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Super Smash Bros. arriva su Switch

Tutto quello che sappiamo, o che possiamo immaginare, sul prossimo Super Smash Bros.

SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   13/03/2018

Alla fine dell'ultima Nintendo Direct, nel momento jobsiano del "one more thing", l'azienda kyotese ha svelato al mondo il nuovo Super Smash Bros. (e il titolo, almeno per ora, è proprio questo). Il filmato dura pochi secondi, ma è stato abbastanza per scatenare il delirio degli appassionati. Questa è una serie speciale, in tutti i sensi. È il brand Nintendo più famoso ad avere così tanti detrattori tra i fan della casa giapponese, ma anche quello a vantare più estimatori tra chi - di solito - alle produzioni Nintendo non gioca proprio. È un titolo, nella sua stranezza e atipicità, immediatamente riconoscibile; è bastato un riflesso sulla pupilla di un Inkling per far capire il tema del filmato. Super Smash Bros., per quanto assurdo potesse sembrasse al momento del suo debutto (nel 1999, su Nintendo64), è anche il picchiaduro più venduto e giocato al mondo. Non dovrebbe quindi stupire, vista la fama ed il successo, l'annuncio di un nuovo episodio; eppure un nuovo capitolo di questa saga non è mai scontato, e stavolta lo era ancora meno.

Super Smash Bros. arriva su Switch

Prima di tutto perché, nonostante i primi due siano stati sviluppati da HAL, non ha un vero e proprio team alle spalle. In secondo luogo perché l'unica costante creativa della serie è rappresentata dal suo ideatore, Masahiro Sakurai, che ha diretto ogni episodio finora uscito. Da quando quest'ultimo ha lasciato HAL all'inizio del secolo, quindi subito dopo Kirby Air Ride, Iwata è sempre stato in grado di convincerlo, nonostante altri interessi e altri progetti, a occuparsi di Super Smash Bros. Per Brawl l'ex presidente, che aveva uno stretto legame con Sakurai, fondò un team inedito appositamente per la realizzazione del gioco; per il quarto episodio, uscito sia su 3DS che su WiiU, strinse degli accordi con Bandai Namco. Le speranze che potesse tornare per questo capitolo erano poche: alla fine dello sviluppo dell'ultima iterazione aveva palesato un'enorme stanchezza, fisica e mentale. Dovete sapere, se non ne foste già a conoscenza, che Sakurai bilancia personalmente ogni singolo aspetto di Super Smash Bros.; ha un rapporto strettissimo con questa serie, e Iwata ha sempre puntato molto su questa connessione, facendogli capire che, non avesse deciso di accettare l'incarico, la sua creatura non sarebbe sparita, ma sarebbe finita in altre mani. Quando Sakurai ha smesso di lavorare ai DLC di Super Smash Bros. per WiiU, ovvero nel febbraio 2016, non c'era più Satoru Iwata a spingerlo a realizzarne un altro. E forse stavolta a convincerlo non sono state delle parole, ma la loro mortifera assenza.

Un nuovo Super Smash Bros.

Affrontiamo subito la questione che ha infuocato i forum di tutto il mondo subito dopo l'annuncio: è un gioco nuovo, o una "semplice" edizione Deluxe del precedente? Bene, siete liberi di offenderci se dovessimo sbagliare la nostra previsione, ma le possibilità che non si tratti di un vero e proprio seguito, e quindi di un gioco inedito, sono sostanzialmente nulle. E nessuno, se non fossimo in questo periodo ricco di porting e remake, avrebbe alcun motivo di pensare il contrario. Il primo indizio, e forse il più importante, che ci fa capire perché non si tratti di un remaster, è che non viene presentato come tale. Nintendo è stata spesso criticata per la recente abitudine di trasportare vecchi giochi da una piattaforma all'altra, ma gli va riconosciuto di non aver mai - finora - mascherato la cosa; ogni volta che ha presentato un remake, o una edizione Deluxe, ne ha resa pubblica la natura fin dall'inizio, non illudendo mai nessuno che potesse trattarsi di altro. In questo caso, Super Smash Bros. è stato annunciato come un nuovo gioco, con personaggi inediti; vedasi in questo senso gli Inkling e Link, che è preso direttamente da Breath of the Wild, quindi con forme e vestiti diversi dal passato. Inoltre è leggermente diverso il logo - la classica croce è estesa al titolo, non solo alla "O" - e il trademark finale indica semplicemente "2018" (si fosse trattato di un remake, ci sarebbe stato un cenno al gioco del 2014). Ancora non sappiamo chi stia sviluppando il nuovo Super Smash Bros. insieme a Sakurai: in molti hanno letto "original game by Nintendo/HAL", illudendosi che la serie potesse tornare a casa, ma quella dicitura si riferisce semplicemente al primo capitolo, quello del 1999 su Nintendo64. Non sappiamo nemmeno che ruolo ricopra Sakurai in tutto questo; l'ipotesi più probabile è che, come al solito, sia il direttore del progetto. Ma non è nemmeno escluso che stavolta possa essere il producer, dando così avvio a quella transizione che possa permettere alla serie di staccarsi - in futuro - dal suo creatore.

Super Smash Bros. arriva su Switch

Il roster

Prevedibilmente gli Inkling si aggiungono alla lista dei personaggi, e lo fanno, visto il successo di Splatoon, da protagonisti. Considerando gli sguardi feroci del resto del cast, non sembrano affatto graditi, tuttavia scommettiamo che saranno utilizzati da molti giocatori. Probabilmente saranno giocabili sia in versione maschile che femmine, e per certo l'inchiostro sarà importante sia per gli attacchi che per gli spostamenti veloci (in questo caso assieme alla trasformazione in calamaro). Se per ora non abbiamo indizi sulla natura di Mario e sulle sue mosse - se verrà o meno aiutato da Cappy, in sostanza - siamo certi che Link sia quello di Breath of the Wild, il che lascerebbe supporre un set di mosse del tutto nuovo. Del resto non è più mancino, non ha più il rampino, e può contare su tanti nuovi poteri (il Turbine di Revali per spostarsi verso l'alto, ad esempio); un Link non ne esclude un altro, ma forse tre sarebbero troppi. Difficile quindi che torneranno sia il Link di Twilight Princess che Toon Link: del resto erano praticamente cloni. Le silhouette degli altri personaggi che si intravedono in lontananza, confermano la presenza di Samus Aran e Donkey Kong, nonché di Kirby e Pikachu, tutti ritorni ampiamente prevedibili. La vera domanda, come nel caso di Mario, è quanto e come saranno cambiati in relazione alle ultime uscite. Tra le ombre alcuni hanno intravisto anche Marth e Yoshi, entrambi personaggi storici, ma tentare di prevedere oltre sfocerebbe nel vaticinio più che nell'analisi, per cui ci fermiamo qui. Tra le nuove proposte, punteremmo due centesimi su Spring Man: da picchiaduro a picchiaduro il passo è breve, e la bracciata lo è ancora di più.

Online (a pagamento)

Il fatto che sia un gioco inedito, e almeno su questo punto speriamo di avervi convinto, non esclude che possa avere forti legami col precedente episodio, come successo del resto a Splatoon 2. È probabile che con questo titolo, che arriva a venti anni esatti dalla pubblicazione del primo, Sakurai voglia realizzare il suo Super Smash Bros. "definitivo". Il problema, se così si può definire, è che questa definizione si applica in modo perfetto, non fosse per alcune carenze nella modalità single player, al predecessore per Wii U; è molto probabile quindi che questo progetto per Switch ne riprenda tante caratteristiche, dall'engine all'impostazione generale. L'equilibrio trovato infatti era impeccabile, un bilanciamento egregio tra Melee, tanto caro agli "hardcore gamer", e Brawl; tutelava tutte le fasce possibili, sia attraverso la velocità di gioco, sia attraverso la differenziazione degli stage (cangianti o in versione spartana, più adatta ai duelli, detta "Omega"). Sarebbe stupido quindi non partire dalle stesse basi, per poi costruire su quelle il nuovo episodio; del resto, passando da un capitolo all'altro, Sakurai ha sempre riutilizzato, via via raffinandoli, molti elementi.

Super Smash Bros. arriva su Switch

Non abbiamo alcun indizio su come la serie possa evolvere, non essendo stato mostrato alcun filmato del gioco in azione; ci sentiremmo tuttavia di escludere un approccio per "sottrazione". Super Smash Bros. si è ampliato episodio dopo episodio, aggiungendo sempre più stage e personaggi, e non c'è alcuna ragione per cui questo debba fare eccezione. Ormai è talmente vasto e omnicomprensivo che si è perso perfino il legame biunivoco con Nintendo; a partire da Brawl sono stati inseriti dei personaggi di altre aziende, fino ad arrivare a Cloud e Ryu. Se lo zoccolo duro, quello più puramente nintendofilo, potrebbe accettare un passo indietro, va ribadito quanto Super Smash Bros. sia amato anche da chi non gioca Super Mario o Pokémon; proprio per questo la tendenza ad inserire personaggi esterni difficilmente si arresterà, ma piuttosto andrà a crescere. Come abbiamo velatamente suggerito prima, ci aspettiamo grandi passi avanti nella modalità single player, che non necessita tanti stravolgimenti, quanto piuttosto un ritorno alle origini, magari con un'avventura simile all'Emissario del Subspazio di Brawl. Allo stesso tempo Sakurai dovrà stare attento al menù del gioco, ultimamente fin troppo caotico. Lasciamo per ultimo il tema più importante: il prossimo Super Smash Bros. sarà il cavallo di Troia che Nintendo sfrutterà per inserirvi nel servizio online a pagamento. Forse l'impostazione stessa del gioco dipenderà dall'iscrizione al futuro abbonamento, con stage, personaggi e combattimenti in rete vincolati all'adesione dell'utente. È anche possibile che l'annuncio dell'infrastruttura online avvenga assieme a quello definitivo del gioco, magari al prossimo E3. Sicuramente ci saranno anche altri incentivi, come ad esempio la Virtual Console, ma Super Smash Bros. in questo senso vanta un potenziale unico tra i brand interni: il suo DNA si presta ad essere frammentato e venduto a blocchi, e soprattutto è amato - lo ripetiamo ancora - da tante persone poco interessate alle altre serie Nintendo (e viceversa).

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