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Cosa è il 4K e come sfruttarlo al meglio

Playstation 4 Pro e Xbox One X guardano senza dubbio al sicuro, con la seconda che si dirige a tutta birra verso il traguardo del 4K

SPECIALE di Mattia Armani   —   08/11/2017

Dell'avveniristica risoluzione 4K ne sentiamo parlare da anni, affascinati e storditi da disamine, benchmark, volantini pubblicitari e proclami di chi sta già registrando film in 8K, in previsione del futuro. Ma grazie a PlayStation 4 Pro e Xbox One X questo è il primo Natale in cui l'Ultra HD, che non coincide esattamente con il 4K ma ci va sufficientemente vicino, può essere preso in considerazione come possibilità per il videogiocatore medio, quello che non si fa scrupolo a spendere e spandere per i videogiochi ma deve sottostare alle limitazioni, più o meno strette, di un normale conto in banca.

Road to 4K

Parlando del 4K fa strano guardare al lontano passato, ma per arrivare all'epoca dell'Ultra HD abbiamo attraversato una una lunga storia di avanzamenti tecnologici non sempre evidenti anche a causa di importanti limiti hardware. L'Atari 2600 è stata la prima console di successo, un sistema che ha plasmato il futuro dei videogiochi e lo ha fatto con circa 160x192 pixel effettivamente sfruttabili. Un'inezia rispetto al 720x576 dei televisori a tubo catodico che ci ha accompagnato nell'era dei DVD: ciononostante quella finta radica è rimasta stampata nei ricordi di milioni di attempati videogiocatori che all'epoca non si preoccupavano troppo della risoluzione del televisore, decisamente superiore a quella gestibile dalle prime console. E ci sono voluti anni perché arrivassero macchine come Saturn e PlayStation, finalmente in grado di avvicinarsi al limite dei vecchi CRT. Un limite che sarebbe stato superato solo con l'arrivo di XBOX e PlayStation 2, incapaci però di spingere a un cambiamento di massa azzoppate dalla risoluzione dei DVD e dalla scarsità di giochi eleggibili ad arrivare al 720p o al 1080p. Gli schermi HD Ready si sono diffusi lo stesso, nonostante fossero svantaggiati a parità di risoluzione dalla forma dei pixel e dalla latenza, ma il passaggio è avvenuto più che altro per una questione di dimensioni, connettività e tecnologie digitali accessorie. Il tutto mentre il PC viaggiava già in 1024x768 e risoluzioni superiori anche su monitor a tubo catodico, cavalcando l'era d'oro degli acceleratori grafici di prima e seconda generazione. Non tutti, però, potevano permetterselo. Se su console le limitazioni erano imposte, su PC era possibile puntare al massimo ma non era scontato avere una scheda video in grado di raggiungerlo. Anche per questo si guardava più che altro alla complessità delle meccaniche e alla mole poligonale, a meno di carenze davvero evidenti in termini di definizione. La differenza è divenuta palese con l'arrivo del formato con cui è effettivamente iniziata la corsa all'alta definizione, quel Full-HD che oltre a essere uno slogan piuttosto efficace, ha convinto potendo contare su un supporto compatto su PC e sulla resa dei Blu Ray. Le console, lo sappiamo bene, hanno faticato a raggiungere questo traguardo con i videogiochi, ma quello che è cambiato radicalmente con PlayStation 3 e Xbox 360 è la percezione della risoluzione, che si è trasformata in una vera guerra con la generazione di console successiva. Una guerra dovuta anche alla maggiore importanza della definizione dovuta a GPU sempre più potenti e sempre più vicine al fotorealismo che, evolvendosi ulteriormente, ci hanno condotto fino al 4K. Le grandi compagnie, va detto, si sono mosse fin troppo presto, ma sappiamo bene che il mercato hardware è costretto a rinnovarsi per sopravvivere e sappiamo anche che dal 1080p al 4K il salto è abbastanza netto da rendere il passaggio a dir poco interessante. D'altronde parliamo di 3840x2160 pixel, ovvero dell'Ultra HD propriamente detto che si distingue dal 4K vincolato invece alla risoluzione 4096 x 2160, che mette in campo il quadruplo dei pixel del Full HD e garantisce un bel salto di qualità. Ancor più notevole, però, è l'upgrade in termini di risorse hardware richieste, con i videogiochi che risultano dannatamente più difficili da masticare per l'hardware.

Cosa è il 4K e come sfruttarlo al meglio

Contenuti e compromessi

Supportata da tempo su PC, la risoluzione 4K è storia vecchia per parecchi sviluppatori che si sono fatti trovare pronti all'appuntamento anche su console. PlayStation 4 Pro ci ha già dato un assaggio dell'Ultra HD da divano e sul giusto pannello le differenze sono evidenti. A mancare è il lettore Blu Ray Ultra HD, scelta non troppo felice anche se nell'era digitale i film si scaricano, ma non mancano calibri usciti di fresco come FIFA 18, Middle Earth: Shadow of Mordor affiancati da titoli più leggeri ma importanti come The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition, The Last Of Us Remastered, NBA 2K18, il nostrano Forma 8 e parecchi altri giochi di spessore. Con i motori più pesanti, però, le cose cambiano e anche con la risoluzione dinamica PlayStation 4 non riesce a toccare i 2120p. Final Fantasy XV si ferma 1800p, Call of Duty: WWII 1440×1620 to 2880×1620 e Assassin's Creed Origins origins gira tra il 1350p e il 1584p. Tutti titoli che dovrebbero invece toccare quota 4K con Xbox One X che si candida con pochi dubbi come console di riferimento per questo obiettivo. Parliamo di 6 teraflop di potenza e di un sacco di giochi piuttosto pesanti che, al netto di rallentamenti e compromessi tutti da verificare, parrebbero centrare l'Ultra HD in pieno. Le migliorie vanno oltre la risoluzione, ma in questa sede a noi interessano quelli che arrivano in Ultra HD nativo e che includono, oltre a parecchi titoli leggeri e più facili da gestire, anche giochi come Assassin's Creed: Origins a 30fps, Black Desert Online, Diablo III: Reaper of Souls, DOOM a 60fps, Dishonored 2 a 30fps, Everspace, Fallout 4 a 30fps, gli ultimi due Farming Simulator e FIFA 18 a 60fps, Final Fantasy 15 a 30fps, For Honor a 30fps, Fornite a 30fps, Forza Horizon 3 a 30fps, Forza Motorsport 7 a 60fps, Ghost Recon: Wildlands, Halo 5: Guardians, Hitman, Killer Instinct, The Evil Within 2, Homefront, Gears of War 4 a 60 in multiplayer, Crackdown 3 a 30fps, Rise of the Tomb Raider, Call of Duty: WWII, Wolfenstein II: The New Colossus Jurassic World Evolution e F1 2017 a 60fps come molti altri impreziosito dall'HDR e da altre migliorie. Il risultato non può che parlare in favore di Xbox One X che pur dovendo sottostare a diversi compromessi riesce a spingere in 4K sia The Witcher 3: Wild Hunt che il futuro Metro Exodus.

Cosa è il 4K e come sfruttarlo al meglio

Cosa serve per giocare in 4K

Per una mera questione di necessità i pannelli hanno sempre guidato l'evoluzione della risoluzione che ne rappresenta l'essenza stessa. Le console e i PC non hanno potuto far altro che inseguire, anche se questi ultimi a distanza ravvicinata grazie al rapido avvicendamento della componentistica, costringendoci a compromessi notevoli per puntare alla massima risoluzione disponibile in un dato frangente. Arriva però il momento in cui i due mondi si incontrano e per il 4K quel momento potrebbe essere arrivato anche grazie al lancio della nuova console Microsoft. Per non farsi trovare impreparati all'appuntamento la prima cosa che serve, ça va sans dire, è un pannello 4K con la minima latenza possibile, un buon contrasto, la porta HDMI più avanzata in circolazione e supporto HDR di ultima generazione, finalmente divenuto uno standard. L'altro prerequisito, da molti sottovalutato, è una connessione veloce necessaria per scaricare giochi di grandi dimensioni, patch titaniche e altre amenità ormai inevitabili nell'era della connettività obbligatoria. Sistemi come l'Intelligent Delivery alleviano il problema dividendo il software in blocchi e consentendo di giocare singole parti di un titolo senza che questo venga scaricato interamente, ma per capire la portata del problema basti pensare che la sola patch di Forza Motorsport 7 per la nuova Xbox pesa ben 50GB. Ed è quest'ultima che prendiamo come riferimento, benché Microsoft ci abbia abituato a download più pesanti del dovuto, perché per giocare in Ultra HD su console in questo momento serve proprio una Xbox One X che si è rivelata capace di spingere giochi decisamente pesanti in 4K nativi. I compromessi, sia chiaro, non mancano, ma ci sono anche su PC e ci sono prendendo in considerazione una scheda tutt'altro che economica come la GTX 1080. Le cose vanno senza dubbio meglio con una GTX 1080 Ti, primo vero passo verso il 4K come standard, ma il mostruoso prezzo della scheda NVIDIA e quello di un monitor Ultra HD di buona qualità rappresentano un ostacolo non da poco. Un ostacolo che si aggiunge al limite dei 60Hz in un panorama ancora in via di definizione e non del tutto comprensibile per l'utente medio. Non a caso, il grosso dei potenziali acquirenti è rimasto in attesa, aspettando la sicurezza che la spesa valga la candela. E la cosa non ci sorprende. Sentir parlare di compromessi non fa piacere quando ci si appresta a spendere centinaia di euro e questi sono inevitabili considerando che in accordo con le performance delle GPU in relazione ai titoli più evoluti la risoluzione attuale di riferimento dovrebbe essere il 1440p, gestibile anche da PS4 Pro e facilmente digeribile da una GTX 1080. Ma questa risoluzione il mercato l'ha saltata quasi a piè pari e lo ha fatto anche l'utenza PC, dove si gioca ancora in 1080, in vista di un balzo più interessante ma decisamente più ampio. Un salto anche in termini di richieste hardware che è difficile da digerire per il mercato PC e lo è ancora di più per un mercato console che deve sottostare prezzi più contenuti e tempistiche diverse, anche quando corre ai ripari puntando su soluzioni intergenerazionali come PlayStation 4 Pro e Xbox One X. Ciononostante non possiamo negare che l'incremento di risoluzione regali vantaggi evidenti e che la nuova console Microsoft rappresenti in qualche modo il giro di boa verso l'Ultra HD di massa. E con le TV 4K che stanno calando drasticamente di prezzo, l'ormai imminente Natale potrebbe offrire occasioni decisamente interessanti per chi ha la tentazione di fare un passo verso il futuro.