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La prima prova di L.A. Noire per Nintendo Switch

Abbiamo visitato gli studi londinesi di Rockstar per mettere mano alla versione per la console ibrida Nintendo

PROVATO di Umberto Moioli   —   10/11/2017

I giochi Rockstar hanno qualcosa di speciale, una sorta di marchio di fabbrica che gli permette di distinguersi dalla massa di altre produzioni, più o meno grandi, che ogni anno escono sul mercato. Tra i vantaggi di questo particolare DNA "made in Rockstar" c'è quello di creare prodotti che, un po' come accade anche per Nintendo, invecchiano molto più lentamente. GTA V è arrivato a 85 milioni di copie grazie a un successo inarrestabile su due generazioni di hardware e ancora oggi è costantemente nella Top 10 di tante classifiche di vendita. In modo simile un titolo come L.A. Noire, seppur più piccolo e sperimentale, può permettersi di tornare nei negozi sei anni dopo la sua uscita. L'operazione lo vedrà sbarcare su PlayStation 4 e Xbox One, ma anche su Switch e VIVE. Di recente siamo volati a Londra nel quartier generale di Rockstar dove, oltre alla versione VR, ci siamo potuti sedere in compagnia del porting per la neonata ibrida Nintendo: un'occasione interessante sia per valutare come sono andati i lavori di conversione, sia perché l'azienda non sviluppava più nulla per le console di Kyoto da oramai parecchio tempo, dall'ottimo ma sfortunato Grand Theft Auto: Chinatown Wars.

Le strade di Los Angeles

Un passo indietro per chi non avesse dimestichezza con L.A. Noire. L'avventura sviluppata da Rockstar e l'oramai defunto Team Bondi ci porta nella Los Angeles degli anni '40, nei panni del giovane veterano Cole Phelps: caso dopo caso dovremo accompagnarlo attraverso la carriera in polizia, dalle prime indagini come semplice agente di pattuglia fino al ruolo di detective. A distinguere L.A. Noire dalla massa di altri free roaming in circolazione ci sono un paio di aspetti peculiari e mai più ripresi in maniera così estensiva e radicale. Intanto l'azione è solo una parte dell'avventura, che punta moltissimo del suo fascino sul sistema di ricerca degli indizi e di interrogatori per darci l'idea di essere davvero nei panni di un piedipiatti intento a risolvere un caso. E poi la tecnologia di performance capture utilizzata, chiamata Motion Scan, che utilizzando 32 telecamera ha permesso di registrare contemporaneamente voce, volto e movimenti degli attori, rendendo le conversazioni con loro all'interno del gioco molto più immersive di quanto si ottiene normalmente con la semplice animazione tridimensionale dei modelli.

La prima prova di L.A. Noire per Nintendo Switch

Purtroppo questa tecnologia è anche estremamente costosa e poco pratica, basti pensare che per ogni riga di dialogo che gli sviluppatori volevano cambiare occorreva tornare nello studio di registrazione, quindi L.A. Noire resterà probabilmente l'unico titolo a utilizzarla in maniera così estensiva. Allo stesso tempo è importante non aspettarsi un GTA ambientato negli anni '40: le indagini sono al centro dell'esperienza e la ricostruzione di Los Angeles non può essere paragonata per ricchezza di contenuti e attività secondarie a quella della serie che ha lanciato Rockstar nell'olimpo dei videogiochi. Si guida e si spara, ma sono momenti di contorno rispetto alle fasi di analisi della scena del crimine e a quelle di deduzione. La conversione per Nintendo Switch (ma il discorso vale anche per PlayStation 4 e Xbox One) non stravolge quanto detto finora, presentandosi nei negozi con tutte le missioni originali, incluse quelle bonus legate al tempo ad alcuni preordini, più una manciata di vestiti speciali che donano a Phelps una serie di abilità uniche, rendendo la vita un po' più semplice a chi lo desiderasse. A livello di gameplay una piccola ma gradita novità in realtà c'è: durante gli interrogatori al posto delle tre opzioni di un tempo ("Verità", "Dubbio" e "Menzogna") ne sono state introdotte altrettante ("Asseconda", "Forza" e "Accusa") che meglio colgono lo spirito degli scambi di battute tra il protagonista e i sospettati.

La prima prova di L.A. Noire per Nintendo Switch

La versione Switch

A livello tecnico quella che ci siamo trovati davanti è una conversione interessante, fatta per sfruttare a fondo le peculiarità di Nintendo Switch. L.A. Noire gira a 720p in modalità portatile mentre passando al dock e quindi al televisore sale fino a 1080p: in entrambi i casi il gioco è fluido e dettagliato, superiore alle controparti per Xbox 360 e PlayStation 3, probabilmente essendo frutto di una conversione da PC. Grafica a parte, l'elemento che farà la felicità dei possessori di Switch è certamente la versatilità dei controlli: sia che si sfrutti il Joy-Con Grip, sia che si lascino i due piccoli pad separati e si utilizzi il giroscopio, non ci vuole molto per prendere la mano con i movimenti di Cole Phelps e destreggiarsi sia nelle fasi free roaming, sia in quelle sulle scene del crimine.

La prima prova di L.A. Noire per Nintendo Switch

Ancora più intrigante è l'uso del touchscreen: anche grazie ad una nuova inquadratura più ampia, che permette di visualizzare per intero gli ambienti all'interno dei quali stiamo indagando, L.A. Noire su Switch si può giocare un po' come se fosse un'avventura punta e clicca, spostandosi e interagendo con gli oggetti e i personaggi senza mai toccare i pulsanti e gli stick analogici. Inutile dire che, per quanto sia godibilissimo anche seduti in poltrona, dà il meglio di sé in movimento: in fondo l'idea di poter testare "a spasso" titoli a così alto budget, per quanto in versione remastered, è uno dei punti di forza della console ibrida Nintendo che sta affiancando le proprie produzioni interne con una solida selezione di terze parti. Anche a livello di tematiche non si può non notare come giochi come Doom, recensito proprio oggi su queste pagine, ma anche lo stesso L.A. Noire, che conta rappresentazioni molto violente dei crimini e scene di nudo, segnino la volontà di parlare a un pubblico molto vasto anche demograficamente. Un titolo valido declinato in una versione originale e diversa dal solito, insomma: potrebbe decisamente valerne la pena.

La prima prova di L.A. Noire per Nintendo Switch

Le versioni PlayStation 4 (Pro) e Xbox One (X)

Non abbiamo avuto modo di testare le versioni per PlayStation 4 e Xbox One di L.A. Noire, riuscendo però a raccogliere alcuni dettagli interessanti. Anche in questi due casi il gioco non avrà contenuti inediti, potendo però contare su alcune migliorie grafiche. Oltre 700 oggetti sono stati rivisti e migliorati, gli effetti di fumo hanno goduto di un make up per portarli agli standard odierni e la città di Los Angeles conterà una vegetazione più varia grazie all'aggiunta di due varietà di palme inedite. Inoltre su PlayStation 4 Pro e Xbox One X i possessori di pannelli adatti potranno godere del 4K.

L.A. Noire per Nintendo Switch si presenta contenutisticamente identico rispetto alla versione di sei anni fa, con giusto un paio di aggiustamenti e tutti i casi rilasciati al tempo. La conversione sembra però ben riuscita, le doti della console si adattano a questo tipo d'operazione e la nuova visuale, in concomitanza con la presenza dei controlli touch, permette di giocarlo in una maniera completamente inedita. Tra una settimana potrebbe davvero valere la pena tornare nei panni di Cole Phelps. O vestirli per la prima volta.

CERTEZZE

  • L.A. Noire resta un titolo molto affascinante
  • La versatilità di Nintendo Switch

DUBBI

  • Purtroppo già sappiamo che non avrà un seguito
  • La versione per Nintendo Switch sarà un po' più costosa delle altre (49 euro contro 39 euro)