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Le 10 trasformazioni più belle di Super Mario Odyssey

Quali sono le Cap-ture migliori di Super Mario Odyssey?

SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   30/10/2017

Data la natura di questo speciale è inevitabile la presenza di diversi spoiler. Abbiamo classificato ciascuna posizione con un "livello spoiler" in modo da facilitare la lettura ma, qualora non vogliate alcuna anticipazione, vi conviene passare oltre, magari alla nostra classifica dei migliori Super Mario di sempre.

Non c'è alcun dubbio che la più grande novità di Super Mario Odyssey, rispetto all'intera storia trentennale della serie, sia il personaggio di Cappy. Un copricapo fantasma che accompagna Mario per tutta l'avventura, un compagno stile Midna, che commenta brillantemente gli eventi e, soprattutto, si impossessa dei poteri di alcuni nemici/oggetti. Non di tutti, naturalmente: di solito gli elementi cap-turabili si riconoscono dalla presenza, sulla loro sommità, di un elemento distintivo (spesso un cappello, ma non sempre). Non abbiamo apprezzato molto la scelta di mostrare fin dall'inizio il numero totale di Cap-ture presenti, che si aggirano intorno alle cinquanta, perché elimina in parte il senso di scoperta e meraviglia che le trasformazioni trasmettono. In ogni caso, si tratta di una trovata interessante e ben integrata, ed è notevole il modo in cui ad ogni nuova forma corrisponda un diverso sistema di controllo. Come abbiamo scritto nella nostra recensione, è una via di mezzo tra Kirby, per il modo in cui gli obbiettivi si aggirano per il mondo di gioco, e Conker's Bad Fur Day, da cui riprende la circoscrizione situazionale delle trasformazioni. Esclusa la brillantezza del sistema di controllo, non c'è un denominatore comune ad unire le cap-ture: alcune sono usa e getta, altre limitate alla risoluzione di un puzzle, alcune repellono l'anima platform del gioco, altre la approfondiscono con variabili diverse dalle mariesche acrobazie. In questa classifica abbiamo selezionato quelle che ci sono piaciute di più, anche noi scegliendo in modo piuttosto scriteriato: certe sono presenti per il loro valore ludico, altre per quello emotivo. È chiaro che, in misura minore o maggiore, ognuna di esse costituisce uno spoiler: abbiamo indicato la gravità dell'anticipazione nel titolo stesso del paragrafo, per cui non lamentatevi di qualche sorpresa rovinata (casualmente, e per vostra fortuna, le più "pericolose" occupano i primi tre posti della classifica).

Numero 10 – livello spoiler: Basso

Eravamo indecisi se inserire in questa posizione il Tirannosauro o la Rana. Entrambe sono mutazioni caratteristiche ed emblematiche, entrambe in realtà poco presenti nel corso dell'avventura. Abbiamo eliminato il dinosauro perché, pur carismatico a livello scenico, pur apparso in ogni trailer, non è così bello da controllare (è davvero pesante), non è molto utile, e soprattutto risulta limitato, sia per tempo (Cappy fatica a trattenerlo) che per spazio (a causa delle dimensioni e dei piccoli balzi). Quindi la nostra scelta è ricaduta sulla Rana, che innanzitutto ci ricorda Super Mario Bros. 3, il che è sempre un bene: come nello storico gioco bidimensionale, il baffuto anfibio è regolare nel nuotare (ma qui solo in superficie) e un po' sgraziato una volta toccata terra; tuttavia i suoi balzi verticali, pur lenti, sono molto utili. Abbiamo scelto di inserire questa trasformazione nella top ten anche perché marca dei momenti determinanti di gioco: senza anticipare troppo, possiamo citare l'inizio, essendo la prima cap-tura di Odyssey. Le sessioni platform sotto forma di Rana sono piuttosto lente e facili, ma approfondiscono la verticalità del gioco, risultando decisamente interessanti in termini narrativi (vedasi la scalata della torre nel primo Regno). Nonostante l'apparente facilità, almeno una Luna è ardua da raggiungere, e la si può agguantare solamente sotto forma di Rana.

Le 10 trasformazioni più belle di Super Mario Odyssey

Numero 9 – livello spoiler: Medio

Il Regno che ospita il Torcibruco Tropicale è uno dei meno ispirati del gioco, e arriva a metà dell'avventura principale. Questa è una di quelle trasformazioni che poco hanno a che fare con la dimensione platform di Odyssey, essendo il bruco strettamente ancorato a terra. Tuttavia le soluzioni ludiche connesse a questa trasformazione sono molto interessanti, e ampliano la varietà del gioco, donando una sfumatura puzzle all'esperienza. Il Torcibruco è capace di allungarsi e di girare a piacimento su se stesso fin quando le sue dimensioni glielo consentono: è una sorta di lenta, ragionata molla. Una volta Cap-turato permette di insinuarsi in anfratti piccoli e arzigogolati, nonché di spostarsi più agevolmente, vista la precisione dei movimenti, da una piccola piattaforma all'altra. E, cosa non trascurabile, è davvero piacevole da controllare.

Le 10 trasformazioni più belle di Super Mario Odyssey

Numero 8 – livello spoiler: Basso

Il Pallottolo è stato presentato tra le prime Cap-Ture, e la sua presenza, una volta appurato il concept attorno a Cappy, era piuttosto scontata. Del resto fa parte dell'immaginario mariesco dai tempi dei Goomba, e sarebbe stato delittuoso toglierci la possibilità di saltargli in testa. Ma non è per questo che l'abbiamo inserito in questa classifica. Il Pallottolo, che è limitato dal tempo perché - prevedibilmente - tende ad esplodere, è una delle trasformazioni più curate in assoluto. Nel modo brillante in cui si integra al mondo di gioco - non si sposta sull'asse verticale, ma è totalmente libero in quello orizzontale - e soprattutto nel modo in cui si controlla: ha tre diverse accelerazioni, e crea delle situazioni, quando sfruttato al meglio, in cui bisogna unire precisione e velocità d'azione. Davvero notevole la maniera in cui smuove i liquidi quando vi passa accanto (c'è una sotto-missione che lo mette in mostra) e, esattamente come la Rana, va utilizzato al massimo per raggiungere alcune Lune altrimenti impossibili da ottenere. Quando diciamo "al massimo", intendiamo con abilità: quindi, vista la coniugazione tra precisione e tempismo cui accennavamo prima, è protagonista di alcune fasi discretamente impegnative. E, aggiungiamo con sadismo, è divertente da schiantare contro le pareti.

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Numero 7 – livello spoiler: Medio

Sebbene sia un gioco votato all'esplorazione in stile Super Mario 64 (anche se non allo stesso modo), in Odyssey Nintendo ha fatto di tutto per annullare i tempi morti. Non è detto che sia una scelta positiva a tutto tondo - a volte la soddisfazione di una scoperta risiede proprio nella quantità di ricerca che l'ha preceduta - ma in ogni caso è stato introdotto il possibile per ritmare l'esplorazione: abbondanza di contenuti, e strumenti per viaggiare velocemente negli stage più grandi. Oltre al Ruggitaxi del deserto e alla possibilità di accelerare le movenze salterine di Mario, alcune trasformazioni facilitano - e di parecchio - gli spostamenti. Tra queste spicca lo Spruzzo, che non solo aumenta l'andatura dell'eroe baffuto, ma lo fa in un contesto solitamente lento e riflessivo come quello acquatico: la Cap-tura del polpo non consente di immergersi, ma di muoversi repentinamente sulla superficie acquosa. E, insieme ai fiori bianchi, rappresenta il modo in cui EAD è riuscita a tramutare Bollicinia - un grande stage ad ambientazione balneare - in un livello dall'esplorazione veloce. Lo Spruzzo non solo permette di muoversi su superfici piane, ma anche di innalzarsi verticalmente; e da qui, una volta "impostata" l'altezza, di proseguire planando in profondità. L'unico limite consiste nell'acqua a disposizione, quando si vola spesso c'è bisogno di rifocillarsi in mare, pena l'esplosione della bolla che culla il polpo. Una delle trasformazioni meno appariscenti, ma anche una delle più utili. Anche per annaffiare.

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Numero 6 – livello spoiler: Medio

Il Fiammetto ci sta particolarmente a cuore per vari motivi. In primis è presente nello stage ispirato all'Europa meridionale, e all'Italia in particolare. Uno strambo mix di stereotipi, che comunque ha partorito un livello vincente incentrato sulla cucina: del resto i suoi abitanti sono forchette animate. Non è un caso che, tra gli abiti disponibili nel Regno dei Fornelli, ci siano quello da cuoco e quello da pittore. Un misto tra Napoli e Sicilia, in cui appunto la trasformazione principale è quella in un classico nemico di Mario: la palla di fuoco. Che, una volta Cap-turata, permette di muoversi velocemente nel caramellato liquido bollente che bagna le coste dell'italica landa. Al contrario, e prevedibilmente, Fiammetto si dissolve quando impatta col terreno artificiale. Per questo, in caso si vogliano abbandonare contesti prettamente roventi, bisogna saltare da un pomodoro cotto all'altro. Tutto ciò è abbastanza divertente da leggere, figuriamoci da giocare. Non bastasse, sotto forma di Fiammetto si possono scovare delle alcove nascoste e tortuose, celate nell'irresistibile brodo rosa.

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Numero 5 – Livello spoiler: Basso

Questa trasformazione, prevedibile come poche altre e che sicuramente avrete già visto in qualche trailer, è comunque una delle più riuscite. I Pesci Smack, anche se ribattezzati così solo in tempi recenti, occupano i mari di Super Mario da più di trent'anni: poterli comandare non solo rappresenta una rivalsa soddisfacente, ma dona nuove profondità a quei livelli acquatici che, notoriamente, risultano invisi a molti giocatori. Muniti di branchie - o presunte tali - queste fasi si rivelano più rilassanti, finalmente scevre dalla necessità di cercare continuamente bolle d'ossigeno. Ancora meglio, i movimenti dei Pesci Smack sono estremamente precisi: riescono infatti a proseguire in linea retta anche sott'acqua, esattamente come faceva Mario Rana in Super Mario Bros. 3. Sono anche capaci di immergersi senza alcune limitazione, nonché di risalire la corrente fino alla superficie.

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Numero 4 – Livello spoiler: Basso

Al quarto posto, appena fuori dal podio, un'altra Cap-tura che avrete già visto e rivisto, perché protagonista di una delle ambientazioni più mostrate durante le esibizioni pre-uscita di Super Mario Odyssey: stiamo parlando di Bulbotto, un seme dalle zampe allungabili. Ora, a differenza di molte delle precedenti trasformazioni, quella in Bulbotto non accelera minimamente le operazioni: anzi, le rallenta - eccome se le rallenta. Tuttavia permette di allungarsi in verticale, e di raggiungere così cime altrimenti inesplorabili. Per quanto tutto ciò possa sembrare distante dal concetto di platform, in realtà ci sono fasi interessanti anche in questo senso: non sono sezioni frenetiche, ma comunque sanno essere impegnative (soprattutto nella parte finale dell'avventura) perché vi obbligano a rilasciare l'allungo delle gambe al momento più opportuno. Bulbotto è anche utilizzato per spostare verso l'alto o il basso (con testa o gambe) delle piattaforme mobili; quindi, esattamente come il Torcibruco Tropicale, dona delle inattese sfaccettature puzzle a Odyssey. Oltre che dalla bassa velocità, è una Cap-tura limitata dalla scarsa capacità di saltare in lungo.

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Numero 3 – Livello Spoiler: Alto

Questo orientaleggiante avversario pennuto si incontra nelle fasi finali dell'avventura principale, e Cap-turarlo è un vero piacere. È un uccello molto simile ai kiwi: incapace di volare e col becco lungo e acuminato. È lento, e non è nemmeno dotato di un gran salto. Allora perché inserirlo qui? Be', perché sostanzialmente ripropone una meccanica vista molto spesso all'interno di Odyssey, in particolare nelle Cap-ture delle forchette e dei pali urbani, degli oggetti che consentono di piegarsi a molla e scagliarsi lontano. Degli elementi che però, a differenza di Picchiolo, sono statici. La cosa bella di questo malvagio uccellino è proprio questa: consente di portarsi in giro per il Regno una delle meccaniche più interessanti - e più platform - di Super Mario Odyssey. Infatti è possibile agganciare il becco di Picchiolo in molte superfici, così da stabilizzarsi verticalmente e, una volta incastrati, lanciarsi liberamente in ogni direzione: solitamente in alto, ma in alcuni casi è necessario scagliarsi orizzontalmente od obliquamente. È davvero molto, molto divertente: richiede precisione e tempismo, ed è una Cap-tura sfruttata al massimo del suo potenziale in più di una situazione. Inoltre, anche quando si è a terra, è appagante beccare i nemici e buttarli giù dalle piattaforme.

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Numero 2 – Livello Spoiler: Altissimo

Non pensavamo ci sarebbe stato; del resto, essendo uno dei personaggi più amati del Regno dei Funghi, solitamente la sua presenza viene esplicitata ben prima della pubblicazione. Non ci aspettavamo di trovarlo e, una volta visto, temevamo di non poterlo usare; del resto, così accadeva anche in Super Mario 64. Abbiamo tirato Cappy contro l'uovo bianco e verde, e Yoshi, come sempre, è sbucato fuori; abbiamo provato, come sempre, a salirgli in groppa. Ma non ci siamo riusciti. No, perché stavolta Yoshi non si cavalca: si Cap-tura. E diventa baffuto. Le sue movenze sono limitate - non può eseguire la "culata", ad esempio - eppure è quanto di più vicino esista tra le trasformazioni a un personaggio completo. Salti, sia doppi che tripli, più l'abituale "prolunga" a suon di zampate per aria. I soliti frutti da ingoiare, i soliti nemici da inghiottire, e stavolta perfino delle pareti a cui incollarsi con la lingua. Yoshi è sempre divertentissimo da guidare e, sebbene non si possa definire uno dei protagonisti del gioco (anche per il momento in cui arriva), è comunque la Cap-tura con più missioni - alcune delle quali molti difficili - a nostra disposizione. È talmente tanto piacevole controllare Yoshi in uno spazio tridimensionale, ed era talmente bello anche in Super Mario Galaxy 2, che desiderare uno Yoshi's Island tridimensionale è un'inevitabile conseguenza: le sue mosse sarebbero perfette per un platform di pura ricerca ed esplorazione. Ancora ci sono tanti anni da dedicare a Nintendo Switch, tanti anni a disposizione di EAD Tokyo: potrebbe essere la volta buona.

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Numero 1 – Livello spoiler: Altissimo

Non è la Cap-tura più funzionale, né quella maggiormente integrata nelle meccaniche di gioco, eppure rimane quella più inaspettata ed emozionante. Alla conclusione dell'avventura principale, Mario e Peach si ritrovano nella condizione di doversi affidare alla forza di Bowser: e così, muniti di Cappy, lo Cap-turano. Bowser è pesante e imponente, e difficilmente le sue movenze (così impostate) sarebbero adatte a un platform a lui dedicato; eppure il suo momento da protagonista è uno di quelli maggiormente catartici di Super Mario Odyssey. Finalmente uniti al rivale, consapevoli che non ci sarebbe alcuna avventura senza la sua prepotenza. Questa trasformazione è decisamente "fisica", strutturata in maniera tale da comunicare, attraverso il tatto e i bottoni premuti a ripetizione, la potenza di Bowser. E riserva anche delle chicche emozionanti, come la breve sezione bidimensionale in stile Super Mario Bros. La conclusione perfetta - o presunta tale - di un grande avventura. Fino al prossimo rapimento, s'intende.

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