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Dynasty Warriors 9 e la rivoluzione dei musou

Il nuovo capitolo della serie rappresenta la tanto attesa (e necessaria) svolta

PROVATO di Umberto Moioli   —   22/09/2017

Quante volte abbiamo detto che la serie Dynasty Warriors avrebbe avuto bisogno una svolta? Un passo in avanti che sembrava oramai necessario ma da troppo tempo mancava. L'importanza di qualcosa di nuovo da parte del team di sviluppo è duplice visto che il franchise ha fatto a lungo da base di partenza per tutti gli spin off, spesso legati al mondo di manga e anime, che con costanza si sono affacciati sul mercato. Dynasty Warriors 9 ha quindi il difficile compito di riscrivere in parte la storia dei Musou, non spazzando via tutto quanto fatto in precedenza ma segnando una nuova strada. E incredibilmente, dopo tanti anni e forse dopo che molti avevano oramai perso ogni speranza, sembra si possa vedere la luce in fondo al tunnel. Durante il TGS 2017 ci siamo potuti mettere davanti a una postazione di gioco e spendere una ventina di minuti in compagnia di una demo estratta da una versione abbastanza avanzata del gioco. Sarà riuscita Tecmo Koei a darci nuovi spunti per sperare? Ora ve lo spieghiamo...

Musou open world

Un'unica, grande mappa della Cina feudale aspetta gli utenti di Dynasty Warriors 9: all'interno del vasto mondo di gioco ci saranno fortezze e villaggi da conquistare, missioni primarie e secondarie ma anche eventi casuali. In questo panorama il giocatore ha modo di spostarsi liberamente, scegliendo cosa fare e a quali azioni dare priorità. Qualora ad esempio si stesse prendendo d'assalto una fortezza e si venisse avvisati che un altro nostro avamposto è sotto attacco, bisognerà decidere da che parte indirizzare le nostre attenzioni, quindi rischiare di lasciare per strada uno dei due obiettivi. È chiaramente un'impostazione che mette in moto tutta una serie di prospettive inedite; purtroppo i menù in giapponese non ci hanno aiutato nella comprensione di quello che stava accadendo ma, per dirne una, abbiamo notato che sulla mappa c'erano diverse frecce che indicavano dei movimenti da parte dei soldati, anche distanti da noi, quindi supponiamo ci possa essere modo di controllare il nostro esercito e le sue operazioni dalla distanza.

Dynasty Warriors 9 e la rivoluzione dei musou

Una volta raggiunto il nostro obiettivo, un castello da conquistare, ci siamo trovati al cospetto del nostro intero esercito davanti alle mura, schierato e pronto a dargli l'assalto. Anziché spalleggiare i nostri nell'attacco frontale, abbiamo preferito scalare le alte mura con un rampino, fare fuori qualche avversario sui bastioni e poi buttarci verso l'ingresso per aprire il pesante portone. C'è parecchia libertà di movimento extra all'interno degli spazi, che restano un po' vuoti: la scelta è inevitabilmente legata alla solita presenza di una miriade di nemici. Carne da macello in larga parte, fatta eccezione per i generali che possono dare del filo da torcere. La demo ci ha proiettato in un punto avanzato dell'avventura, avevamo per le mani un personaggio di livello 25 e di pari valore erano anche i nostri avversari: l'impressione è che il livello di difficoltà sia stato leggermente alzato, senza esagerare ma quel tanto che basta da creare situazioni più avvincenti.

Dynasty Warriors 9 e la rivoluzione dei musou

Le note dolenti vengono più che altro da una componente visiva che non ha il pop in di un tempo, ma per il momento sembra soffrire di parecchi scatti e qualche incertezza di troppo. Anche perché non si tratta certo del gioco con il conteggio poligonale più alto o gli effetti più spettacolari della storia. Ci dovrebbero invece essere sia il ciclo giorno / notte, sia le condizioni meteo variabili. Due elementi fondamenti per aumentare l'immersività di un mondo di gioco che ci auguriamo possa contare anche su personaggi non giocanti non necessariamente da sconfiggere, città vive e ricche di cose da fare e magari una componente multiplayer che ci permetta di godere di tutto questo in compagnia degli amici. Un numero di elementi che, in sintesi, permetterebbe alla serie di fare un definitivo e necessario salto nella modernità. In ogni caso quello che ci resta dal nostro test è l'impressione che la strada intrapresa sia giusta e virtuosa. Magari Dynasty Warriors 9 non interesserà a tutti e la Cina feudale non è il setting più apprezzato dal pubblico occidentale, però immaginare questo genere di progresso in titoli dedicati a One Piece oppure Gundam, giusto per fare due esempi, farebbe la gioia di molti. Occorre ancora aspettare qualche mese, poi finalmente potremo esprimere un giudizio finale su questo promettente punto di svolta.

Dynasty Warriors 9 e la rivoluzione dei musou

Dynasty Warriors 9 intende dare agli appassionati qualcosa di nuovo finalmente, un passo in avanti tanto atteso quanto necessario. L'ambiente open world, la libertà di scegliere cosa fare e come farlo ma anche i progressi nei combattimenti sono aspetti importanti di un titolo a suo modo ambizioso. Ovviamente ogni cambiamento comporta dei rischi, quindi Tecmo Koei dovrà essere brava a bilanciare ogni elemento in modo da non lasciare nessuno scontento. Molto banalmente, molti più contenuti senza una superiore varietà di missioni e nemici potrebbe rivelarsi controproducente, ma per il momento non è davvero il caso di lamentarsi, ci si può considerare ottimisti e restare alla finestra aspettando una versione completa.

CERTEZZE

  • Una grande mappa della Cina da esplorare
  • Libertà d'azione enormemente aumentata
  • Finalmente un cambiamento che aiuterà anche tutti gli spin off

DUBBI

  • Tecnicamente non è eccezionale
  • Tecmo Koei dovrà dimostrare di saper creare contenuti più vari e profondi