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L’hardware di Xbox One X, pezzo per pezzo

Un'analisi approfondita di ogni singola componente presente dentro Xbox One X, la nuova console di Microsoft

SPECIALE di Pierpaolo Greco   —   20/06/2017

A cavallo tra la sua conferenza e l'apertura della fiera vera e propria, Microsoft ha organizzato uno showcase di tutti i suoi prodotti a cui ha invitato giornalisti e influencer. All'interno di una bella cornice rilassata e carica di cibarie di ogni tipo era possibile provare tutta la line-up presente all'E3 di quest'anno, chiacchierare con gli sviluppatori e anche dare un'occhiata molto da vicino a Xbox One X. L'annuncio è ancora molto fresco e per quanto i dettagli tecnici siano ormai tutti noti e già adeguatamente analizzati su più fronti, abbiamo pensato di approfittare della console messa in mostra per realizzare questo piccolo speciale di approfondimento dove passiamo in rassegna le singole componenti che compongono l'hardware della console più potente mai realizzata. A partire dalle foto che abbiamo scattato durante l'evento, dove la macchina era stata smontata e inserita in una teca, cercheremo di descrivervi per filo e per segno quello che è possibile vedere lasciandovi anche qualche dettaglio che abbiamo raccolto nel corso di interviste e chiacchiere che abbiamo avuto con il team hardware ma anche approfittando dei numerosi video e comunicati distribuiti in queste settimane. Seguiteci in questo excursus e non mancate di farci sapere nei commenti se l'idea è stata di vostro gradimento.

L’involucro esterno

La parte posteriore
La parte posteriore
La parte superiore
La parte superiore
Xbox One X (a sinistra) e Xbox One S (a destra) a confronto
Xbox One X (a sinistra) e Xbox One S (a destra) a confronto

Partiamo dalle parti più esterne, quelle che all'apparenza dovrebbero essere meno interessanti. La scocca di Xbox One X è in plastica, con gli stessi identici materiali e rifiniture già viste su Xbox One S. Cambia la colorazione, ora nera, e rispetto alla primissima incarnazione della console sono sparite tutte le parti lucide. L'involucro ha una texture leggermente abrasiva che dovrebbe ridurre a un valore prossimo allo zero le impronte lasciate dalle mani e far depositare meno polvere grazie alla carica elettrostatica generata dalla superficie. Rispetto a Xbox One S, la versione economica della console, spariscono anche tutte le feritoie per il passaggio dell'aria sulla parte superiore della scocca. Adesso l'aria può passare esclusivamente attraverso le aperture laterali e quella posteriore consentendo un posizionamento della console anche sopra o sotto altri device. O magari all'interno di ripiani e mensole che hanno pochissimo spazio verticale. Rimangono perfettamente invariate invece le posizioni di tutte le porte sul retro e sul frontale mentre è stato posizionato sulla parte inferiore il pulsante per espellere il disco dal lettore. Proprio quest'ultimo è stato leggermente spostato a causa della rivoluzione completa dell'interno e adesso la feritoia è posizionata esattamente dove la console ha il gradino divisorio tra la parte superiore e quella inferiore. Una soluzione estetica molto interessante che rende il design moderno della console ancora più lineare, se possibile.

Lo chassis

La parte inferiore
La parte inferiore
La parte superiore
La parte superiore

Qui le cose si cominciano a fare leggermente più serie. Questa parte in acciaio è presente in ogni pezzo di hardware esistente sul mercato. È probabilmente tra le componenti più vecchie concepite per computer e console e la sua produzione, a livello di ingegnerizzazione, ha fatto pochissimi passi in avanti negli ultimi due decenni. È un semplice pezzo di metallo che viene serigrafato e modellato da apposite macchine che agiscono "spingendo" fisicamente le parti che devono alloggiare la componentistica per dare delle forme ben precise oppure bucando lo chassis lì dove deve passare l'aria. Questo guscio ha un duplice scopo dove le due funzioni sono in perfetta antitesi. Da un lato deve schermare i pezzi al suo interno da qualsiasi interferenza elettromagnetica esterna, dall'altro deve consentire la dissipazione del calore. Per quest'ultima funzione vengono effettuati tutti quei buchi che vedete in ogni immagine di qualsiasi chassis di computer e device tecnologici ma per ogni foro che viene effettuato ovviamente si riduce la funzione di "scudo" di questa copertura. Ogni produttore hardware deve quindi trovare il giusto compromesso tra questi due estremi e, nel caso di Xbox One X, la parte più interessante è quella relativa ai fori posteriori dedicati alla fuoriuscita dell'aria spinta dalla ventola. La foratura infatti ha un grado di precisione elevatissima per cercare di avere il maggiore numero di aperture in un preciso spazio, senza però eliminare la componente di metallo che separa i fori così da mantenere un certo grado di schermatura e contemporaneamente non ridurre eccessivamente la solidità dello chassis.

La scheda madre e il System on Chip

La vista superiore della scheda madre
La vista superiore della scheda madre
Un dettaglio delle porte posteriori
Un dettaglio delle porte posteriori

E qui le cose cominciano a farsi interessanti. In realtà del System on Chip (SoC) alla base del progetto Scorpio abbiamo veramente scritto e detto tantissimo nelle scorse settimane qui su Multiplayer.it. Dall'analisi delle specifiche tecniche alle valutazioni sul reale uso, nulla è rimasto avvolto nel mistero per questo chip prodotto da AMD e Microsoft in una partnership molto interessante. Un quadrato di silicio di 360 mm2 di superficie con più di sette miliardi di transistor, costruito con processo produttivo FinFET a 16 nanometri e in grado di raggiungere i 2300 MHz di frequenza con tutti i suoi 8 core. Il tutto abbinato a una componente video basata su tecnologia Polaris, composta da 40 compute unite e funzionante a 1172 MHz. Il risultato sono i fantomatici 6 TeraFLOPS di potenza bruta erogabile in grado di garantire i 4k nativi almeno sulla carta. In realtà ci sono già diversi dibattiti in corso sulla questione della risoluzione nativa e probabilmente ci vorrà almeno un anno prima di vedere sfruttate fino in fondo con progetti dedicati, le incredibili prestazioni di questa macchina ma è indubbio che per il prezzo a cui viene proposta Xbox One X, si tratta davvero di un gran pezzo di hardware e il SoC, unito alla scheda madre, sono una perfetta rappresentazione del suo valore. Nella prima foto, oltre al chip alloggiato nel socket è possibile vedere immediatamente i 12 banchi di RAM GDDR5 ognuno da 1 GB che permettono di erogare 326 GB/s di dati grazie al bus di 384 bit insieme ai cinque regolatori principali di tensione che finiscono di circondare il SoC e sono responsabili della perfetta gestione energetica della componentistica interna della console. Xbox One X ha un grado di ottimizzazione elettrico che è difficile trovare in altri prodotti di consumo di pari valore e il fatto che ogni singola scheda madre sia analizzata e tarata per avere uno specifico input e output energetico la dice lunga sull'attenzione di Microsoft nella generazione di calore e quindi su precisi obiettivi di riduzione delle temperature di esercizio. Ci sono altri due elementi che si possono notare osservando la scheda madre e si tratta delle due protuberanze rettangolari presenti sui bordi "tagliati" del PCB. Si tratta delle due antenne dedicate al Wireless 802.11n e alla gestione di tutti gli accessori Xbox con connessione senza filo. È interessante notare come queste due parti siano direttamente agganciate alla motherboard con un attacco fisico e non attraverso fili ma allo stesso tempo siano adeguatamente separate per rimanere al di fuori dello chassis in metallo così da non subire la schermatura della console ed evitare qualsiasi tipo di riduzione della gittata o della potenza.

Il dissipatore vapor chamber e la ventola dedicata

L’hardware di Xbox One X, pezzo per pezzo

Un altro elemento che difficilmente si può trovare nell'elettronica di consumo ma che appartiene a componentistica di fascia alta come le schede video più performanti, è il dissipatore con tecnologia vapor chamber. Questo enorme pezzo di metallo dotato di alette per ottimizzare al massimo la dissipazione potenziale per centimetro quadrato è interamente in rame (il migliore conduttore sul mercato in termini di rapporto qualità/prezzo) e al suo interno contiene una camera stagna dove un liquido circola a una pressione inferiore a quella atmosferica così da raggiungere il punto di evaporazione molto più rapidamente. Così facendo il calore viene scambiato a velocità maggiore e poi sparato fuori dalla console grazie alla ventola montata sopra al dissipatore. È interessante notare che la superficie del radiatore copre anche i 12 banchi di RAM che, insieme al processore e all'alimentatore, sono i maggiori responsabili della produzione di calore di qualsiasi computer o console presente sul mercato. La ventola ha una rotazione centrifuga che a nostro parere dovrebbe raggiungere tra i 6000 e gli 8000 giri al minuto considerata la sua dimensione che appare di 8 cm a occhio. L'aria viene aspirata dalle feritoie laterali della console e la ventola la fa passare forzatamente attraverso il condotto che attraversa il dissipatore così da spingere fuori dalla console, attraverso la grande feritoia posteriore, l'aria calda. Se osservate bene il design del pezzo di metallo che alloggia la ventola è possibile vedere sul finale una curva a 90 gradi. Questa deviazione fa sì che parte dell'aria non venga mandata fuori dalla macchina ma attraversi prima l'alimentatore interno, l'altro elemento in grado di generare una quantità di aria calda degna di nota, così da raffreddare anche questo ed espellere poi lateralmente il calore.

L’alimentatore

L’hardware di Xbox One X, pezzo per pezzo

Su questo componente purtroppo c'è veramente poco da poter dire. È incastrato sulla parte della scheda madre meno ricca di componenti in grado di generare calore per ovvi motivi ed è posizionato esattamente alla fine della curva dell'alloggio della ventola che abbiamo descritto poco sopra. Anche in questo caso tutte le connessioni sono fisiche, non si poggiano a dei fili e le dimensioni sono veramente ridotte al millesimo per ingombrare il meno possibile. Il nucleo dell'alimentatore è avvolto da una struttura di plastica che dovrebbe facilitare sia la sua sostituzione (non è un caso che sia posizionato così in alto e separato da tutto il resto) sia la dissipazione e, se dovessimo fare delle previsioni, dovrebbe garantire un output di poco superiore a quello di Xbox One S. Probabilmente siamo sull'ordine dei 275-300 Watt per ora.

L’hard disk

L’hardware di Xbox One X, pezzo per pezzo

Xbox One X sarà venduta con un taglio minimo di hard disk da 1 TB. Un bel quantitativo di spazio che cercherà di andare incontro alle maggiori esigenze dei giochi a causa dell'aumento in qualità delle texture (è notizia di questi giorni che Forza Motorsport 7 ad esempio occuperà 100 GB, senza considerare le patch che nel tempo verranno distribuite). L'HDD sarà da 2 pollici e mezzo, uno standard ormai per quello che riguarda le console, avrà interfaccia serial-ata e, almeno quello di default, sarà meccanico con rotazione da 5400 giri al minuti, non un SSD. L'installazione non è delle più semplici visto che il componente è montato sotto al lettore ottico e non può essere sfilato frontalmente ma necessita almeno della rimozione di quest'altro elemento. Ovviamente invalidando anche la garanzia. C'è anche da tenere conto del fatto che l'hard disk sia fisicamente montato su una slitta che riduce completamente la necessità di cavi e connessioni da fare manualmente ma ovviamente aggiunge un ulteriore strato di difficoltà all'installazione autonoma di questa parte. È altresì vero che proprio questa slitta ha permesso a Microsoft di dotare il componente di quattro piedini in gomma che riducono completamente le vibrazioni e quindi i rumori, oltre ad aumentare prestazioni e longevità del device, visto che altrimenti l'hard disk sarebbe stato direttamente in contatto con lo chassis o con qualche parte in plastica. Ovviamente l'utilizzo di un disco a stato solido avrebbe eliminato questa necessità e aumentato le prestazioni generali della console ma avrebbe fatto aumentare in modo sensibile anche i costi.

Il lettore ottico

L’hardware di Xbox One X, pezzo per pezzo

Questo è probabilmente l'unico elemento completamente privo di specifiche. Sappiamo soltanto che supporterà i Blu-ray in risoluzione Ultra HD, in 4k quindi, allontanandosi prepotentemente da PlayStation 4 Pro e diventando di fatto l'unica console con risoluzione 2160p nativa in grado di supportare i film tratti dalle pellicole cinematografiche più recenti. È assai probabile che si tratti dello stesso identico lettore ottico già montato su Xbox One S ma installato all'interno di uno chassis differente visto che già la versione economica della console Microsoft offriva il supporto all'ultima versione dei Blu-ray. Al momento comunque, mancano informazioni tali da poter confermare questa ipotesi.

È tutto?

In realtà no perché il nostro obiettivo nei prossimi mesi è di mettere le mani su un prototipo finale e funzionante di Xbox One X così da poterla accendere e fare dei test sulla rumorosità e sui consumi. Ma anche vedere più da vicino quegli elementi per cui mancano ancora specifiche precise ma soprattutto per dare un'occhiata alle reali prestazioni di questo hardware che, lo ripetiamo per l'ennesima volta, almeno sulla carta si posiziona come un notevole passo in avanti tecnologico. Vi ricordiamo infine che la console arriverà sul mercato il 7 novembre al prezzo di 499€.