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Tutti in battaglia nel provato Empires Apart

Abbiamo testato questo interessante strategico in tempo reale fatto in Italia

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   21/02/2018

Empires Apart è uno strategico in tempo reale di stampo classico ambientato nel Medioevo. È sviluppato da DESTINYbit, una talentuosa software house di Ravenna, città d'immensa bellezza che dovete assolutamente visitare almeno una volta nella vita, e pubblicato da Slitherine, publisher particolarmente attivo nel campo degli strategici hardcore. In attesa della versione finale, disponibile a partire dal 29 marzo 2018, abbiamo avuto modo di testarne la versione beta, con cui abbiamo potuto verificare che si tratta di un titolo dalle grandi potenzialità, sicuramente da tenere in considerazione se si è appassionati del genere. Ma bando alle ciance e scendiamo in battaglia.

Imperi in guerra

La versione beta di Empires Apart ci ha consentito di provare diverse modalità, sia single che multiplayer. La modalità schermaglia consente di creare una partita personalizzata su mappe di diverse dimensioni generate proceduralmente, ma basate su dei biomi prefissati, in un cui bisogna affrontare avversari guidati dall'intelligenza artificiale o da altri umani (ovviamente online). Ci sono diversi obiettivi da raggiungere, ma principalmente bisogna riuscire a distruggere gli avversari in confronti 1vs1, 2vs2, 3vs3 o 4vs4, sviluppando la propria fazione così da avere accesso a unità militari sempre più forti. Tutte le civiltà (aztechi, cinesi, francesi, mongoli, arabi e bizantini) iniziano con una base e una manciata di uomini: dei coloni, cui sarà delegata la raccolta delle risorse, e un'unità militare, con cui potremo esplorare e difenderci da potenziali tentativi di rush.

Tutti in battaglia nel provato Empires Apart

La modalità sopravvivenza funziona in modo leggermente diverso, perché si gioca completamente da soli e bisogna resistere per più tempo possibile agli attacchi degli eserciti guidati dalla CPU, formati da ondate sempre più potenti. Lo sviluppo della fazione selezionata funziona allo stesso modo della modalità schermaglia, ma si gioca su una mappa molto piccola e la nostra base è posta al centro, con le aggressioni che possono arrivare da ogni lato. Infine c'è la modalità duello, giocabile solo online, che ci mette a confronto con singoli avversari in partite classificate (sostanzialmente è una schermaglia 1vs1). Volendo c'è anche un tutorial, ma nella beta non era ancora attivo, quindi non abbiamo avuto modo di provarlo.

Risorse e battaglie

La mancanza di un tutorial ci ha costretti a studiare l'interfaccia completamente da soli. Fortunatamente non si è rivelata un'impresa ostica, perché è davvero molto semplice da comprendere e immediata da utilizzare. Insomma, se negli ultimi vent'anni avete giocato a un qualsiasi strategico in tempo reale, riuscirete a padroneggiare Empires Apart nel giro di pochi minuti. Raccogliere risorse è facilissimo: basta selezionare uno dei coloni e indicargli il lavoro che deve svolgere: tagliare alberi, spaccare pietre, andare a caccia, costruire edifici, raccogliere oro e così via.

Tutti in battaglia nel provato Empires Apart

Sfruttando le risorse iniziali, dalla base è possibile creare subito dei nuovi coloni, così da aumentare la produzione e costruire i primi edifici, come ad esempio delle nuove abitazioni, utili per aumentare il numero massimo di unità disponibili, dei campi da coltivare, che permettono di produrre cibo più velocemente, e una caserma, dalla quale si possono assoldare le prime unità militari. Accumulando risorse si potranno finanziare i primi progressi tecnologici, che daranno accesso agli edifici avanzati, come le stalle o la bottega del fabbro, con i quali si potranno ottenere miglioramenti, bonus e nuove unità. Tendendo le risorse sulle mappe a esaurirsi, bisogna progressivamente allargare il proprio campo d'azione mano a mano che le si è sfruttate, andando gradualmente a raccogliere quelle più distanti dal quartier generale, magari costruendo un deposito o una nuova base. In caso di bisogno ci si può espandere anche al mare, sempre che la mappa lo preveda. Accumulate abbastanza truppe si può partire all'attacco dei nemici.

Tutti in battaglia nel provato Empires Apart

Le unità funzionano con il classico schema basato sui rapporti di forza da sasso, carta, forbice: unità a cavallo sconfiggono fanteria a terra, lancieri battono unità a cavallo e così via. Ogni fazione dispone delle sue unità, apparentemente ben equilibrate, e presenta una crescita simile, pur in presenza di edifici dalla forma differente. Contro la CPU è possibile giocare a diversi livelli di difficoltà. A quelli più bassi non abbiamo avuto grossi problemi, mentre a quelli più elevati la sfida si è fatta davvero ardua. Proprio l'intelligenza artificiale, comunque, ha mostrato alcuni problemi che meritano di essere approfonditi. Il primo è la tendenza della CPU a tenere alcune unità completamente ferme, tendenza che si verifica soprattutto ai livelli di difficoltà più bassi. Il secondo è il manifestarsi di strane reazioni delle nostre unità alle nostre azioni: ad esempio dopo aver costruito una palizzata, dotata di apposito portone, i nostri coloni si sono tutti misteriosamente bloccati non riuscendo a trovare il passaggio. Per risolvere li abbiamo dovuti riattivare a mano uno alla volta. Per il resto non abbiamo trovato particolari problemi e speriamo che i piccoli difetti riscontrati siano risolti nella versione finale.

Tutti in battaglia nel provato Empires Apart

Dal punto di vista tecnico abbiamo gradito la grafica low-poly, ben modellata e colorata, nonostante ovviamente non sia ricchissima di dettagli. DESTINYbit è riuscita a garantire la giusta varietà nelle unità e negli edifici, così come negli scenari, tanto da non far sentire quasi per niente il peso di valori produttivi comunque da titolo indipendente. Un ottimo lavoro, poco da dire.

Probabilmente Empires Apart non vuole rivoluzionare il genere degli strategici in tempo reale, ma ha comunque diversi spunti interessanti da offrire, che approfondiremo in fase di recensione. La versione beta si è rivelata più ricca di sfaccettature di quello che ipotizzassimo inizialmente, e non vi neghiamo che ne siamo rimasti favorevolmente colpiti. Soprattutto la progressione sembra essere davvero ben gestita e, a parte i problemi raccontati nell'articolo, che speriamo siano risolti nella versione finale, il gameplay è risultato solido e appassionante. Insomma, il nostro consiglio è di tenerlo d'occhio. Se sarà vero amore o solo un calesse lo scopriremo a fine marzo.

CERTEZZE

  • Progressione ben gestita
  • Interfaccia ben studiata
  • Stilisticamente ben realizzato

DUBBI

  • Qualche incertezza nell'intelligenza artificiale
  • Dobbiamo ancora provare moltissimi contenuti!