4

Flipping Death e il duro lavoro del mietitore

Alla GDC 2018 abbiamo provato il seguito spirituale di Stick it to The Man

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   22/03/2018

Per i ragazzi di Zoink, realizzare un gioco d'atmosfera, toccante e onirico come Fe è stato un improvviso cambio di stile. Dopotutto, il team di sviluppo si è fatto una nomea negli anni grazie alla comicità quasi demenziale e ai colori vivaci di titoli leggeri come Stick it to The Man e Zombie Vikings, e una parte dei fan è rimasta spiazzata nel vedere quanto diverso e riflessivo fosse l'ultimo progetto dello sviluppatore svedese. Previsto per la primavera su PC e console, Flipping Death segna tuttavia un ritorno a quei toni buffi e deliranti dei passati giochi di Zoink, e nello specifico viene presentato come una sorta di seguito spirituale di Stick it to The Man, recuperandone alcune idee ma inserendole in un'avventura molto più promettente sia in termini di scrittura che di gameplay, a dimostrazione di quanto lo sviluppatore sia maturato nel corso degli ultimi anni.

Flipping Death e il duro lavoro del mietitore

Semplice e ridicola, la storia di Flipping Death vede protagonista Penny Doewood, una ragazza che, a causa di un incidente, perde la vita e si risveglia nell'oltretomba. "Non sono nella fase della negazione. Lo rifiuto!", grida a una delle anime che passano da quelle parti. È in questo regno dei defunti che, per via di un malinteso, viene incaricata di rimpiazzare la Morte nel suo stressante lavoro di oscuro mietitore. Grazie ai suoi nuovi poteri può così possedere il corpo di ogni essere vivente, e in questo modo passare in qualsiasi momento dal mondo dei vivi a quello dei morti, leggere i pensieri delle sue vittime e prendere il controllo delle loro azioni. Così facendo bisogna portare a termine una serie di missioni e piccoli incarichi, cercando allo stesso tempo di scoprire sempre più dettagli sulla propria morte e su come poter tornare in vita (o, almeno, trovare un po' di pace nell'aldilà). Il villaggio in cui è ambientato il gioco è pieno di strambi personaggi con cui interagire: una signora scorbutica, mezza sorda e sulla sedia a rotelle, un dentista sadico armato di trapano, un tizio che ha il vizio di leccare le cose, uno svitato che si crede un supereroe, e così via. In una delle missioni che abbiamo provato alla GDC 2018 ci è stato chiesto di colorare una barca con della vernice blu, e per farlo bisognava prendere possesso di diversi abitanti per sfruttare le loro abilità specifiche.

Flipping Death e il duro lavoro del mietitore

È impossibile non affezionarsi al cast di comprimari, e il merito è soprattutto di una scrittura pungente e vivace: ciascun abitante ha una sua personalità e i suoi vizi, e ogni singolo scambio di battute ci ha strappato una risata o un sorriso. Dalle esilaranti battute al modo bizzarro in cui i personaggi si muovono, passando per l'assurdità di certe situazioni, tutto in Flipping Death è pensato per divertire chi gioca. Lo stile artistico riprende quello di Stick it to The Man, sia per design dei personaggi che per la colonna sonora jazz, eppure tutto appare più gradevole, meno grezzo: mescolando 2D e 3D, le ambientazioni sono decisamente più ricche di personalità, mentre le musiche sono stavolta composte da una vera orchestra. Di carne al fuoco sembra poi essercene parecchia: nell'arco di quindici minuti abbiamo portato a termine diversi piccoli puzzle, siamo fuggiti da un enorme mostro tentacolato, abbiamo affrontato piccole fasi platform e smascherato un losco personaggio che approfittava di ingenue vecchiette innamorate. Quando è nell'aldilà, Penny può utilizzare la falce della Morte per colpire oggetti distanti e teletrasportarsi da un punto all'altro della schermata e può raccogliere nuovi incarichi parlando con le anime che vagano nell'oltretomba. Gli enigmi si faranno via via più articolati, ma è chiaro che il team di sviluppo non vuole rendere l'esperienza né troppo difficile né troppo banale, proponendo puzzle che siano facilmente risolvibili ma che diano un senso di soddisfazione quando portati a termine.

Flipping Death e il duro lavoro del mietitore

Dopo la parentesi più introspettiva di Fe, Flipping Death torna a proporre quella comicità e quei toni leggeri che sono diventati marchio di fabbrica dei titoli Zoink. Questo puzzle platform sembra migliorare ogni singolo aspetto di Stick it to The Man, dalla qualità dei dialoghi alla realizzazione artistica, passando per il design dei puzzle. Se l'intero gioco dovesse essere all'altezza del capitolo che abbiamo provato, potremmo trovarci davanti a uno dei titoli più simpatici e divertenti dei prossimi mesi.

CERTEZZE

  • Dialoghi buffi e ricchi di humor
  • Stile grafico molto piacevole
  • Puzzle interessanti...

DUBBI

  • ...ma finora un po' troppo semplici
  • Qualche problema di compenetrazione da risolvere