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Quel mafioso della scuola di Hokuto

Con un annuncio a sorpresa arriverà uno spin-off della saga di Yakuza interamente dedicato al manga con protagonista Kenshiro, scopriamolo assieme!

ANTEPRIMA di Antonio Fucito   —   29/08/2017

Mettete una diretta di sabato dedicata alla serie di Yakuza e già la soddisfazione in seguito alla conferma di Kiwami 2, il remake del secondo capitolo, assieme all'annuncio di un nuovo Yakuza, accompagnato da un simpatico video nel quale viene introdotto Kasuga Ichiban, personaggio inedito in abito rosso. Ebbene, nel proseguo dello stesso filmato l'apparizione di Kenshiro ha generato un'esplosione nella nostra testa, assieme ad un balletto che per fortuna non è stato immortalato dalle telecamere. Per chi vi scrive, probabilmente per molti suoi coetanei, la serie di Hokuto no Ken, creata da Tetsuo Hara e Buronson, ha rappresentato una sorta di iniziazione e formazione alla cultura giapponese degli anni '80, grazie a personaggi carismatici, una sana dose di violenza ed un costante senso di melanconia che ha contribuito a costruire le origini del mito. Poco importava che l'edizione italiana venisse spesso trasmessa in forma censurata - eppure siamo cresciuti egualmente bene, no? - e che il cast dei doppiatori fosse ridotto all'osso: le voci Toki bambino, Lynn, Julia e Mamiya, ad esempio, provenivano tutte dalla stessa persona. Oltre trent'anni dopo l'immaginario della serie rimane vivo nella mente degli appassionati, per non parlare della meravigliosa colonna sonora (compresa la sigla italiana!), capace di trasmettere in pieno lo stile decadente e la vita impossibile, soprattutto per i più deboli, dell'universo di Ken.

Hokuto x Yakuza

In questi sei lustri gli appassionati hanno dovuto fare i conti con parecchie trasposizioni videoludiche, prodotti le cui possibili qualità sono spesso state sacrificate sull'altare della massificazione del brand e lo sfruttamento della licenza. Non sono mancati titoli discreti che hanno catturato l'atmosfera della serie, pensiamo a Last Battle per Mega Drive e Hokuto no Ken: Seikimatsu kyūseishu densetsu per PlayStation; nella storia recente sono arrivati invece due Ken's Rage all'interno del sotto genere musou: bene ma non benissimo per esperimenti molto, troppo derivativi. Adesso potrebbe cambiare tutto, grazie al titolo che uscirà nel 2018 su PlayStation 4 ad opera dello stesso team della serie di Yakuza. Sull'onda dell'entusiasmo l'idea è sembrata meravigliosa, ma anche analizzando a mente fredda le potenzialità di tale annuncio, un team come quello capeggiato da Toshihiro Nagoshi sembra essere altamente qualificato per una trasposizione moderna della serie, in grado di non sconfessarla ma allo stesso tempo proporre qualcosa di nuovo.

Quel mafioso della scuola di Hokuto

La struttura di un gioco come Yakuza, in egual misura, dispone degli elementi necessari per materializzare tale idea: avventura/action in terza persona, un pizzico di esplorazione, impianto narrativo corposo, sistema di combattimento in grado di elargire tante mazzate virtuali. Sui mini giochi ci torneremo tra qualche riga, nel frattempo dal secondo trailer disponibile si evince qualche informazione aggiuntiva su quello che possiamo aspettarci nel gioco completo. Innanzitutto l'ambientazione non sarà ispirata al caratteristico quartiere a luci rosse di Tokyo, Kabukicho, perlomeno non nella versione attuale. Eden, questo il nome scelto dagli sviluppatori, potrebbe però ricordarlo alla lontana in chiave post-atomica, una città comunque dominata dal vizio e dal potere dei più forti. La storia narrata sarà inedita, i punti di contatto maggiori si notano nei combattimenti multipli, che come impostazione ricordano molto da vicino quelli presenti in Yakuza, ovviamente "applicati" a personaggi differenti e con largo utilizzo delle mosse spettacolari proprie del 64° successore della scuola di Hokuto. A differenziare un minimo il tutto ci pensa il minuto 1:10 del suddetto trailer, nel momento in cui appare un boss enorme la cui tipologia tante volte si è vista all'interno del manga originale. E poi la presenza ad esempio di Shin, assieme ad altre sequenze che richiamano scene "iconiche" della serie, in aggiunta ad una vena ironica che potrebbe far storcere il naso ai super puristi.

Hokuto no cocktail?

Sempre nell'ultimo trailer, infatti, si vede Ken mandare nella stratosfera un brutto ceffo, formando la settima stella di Hokuto, ma soprattutto viene mostrato un momento durante il quale il protagonista serve dei cocktail. "Orrore e raccapriccio", direbbe qualcuno: se analizziamo le pagine del manga o le sequenze dell'anime sono davvero esigui i momenti di allegria e ancora meno nei quale traspare ironia; questo non toglie che per l'ennesima trasposizione non si possa sperimentare qualcosa di "nuovo" per aumentare la varietà o spezzare i toni che siamo sicuri caratterizzeranno gran parte dell'avventura. C'è da fare un'ulteriore considerazione: anche se non sono stati mostrati dalla penna di Tetsuo Hara e Buronson, possibile che in alcuni momenti il protagonista non si sia mai recato in qualche localino oppure abbia esagerato con l'alcol, per sfuggire qualche istante alle pene dell'inferno che lo tormentano?

Quel mafioso della scuola di Hokuto

Scherzi, più o meno a parte, crediamo che queste componenti saranno accessorie e magari facoltative, l'importante sarà avere un impianto narrativo degno di questo nome e supportato da un gameplay più avvincente di quello regalato dalle due ultime due versioni musou. Non ci aspettiamo il capolavoro della vita, ma quel giusto bilanciamento in grado di catturare lo spirito della saga, soddisfarne i fan accaniti e incuriosire nuovi adepti. Dal punto di vista tecnico il Dragon Engine di Yakuza 6 è garanzia di poter ottenere un buon risultato complessivo; da quanto si può apprezzare ad oggi c'è un buon lavoro dal punto di vista poligonale e di caratterizzazione dei personaggi, compreso Kenshiro, da verificare invece come quella patina cartoon - probabilmente utilizzata per mascherare alcune texture non di primissimo pelo - inciderà nei momenti più cruenti dell'avventura. Il doppiatore scelto per Kenshiro è Takuya Kuroda, lo stesso di Kazuma Kiriyu, a detta degli sviluppatori perfettamente adeguato allo scopo grazie al suo timbro di voce: non possiamo che essere d'accordo dopo aver giocato tanti giochi che lo vedevano protagonista. Al momento l'unica versione confermata Hokuto ga Gotoku (Yakuza Fist of the North Star) è quella giapponese, come detto prevista nel 2018 su PlayStation 4; siamo piuttosto fiduciosi di una conversione per il mercato occidentale, col classico ritardo al quale purtroppo siamo tristemente abituati. Durante il Tokyo Game Show avremo modo di vedere nuovamente il titolo, nel frattempo non possiamo lasciarvi se non con ATATATATATATATATATA!

Quel mafioso della scuola di Hokuto

CERTEZZE

  • La struttura di gioco di uno Yakuza
  • Il motore grafico di uno Yakuza
  • La bravura del team di Yakuza

DUBBI

  • Il fatto che venga presentato come uno spin-off di Yakuza
  • La presenza di momenti "leggeri" tipici della serie di Yakuza