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Il mare in burrasca di Sea of Thieves

Nuovo incontro con il promettente e divertente progetto di Rare, questa volta su PC

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   23/08/2017

Di Sea of Thieves parliamo ormai da parecchio tempo e sembra davvero che questo stuzzicante progetto di Rare sia in grado di segnare un importante punto di svolta per una software house che, dopo aver fatto la storia nei tempi d'oro di Nintendo, ha faticato a lungo a trovare una sua identità e a bissare i suoi successi una volta entrata a far parte della famiglia Microsoft. Se non altro questo gioco ha quello strano sapore della scommessa di una vita, una sorta di "o la va o la spacca": la software house potrebbe davvero vincere grosso ma, se dovesse ancora una volta sbagliare la mira, potrebbe trovarsi in guai seri. Fortunatamente più torniamo a giocarlo e più ci rendiamo conto che sulla carta Sea of Thieves ha un preciso carattere e soprattutto delle idee molto interessanti ma continua allo stesso modo a non convincerci fino in fondo soprattutto per due criticità che non mancheremo di segnalare in questo articolo. Entrando nel dettaglio della demo che abbiamo avuto l'occasione di provare alla Gamescom di Colonia, si è trattato del consueto iter di navigazione con annessa caccia al tesoro, solo che stavolta il test lo abbiamo fatto su un PC di fascia alta così da goderci al massimo il 4k affiancato a una fluidità eccezionale. La build era l'ultimissima disponibile della closed alpha attualmente in corso e, a completare il tutto, c'erano tre compagni di viaggio raccattati sullo showfloor della fiera e una nave pronta a salpare.

Il mare in burrasca di Sea of Thieves

Il nostro obiettivo era davvero molto semplice a parole ma estremamente lungo e complesso da portare a termine: a partire da una delle nostre mappe del tesoro fornite gentilmente dallo sviluppatore, dovevamo prima individuare l'isola sul carteggio di bordo, dare tutte le indicazioni di navigazione per raggiungere la terra emersa, quindi recarci su di essa e cercare il punto dove scavare per recuperare lo scrigno del tesoro. Rigorosamente usando dei punti di riferimento per confrontare il nostro pezzo di carta disegnato con il mondo circostante. È proprio questa la grande e principale peculiarità di Sea of Thieves: non ci sono ausili per il giocatore. Tutto va fatto rigorosamente a vista e con una componente fisica davvero molto spiccata. Per navigare non c'è bisogno soltanto di qualcuno in grado di far vorticare la ruota del timone ma è essenziale che altri marinai si prendano la briga di alzare e abbassare le vele, sollevare e far scendere l'ancora alla bisogna, diano indicazioni sulla posizione della nave rispetto all'obiettivo da raggiungere e aiutino quindi il timoniere a puntare la prua nella giusta direzione. Non c'è praticamente alcun HUD o indicazione su schermo: dobbiamo fisicamente tirare fuori la bussola dalla tasca per guardarla, oppure srotolare la mappa per osservarla un attimo prima di tornare a dare un'occhiata al mondo circostante oppure al tavolo da carteggio presente sotto coperta. E questa è solo la punta dell'iceberg di un gameplay macchinoso nel senso più buono del termine.

Il mare in burrasca di Sea of Thieves

Durante la nostra avventura non ci è capitato di incontrare navi avversarie se non all'ultimo istante, quando ormai era troppo tardi per combattere perché avevamo già ormeggiato in prossimità della nostra isola. Se però ci si dovesse ritrovare in uno scontro non basta soltanto mirare correttamente con i cannoni di babordo e tribordo ma bisogna preoccuparsi di caricarli con le palle di cannone tenute al sicuro nella stiva. Così come sarà essenziale precipitarsi sottocoperta per tappare le falle con le assi di legno, anche queste da raccogliere in giro per la nave, e magari rovesciare in mare l'acqua imbarcata salendo e scendendo tra le varie stanze dell'imbarcazione armati di un secchio. Sono davvero molte le azioni da poter compiere e tutte sono all'insegna di due fattori fondamentali: il coordinamento con i propri compagni di squadra e un senso di fisicità davvero ingombrante che ci obbliga a cambiare continuamente l'oggetto imbracciato sfruttando il comodo menu radiale.

Il mare in burrasca di Sea of Thieves

Una volta scesi poi a terra le opzioni che il gioco ci propone sono essenzialmente due come si è visto in numerosi video rilasciati da Rare nel lungo battage di comunicazione che sta accompagnando lo sviluppo di Sea of Thieves. Potremo tentare di risolvere degli indovinelli suddivisi in tre o quattro step e scritti su pergamena, oppure dovremo trovare la famosa X per scavare orientandoci a vista proprio a partire dalla mappa del tesoro conservata nell'inventario. In entrambi i casi si tratta di un compito non immediato e neanche troppo facile visto che troveremo continuamente scheletri armati di tutto punto pronti ad apparire in prossimità della nostra posizione se perdiamo troppo tempo a pensare al da farsi oppure se iniziamo a scavare con la nostra pala. E proprio scavare è terribilmente realistico specie quando ci si ritrova in due o tre a riempire di buchi una spiaggia o una collina in attesa di sentire quel "toc" che ci fa capire in un attimo che abbiamo finalmente colpito lo scrigno e non più il semplice terreno.

Aaaaaahhhrrrrr!

Anche il combattimento è semplice, immediato ma decisamente fisico. Nell'alfa, al momento, sono tre le armi che si possono imbracciare: l'immancabile sciabola, una pistola e una sorta di fucile pesante, quasi una carabina. Le bocche da fuoco hanno una manciata di colpi a disposizione ed è essenziale mirare in modo ravvicinato con un'ottima precisione, pena dei lisci clamorosi. E ci vuole un attimo a morire visto che con quattro o cinque colpi torniamo al creatore, a meno che non siamo pronti a inghiottire qualche banana trovata in giro o presa dalla barca prima di tuffarci in mare. Alla fine lo scrigno siamo anche riusciti a trovarlo durante la prova ma, complice la nostra barca lasciata incustodita e affondata dal gruppo incrociato in precedenza e un crash di sistema del giocatore che aveva il compito di conservare lo scrigno mentre tentavamo di tornare disperatamente nella sua posizione, ci siamo ritrovati costretti a terminare la nostra sessione e ripartire da capo per approfondire altri aspetti del gameplay.

Il mare in burrasca di Sea of Thieves

Se infatti Sea of Thieves è indubbiamente molto divertente e riesce comunque a essere immediato nonostante la macchinosità delle sue azioni, è scontato che giocarlo con almeno tre amici sia un elemento cruciale per sperimentare quel divertimento che è in grado di suscitare. Se di fondo questo è un requisito praticamente fondamentale di qualsiasi MMOG che si rispetti, il nuovo progetto di Rare si differenzia però fortemente dagli altri esponenti recenti del genere. Un World of Warcraft a partire dalle ultime espansioni, oppure un Destiny o, ancora un The Division, sono tutti giochi che, per quanto appartenenti al concetto dei massive multiplayer online, sono in grado di offrire un numero corposo di contenuti da poter sperimentare anche in solitaria, quasi come se ci si trovasse di fronte a delle vere e proprie campagne single player. Per Sea of Thieves, almeno da quanto provato fino ad oggi, questa eccezione non vale visto che il gioco non sembra fisicamente affrontabile in solitaria, anche soltanto per tutte le azioni che è necessario compiere, spesso in contemporanea, per avere un qualche progresso concreto.

Il mare in burrasca di Sea of Thieves

Se questa prima critica è facilmente aggirabile, la seconda che ci sentiamo di muovere al gioco ci lascia più preoccupati se non altro perché più lunga da risolvere. Arrivati alla quarta o quinta prova, spalmata su almeno due anni di incontri con il gioco, ci rendiamo conto che tutto si risolve sempre e soltanto nel seguire una mappa del tesoro per raggiungere un'isola e per trovare il punto dove scavare. Fine. Non sembrano esserci altri tipi di obiettivi o scopi e ancora oggi Rare continua a sviare qualsiasi richiesta di maggiori dettagli o informazioni in proposito. È scontato che per quanto divertente e immediato, arrivati al ventesimo scrigno dissepolto si rischia di averne fin sopra i capelli. Mancando ancora oggi una data di uscita è possibile che ci sia abbastanza tempo però, per rivelare altri contenuti.

Sea of Thieves continua a essere divertente, immediato e a convincerci per la natura davvero affiatata del suo gioco di squadra. Anche tecnicamente sembra crescere a ogni incontro e per quanto non riesca a stupire anche a causa del suo look cartoon piuttosto semplicistico, la sua incredibile pulizia grafica e l'eccezionale resa del mare sono comunque convincenti. Rimangono tuttavia un paio di dubbi riguardanti il gameplay e soprattutto la varietà dei contenuti del gioco che Rare dovrà il prima possibile dissipare.

CERTEZZE

  • Immediato e davvero divertente da giocare in compagnia
  • Il suo gameplay fisico e "macchinoso" ha del carattere
  • Dover fare tutto a "occhio" stimola a essere ingegnosi

DUBBI

  • È impensabile giocare e divertirsi senza un gruppo affiatato di amici
  • Ancora non si riesce ad avere un'idea della varietà dei contenuti