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Overwatch League: le finali della quarta Fase

Gli Excelsior vincono una finale bellissima grazie alla loro capacità di adattamento

SPECIALE di Lorenzo Fantoni   —   08/05/2018

Senza dubbio questa quarta Fase è stata quella delle (ulteriori) sorprese. Lo strapotere di Boston dopo gli scandali, la caduta delle roccaforti coreane, il ritorno delle due squadre di Los Angeles, l'evanescenza di Philadelphia. In tutto questo movimento c'è soltanto un punto fermo: New York.

L’avvicinamento alle finali di fase

Tra giovedì sera e domenica la quarta fase della Overwatch League ha messo in scena le sue ultime partite che hanno tenuto fede alle aspettative con qualche match veramente incredibile. Nella prima giornata il risultato più interessante è stato senza dubbio la vittoria degli Shock sugli Outlaws: per i texani è una sconfitta pesantissima che spegne le ultime velleità di partecipazione alle fasi finali e che porta la firma di Sinatraa e Architect, bravi a disorientare costantemente gli avversari nonostante una partenza un po' in sordina, dovuta alla capacità di Linkzr con Widowmaker. Tuttavia la mira del giocatore degli Outlaws non è stata sufficiente nel lungo termine. Gli Shock alla fine si sono dimostrati più coesi e più in forma. Gli Shock si ripetono anche nella giornata successiva battendo 4 a 0 i Florida Mayhem: partita che da entrambi i lati ormai non ha più niente in palio e quindi vale più o meno come un allenamento. Ben diverso il clima nello scontro tra Uprising e Valiant: i primi ci tengono a chiudere imbattuti, i secondi vogliono fare punti per arrivare calmi ai play-off. Boston ormai è abituata a vincere e soffrire, partendo spesso da una posizione di svantaggio e anche questa volta ha rispettato il copione. Dopo aver asfaltato i Valiant nelle prime due mappe gli Uprising hanno pensato bene di afflosciarsi in quelle successive, concedendo agli avversari la mappa di spareggio.

A questo punto è entrato in campo Mistakes con Sombra che hack dopo hack è riuscito a tenere a bada i Valiant, comunque bravi per aver venduto cara la pelle, costringendo gli Uprising a un 2 a 1 sull'ultima mappa. Ottimo anche Striker, che da riserva è diventato una risorsa imprescindibile e ovviamente bene anche Gamsu, vera colonna portante della squadra. Nella giornata di sabato due erano gli scontri da seguire: Uprising contro Gladiator e Spitfire contro Destiny anche se il secondo porta in campo due grandissime delusioni di questa fase, visto che entrambi i team sono fuori dai playoff. Come era prevedibile i ragazzi di Boston sono riusciti a mantenere l'imbattibilità per la decima volta consecutiva, concedendo solo Nepal. A loro discolpa va detto che quella mappa è praticamente casa per i Gladiator. Nel secondo scontro mettono finalmente in panchina Miro e a sorpresa schierano come suo sostituto Ryujehong, che di solito gioca support. Il cambiamento ha giovato ai Destiny che adesso sembrano meno rigidi, ma non è bastato a sconfiggere degli Spitfire particolarmente in forma. Non è bastato neppure il solito monumentale Fleta, che forse meriterebbe miglior fortuna in un'altra squadra.

Semifinali

Si parte con Boston e Gladiators e inizialmente la questione sembra più in bilico del dovuto. Su Junkertown i Gladiators superano la difesa iniziale e avanzano come coltelli caldi nel burro fino all'ultimo checkpoint, dove finalmente la difesa degli Uprsing si ricompone e mette in scena una resistenza epica che impedisce agli avversari di arrivare alla meta quando mancavano ormai pochi centimetri. Una scena che sembra ripetersi a parti invertite, ma che alla fine vede gli Uprising vincitori. Da qui in poi gli argini sembrano rotti e Boston riesce a capitalizzare l'inerzia accumulata sulle due mappe successive, dimostrando una totale superiorità sia su Ilio che su Anubi. Una vittoria che porta il nome di Striker, perfetto sia con Junkrat che con Tracer, ma anche quello di Mistakes che ha annichilito Surefour nel confronto su chi ha fatto più danni con Widowmaker: 15.700 contro 9000. Nell'altra semifinale il tema è abbastanza identico, ma i protagonisti sono gli Excelsior e i Valiant. Inizialmente i Valiant sembravano in grado di tenere testa agli avversari, anzi, quasi di vincere, grazie ad alcune belle giocate di Agilities e Soon, poi però è arrivata una tripla di Meko su D.Va che ha spezzato il morale avversario e al resto ci ha pensato il solito Pine. Un leitmotiv che è rimasto identico anche sulle due mappe successive, in cui nonostante i Valiant abbiano imbastito alcune bellissime giocate, nulla hanno potuto con una mossa come quella di Libero, che all'ultimo secondo spinge nel vuoto due avversari e ne uccide un terzo con un razzo prima di cadere a sua volta?

Finale

Viste le premesse la finale non poteva che essere una partita incredibile e il 3 a 0 definitivo non la racconta giusta, perché gli Excelsior hanno dovuto tirare fuori dal cilindro la partita della vita per superare gli Uprising e dimostrare a tutti come mai sono ancora la squadra da battere nella Overwatch League. Tutte le mappe si sono concluse con una vittoria tiratissima in cui alla fine i tentativi degli Uprising sono andati a vuoto per un soffio. Su Route 66 Boston è stata bloccata all'ultimo metro di un recupero incredibile, su Nepal si è arrivati al 99% su due mappe, su Volskaya c'è stato un pareggio da infarto e su Numbani gli Uprising si sono fermati a due metri dalla vittoria. A fare la differenza è stato il roster, la capacità di New York di schierare ad esempio tre persone su Widowmaker, Pine, Saebyeolbe e Libero, e riuscire comunque a ottenere prestazioni eccellenti.

Questa versatilità concede a New York di avere sempre a portata di mano la soluzione per ogni situazione e ovviamente giocatori skillati e in grado di fare la differenza. Una squadra che senza dubbio vale i 100.000 dollari guadagnati in questa quarta finale. Adesso bisognerà aspettare fino al 16 maggio, quando inizierà l'ultimo giro di boa prima dei play-off che incoroneranno i campioni di questa prima stagione di Overwatch League.