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Un pomeriggio con Nintendo Labo

Siamo stati invitati a provare per la prima volta la nuova piattaforma creativa per Nintendo Switch

PROVATO di Umberto Moioli   —   24/02/2018

All'annuncio di Nintendo Labo le reazioni da parte del pubblico appassionato non sono state entusiastiche. In fondo perché interessarsi a un mix di costruzioni di cartone e giochi all'apparenza semplicistici? La realtà è che, se per un istante ci si allontana dal dualismo tra giochi casual e giochi hardcore, non si impiega molto a vedere del genio dietro a un'operazione che di certo strizza l'occhio a una schiera di possibili utenti molto vasta (è innegabile) ma che allo stesso tempo sembra avere qualcosa per tutti e, soprattutto, ha grande potenziale anche guardando un orizzonte temporale di medio e lungo termine. Siamo stati invitati da Nintendo a provare Labo per qualche ora. Ecco le nostre impressioni.

Monta

Nintendo Labo divide il percorso interattivo in tre parti: Monta, Gioca e Crea. La prima è quella di più immediata comprensione, ma è una parte integrante dell'esperienza e permette di rendersi conto che una periferica fatta di cartone non è necessariamente una periferica di bassa qualità. Ci è stata data la possibilità di montare il più semplice tra i Toy-Con di Labo, la macchinina radiocomandata, un processo realizzativo che dura in totale una quindicina di minuti e viene accompagnato da dettagliatissime istruzioni sullo schermo di Switch. In questo caso il montaggio è di facile comprensione, in altri lo sarà molto meno: per costruire il Toy-Con del robot serviranno circa quattro ore, senza contare l'eventuale personalizzazione. Siamo sicuri che dal momento dell'uscita su internet si scatenerà una gara di customizzazione che potrebbe fare da eccellente cassa di risonanza per il prodotto. La fase di costruzione è stata anche l'occasione per verificare la qualità dei materiali. In effetti a lasciare ben impressionati è la resistenza del cartoncino, molto solido se non nelle parti pensate per essere piegate. Tra l'altro rispetto alla plastica, in caso di rottura il cartone è più semplice da rimettere insieme con un buon nastro adesivo e Nintendo ha pensato di inserire all'interno del software una guida alla riparazione. L'intrattenimento offerto dalla componente Monta di Labo non è in fondo dissimile da quello garantito dai LEGO, da un puzzle o da un modellino: non definiremmo nessuna di queste attività unicamente per bambini, lo stesso si può dire per il prodotto Nintendo.

Un pomeriggio con Nintendo Labo

Gioca

Creata la propria periferica Toy-Con arriva il momento di giocare. Dobbiamo dire la verità: quanto provato è uno spunto interessante ma ha molto il sapore di demo. Prendete il robot: i controlli rispondono sorprendentemente bene, pugni e passi vengono registrati con precisione, quando ci si accovaccia la trasformazione da mech ad automobile è istantanea e i primi momenti sono molto divertenti, ma dopo qualche minuto passato a distruggere palazzi e volare in giro ci si rende conto che la profondità dell'esperienza videoludica è relativa. Certo ci saranno le missioni e il multiplayer, ma un po' come i primi esperimenti fatti con i Wiimote al tempo di Nintendo Wii, si percepisce la natura ancora sperimentale del progetto. Un discorso simile vale per la canna da pesca, la casetta e il manubrio: tutti accompagnati da giochi carini ma dai quali è complesso immaginare di tirarci fuori più di qualche ora di intrattenimento. Un ragionamento diverso può essere fatto per la pianola che, grazie alla componente musicale, ha naturalmente un tasso di rigiocabilità molto elevato. In previsione futura, superando con lo sguardo l'orizzonte temporale del 28 aprile quando i primi due kit verranno immessi sul mercato, Labo ha però un potenziale enorme che si presta ad un vasto numero di utilizzi. Una versatilità data dalla tecnologia alle spalle del progetto, tanto semplice quanto brillante.

Un pomeriggio con Nintendo Labo

Crea

La "magia" di Labo risiede nella combinazione della telecamera a infrarossi installata nel Joy-Con destro con una serie di nastri catarifrangenti da applicare su diverse parti dei Toy-Con. Quello che accade è questo: all'interno del Toy-Con la telecamera a infrarossi intercetta le piccole strisce riflettenti, quindi restituisce l'output corrispondente. L'esempio più immediato è quello della pianola: il Joy-Con è inserito dietro alla struttura con la telecamera rivolta verso i tasti che, quando premuti, all'interno si sollevano mostrandosi al sensore a infrarossi. Inserendo i due piccoli controller nella macchinina e ponendola in uno spazio buio, si può osservare sullo schermo di Switch come il sensore riesca a catturare e mostrare sullo schermo gli oggetti più chiari, riproducendo in maniera fedele l'ambiente circostante. Partendo da questa base non è complesso immaginare come (esempio di fantasia) in un ipotetico Animal Crossing per Nintendo Switch al giocatore verrà dato modo di posizionare case e negozi degli abitanti del villaggio a piacere su una mappa di cartone. Oppure che in un Advance Wars le unità possano venir fisicamente messe in campo. Tra l'altro nel software di Nintendo Labo c'è una sezione chiamata Garage che apre ai giocatori un editor di logica molto interessante: toccando lo schermo in corrispondenza all'area dove si posiziona un tasto si può ad esempio far vibrare uno dei due Joy-Con oppure riprodurre un suono. Abbiamo visto in pochi istanti realizzare una chitarra con tre corde con questo sistema, ma le possibilità sono molte e la semplicità dell'editor permette di fare uno screenshot al proprio schema e mandarlo a un amico (o postarlo su internet) così da dare modo a chiunque di riprodurlo in pochi istanti.

Un pomeriggio con Nintendo Labo

Il nostro pomeriggio con Nintendo Labo ci ha lasciato nel complesso impressioni molto positive. Si tratta del classico gioco intelligente che farà la gioia dei bambini e delle famiglie ma ha il potenziale per divertire anche gli adulti se ci si avvicinano con il giusto spirito e senza pregiudizi. Come da tradizione Nintendo è un prodotto di qualità, anche a livello costruttivo, ma soprattutto non sembra un'idea destinata a iniziare e finire con i due kit già annunciati, lasciando spazio per evoluzioni diverse, anche come pubblico di riferimento. Nel 2018 siamo certi che torneremo a sentirne parlare molto spesso...

CERTEZZE

  • Un'idea originale a metà strada tra giocattolo e videogioco
  • Ottima qualità dei materiali
  • Ha grandi prospettive...

DUBBI

  • ...anche se per il momento l'esperienza videoludica sembra limitata