA 17 Messi e Ibrahimovic avevano la stessa falcata, mentre in questo nuovo capitolo per percorrere la stessa distanza il primo dovrà fare più passi essendo dotato di leve corte. Il discorso sulle animazioni di prima è poi tornato utile per rivedere il sistema di dribbling, ora forte di movimenti più fluidi e, ma anche qui bisognerà verificare la cosa, in generale più efficace e quindi decisivo sulle sorti del match. Ci sono una serie di altre aggiunte che coinvolgono i controlli, come un rinnovato sistema di cross che si appoggia sulla combinazione del tasto frontale preposto con i grilletti per eseguire quelli bassi, ma soprattutto è stato speso del tempo per rivedere il comportamento dell'intelligenza artificiale di squadra. Anziché calcolare l'atteggiamento degli avversari uno ad uno, singolarmente, FIFA 18 prende in considerazione il posizionamento sul campo dell'intero reparto per determinare quello che i compagni devo fare. Ancora più interessante la volontà di riprodurre a seconda della squadra con cui ci si scontra le strategie di base e quelle avanzate che la distinguono; in tal senso il Tiki Taka del Barcellona non può che venire in mente come primo e miglior esempio.

FIFA 18: il salto di qualità

Una storia epica

Dopo l'esperienza dello scorso anno, Electronic Art non ha comunque più solo da curarsi di rifinire gameplay, net code e FIFA Ultimate Team. La modalità The Journey, introdotta quasi come bonus o esperimento per capire come un titolo calcistico si potesse prestare ad una narrazione vera e propria, è stata giocata da oltre 13 milioni di persone, tutte con una loro opinione su come potesse essere migliorato. Il successo di tale feature ha reso inevitabile la scelta di investirci più risorse ed espanderla, rendendola più che un film interattivo sul calcio. Noi ne abbiamo potuto giocare una porzione abbastanza limitata, buona per introdurre il tema della possibile cessione del nostro Alex Hunter dal Chealse di Conte, che da quanto testato sembrava oramai imminente. In realtà ci è stato detto che ci saranno diverse novità: la personalizzazione estetica del nostro alter ego, innanzitutto, che potrà scegliere differenti look sia per le partite, attraverso capigliature personalizzate, che per la sua vita al di fuori del campo. Stesso discorso per il guardaroba, ma si prospettano soprattutto delle scelte morali e sul proprio destino professionale, con un'avventura divisa in sei capitoli che andranno dall'Inghilterra fino al Brasile. Il tutto con un cast allargato che vedrà più personaggi di fantasia ma anche realmente esistenti, come il già citato Cristiano Ronaldo. Infine, oltre a un sistema di obiettivi più chiari sia per la stagione che per la singola partita, ci è stato confermato che The Journey conterà una modalità multiplayer locale e ci sarà più di un personaggio utilizzabile. Ulteriori dettagli non ce ne sono ma così, ad uno primo sguardo, il salto in avanti sembra sostanzioso. Come tutti gli anni il primo contatto con il nuovo FIFA è fatto per dare una panoramica su quello che sarà il capitolo in uscita in autunno, lasciando a prove successive giudizi più articolati e soprattutto educati. La prima impressione è in ogni caso molto promettente e contiamo di darvi delle novità sul resto dell'offerta incluso FUT (che quest'anno vede le Leggende su tutte le piattaforme) nel corso dell'estate. Intanto potete segnare sul calendario il gioco dell'uscita, prevista il 29 settembre per tutti, il 26 per chi effettuerà il pre-ordine e il 21 per gli abbonati EA Access.

Il primo impatto con il nuovo FIFA è di quelli che non lasciano dubbi: il titolo calcistico di Electronic Arts è figlio di una serie oramai ultra solida e consolidata, ma riesce comunque ad aggiungere parecchio sui diversi fronti aperti, sia tecnici che ludici. A settembre l'appuntamento nei negozi.

CERTEZZE

  • Il Frostbite sembra aver raggiunto la sua maturità anche su FIFA
  • Buon mix di novità sia tecniche che di gameplay
  • The Journey torna con ambizioni ben superiori al passato...

DUBBI

  • ...e che andranno tutte verificate
  • Ancora non si sa praticamente nulla di cosa cambierà in Ultimate Team