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Il futuro di Pokémon

Diamo uno sguardo allo status quo di Pokémon e ragioniamo su che strada dovrebbe prendere su Switch

SPECIALE di Christian Colli   —   17/11/2017

La corsa di Pokémon cominciata su Nintendo 3DS nel 2013 con le versioni X e Y, e proseguita con Zaffiro Alfa e Rubino Omega, è arrivata al capolinea a distanza di quattro anni con l'uscita di Pokémon Ultrasole e Ultraluna, seconda edizione dei Pokémon di settima generazione Sole e Luna usciti l'anno scorso, che abbiamo recensito proprio pochi giorni fa. Ultrasole e Ultraluna sono la prima "revisione" a uscire per la console portatile Nintendo: la tradizione, cominciata ai tempi della prima generazione con Pokémon Giallo, si è interrotta alcuni anni fa con Pokémon Platino, quando Game Freak ha cominciato a battere nuove strade. In realtà, Ultrasole e Ultraluna sono una revisione molto particolare, ma più che altro ci è apparso chiaro, giocandoli, che lo sviluppatore nipponico e Nintendo abbiano compiuto questa scelta per riempire un anno che sarebbe rimasto vuoto tra Sole e Luna e il primo Pokémon per Switch che dovrebbe uscire entro la fine del 2018. In questo speciale vogliamo concentrarci sulla situazione attuale del brand e su che cosa potrebbe significare il passaggio a Switch tra congetture, speranze e qualche timore.

Il multiverso dei pokémon

Prima Sole e Luna e poi Ultrasole e Ultraluna hanno stabilito un dettaglio importantissimo: nell'universo di Pokémon esistono le presunte dimensioni parallele in cui la vita scorre in modo leggermente diverso. Ciò giustifica insomma l'esistenza delle duplici o triplici versioni anche a livello meta-narrativo, spalancando la porta a qualche soluzione di gameplay - come il sistema degli Ultravarchi - che ci consente di catturare le Ultracreature e i pokémon leggendari comparsi nelle generazioni precedenti, per esempio Mewtwo o Rayquaza, senza ricorrere necessariamente al Global Trade Service e agli scambi con gli altri giocatori. In un certo senso, la trovata degli universi alternativi potrebbe giustificare anche i vari spin-off di Pokémon che si sono susseguiti negli anni e che negli ultimi tempi sono un po' latitati. Al momento il brand conta principalmente la serie madre, che tra poco approderà su Nintendo Switch; Pokémon GO sui sistemi mobile, che dopo lo straordinario successo iniziale è scivolato un po' in sordina; Pokémon Ranger, piacevole spin-off all'epoca di Nintendo DS basato perlopiù sull'uso del touch screen; infine, Pokémon Mystery Dungeon, una divertente serie di RPG "dungeon crawler" che ha trovato la sua massima espressione nell'ottimo Pokémon Super Mystery Dungeon uscito su Nintendo 3DS.

La scusa del multiverso permetterà a Game Freak di riproporre alcuni contenuti e situazioni del passato, vestendole a nuovo. In Pokémon Ultrasole e Ultraluna, per esempio, fa il suo esordio il Team Rainbow Rocket: si tratta di una gang composta dai cattivoni che abbiamo sconfitto nelle varie generazioni di Pokémon, come Giovanni del Team Rocket e Ghecis del Team Plasma, e siamo abbastanza sicuri che sentiremo ancora parlare di loro e della squadra che hanno formato viaggiando nelle dimensioni in cui ha trionfato il male. In futuro, insomma, Game Freak potrebbe sfruttare il sistema degli Ultravarchi per ampliare l'offerta sia a livello di mostri con le Ultracreature, sia a livello di nemici con alcune vecchie glorie del passato. Potrebbe essere persino possibile esplorare le vecchie regioni viaggiando nello spaziotempo e quindi tornare a Kanto o Hoenn, anche soltanto temporaneamente, per catturare i pokémon appartenenti a quelle generazioni. Il PokéDex comincia a essere veramente immenso, e in più possiamo scommettere sull'aggiunta di nuovi mostriciattoli in occasione della versione Switch: a quel punto potrebbe essere difficile bilanciare la fauna in un'unica regione, implementando più di ottocento pokémon. Per quanto ci riguarda, sarebbe semplicemente molto bello poter viaggiare per il mondo e visitare ogni regione, anche se questo significherebbe disegnare una mappa di proporzioni enormi, ma se ci è riuscita Monolith Soft coi suoi Xenoblade Chronicles...

Un nuovo gioco?

Game Freak, che fino a poco tempo fa non era particolarmente entusiasta di sviluppare per Switch dato che non credeva nel successo della nuova console Nintendo, ha suggerito di non aspettarsi grandi rivoluzioni in termini di gameplay e dinamiche di gioco all'uscita di Pokémon per Switch. Dal canto nostro, fino a qualche mese fa eravamo abbastanza convinti che il famigerato Pokémon Stelle sarebbe stato nient'altro che la revisione di Pokémon Sole e Luna ma in alta risoluzione per Switch e forse, sotto molti punti di vista, quella sarebbe stata una soluzione più elegante rispetto a Ultrasole e Ultraluna che, per quanto ricchi a livello di contenuti, sono comunque in gran parte riciclati e perciò superflui se si è già giocato e finito Sole o Luna su Nintendo 3DS. Qualche tempo fa, il nostro Aligi Comandini ha prodotto un bel video in cui ci ha spiegato che cosa vorremmo in Pokémon per Switch: dato che sarebbe ridondante ripetere le stesse cose, e visto che sappiamo che il nuovo Pokémon non dovrebbe distinguersi in modo significativo dalle ultime versioni, nelle prossime righe ci concentreremo non tanto su quello che potremmo giocare tra un anno, ma sul motivo per cui Game Freak probabilmente non cambierà mai approccio.

Tanto per cominciare, è importante capire che c'è una bella differenza tra "reinventare" un brand e "rinnovarlo". In molti si auspicano che a Pokémon segua l'esempio di The Legend of Zelda con Breath of the Wild, ma affrontiamo la realtà: non succederà mai. Il detto più scontato del mondo recita "squadra che vince, non si cambia" e Game Freak lo sa bene. Ogni nuova generazione di Pokémon vende cifre da capogiro in tutto il mondo e per molti giocatori è sempre la prima: che senso avrebbe snaturare la formula collaudata, trasformandola in qualcosa che potrebbe anche non piacere ai veterani della serie, e rischiare di vendere meno che in passato? I combattimenti a turni, gli incontri casuali, i tipi e gli EV, le evoluzioni e i Super Quattro... sono i pilastri su cui si fonda un meccanismo che funziona e che piace. E per chi si è annoiato e decide di darci un taglio con Pokémon, ci saranno sempre due, tre, quattro giocatori che si avvicineranno per la prima volta al brand o che continueranno a giocarlo perché si divertono anche senza troppe innovazioni.

Questo comunque non significa che in Pokémon Switch non ci saranno delle novità o che Game Freak sia uno sviluppatore terribile che ricicla e basta, senza sperimentare mai. Lo ha fatto nelle ultime versioni, introducendo le Mega Evoluzioni, le Mosse-Z e il PokéPassaggio: quest'ultimo, per esempio, ha soppiantato in maniera intelligente le vecchie e scomode Macchine Nascoste. Aspettiamoci sicuramente qualche feature inedita, nuovi minigiochi e chissà, forse anche un altro tipo che scuota il metagame come fece Folletto ai tempi di X e Y. Inoltre, dobbiamo ricordare che Pokémon su Switch sarà la prima generazione dai tempi del Nintendo DS a non disporre di uno schermo inferiore e questo vuol dire che Game Freak dovrà trovare un compromesso per non fare passi indietro in termini di comodità e interfaccia di gioco. Certo, abbiamo giocato ai Pokémon per anni senza usare il touch screen, ma la sua assenza rappresenterà comunque qualcosa in meno rispetto alle edizioni passate. In compenso guadagneremo in fluidità, dato che Switch dovrebbe riuscire a gestire perfettamente la grafica in cel shading che nelle generazioni per Nintendo 3DS causava non pochi problemi ogni volta che scendevano sul campo Pokémon troppo grandi, animati e dettagliati.

In conclusione, siamo i primi ad ammettere che Pokémon è diventato un brand un po' stantio negli ultimi anni. Ogni nuova generazione ci ha rincollato al Nintendo 3DS come prima, ma col passare del tempo, e grazie anche alla facilità con cui ora è possibile completare il PokéDex senza dover scambiare di persona, ci siamo abituati all'idea che Pokémon sia una serie fin troppo formulaica per poterla reinventare senza rischiare di snaturarla. Se ciò accadesse, sarebbe peggio che giocare una revisione in gran parte riciclata. Messa così, il futuro potrebbe sembrare un po' cupo, insomma, ma provate a rovesciare le aspettative e invece di immaginare un Pokémon completamente diverso, cosa che di solito si traduce in idee pessime e inopportune, pensate a come potrebbe essere il vostro Pokémon preferito, migliorato dal punto di vista tecnico, giocabile sul TV oppure ovunque andiate, pieno di pokémon da catturare e scambiare, vecchi e nuovi. Adesso quel futuro sembra un po' più roseo, vero?