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Dauntless: il provato

Monster Hunter World ha un concorrente temibile?

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   06/06/2018

Dauntless è un titolo figlio dei nostri tempi, che nasce ragionando sulla possibilità di prendere una formula nota e amata, declinandola verso il modello free-to-play. Il punto di partenza è evidentemente la serie Monster Hunter, ma con un approccio molto più leggero e diretto, pensato per essere adatto a tutti. La trama racconta di un mondo fatto di isole fluttuanti in cui gli slayer, che possiamo considerare dei cacciatori guerrieri , devono uccidere delle creature molto potenti, chiamate Behemoth, per mantenere l'equilibrio. Con il susseguirsi delle missioni si scopriranno altri dettagli sui nostri obiettivi, ma niente di troppo interessante.

Dauntless: il provato

Avviato il gioco bisogna crearsi un personaggio, anche se in realtà non ci sono caratteristiche da modificare, a parte quelle estetiche. Del resto, come scopriremo dopo poche ore di gioco, gli elementi GDR sono limitatissimi e sono gestiti quasi tutti tramite equipaggiamento. Finito il tutorial, che ci svela le basi del gameplay e ci fa affrontare un primo, debolissimo, Behemoth, ci ritroviamo nella classica città hub, dove fondamentalmente possiamo ottenere missioni e gestire l'equipaggiamento, usando i materiali trovati durante le cacce per costruire armi, corazze e consumabili. Per adesso le armi sono di cinque tipi: spade, martelli, falcetti, lance e asce, mentre le corazze sono formate da dei set con elmi, corpetti, gambali e guanti. Ogni tipo di Behemoth consente di costruire tutte le armi armi e un nuovo set per corazze. Alcuni permettono anche di realizzare delle lanterne, ossia degli oggetti che danno dei poteri speciali utilizzabili individualmente o sull'intero gruppo di cacciatori. Per il resto l'interazione con gli NPC della città hub è limitatissima: si può parlare con tutti, ma i personaggi hanno qualcosa da dire solo nel caso in cui siano legati a delle quest.

Non aspettatevi quindi di ottenere chissà quali informazioni sul mondo di gioco: tutto è vago, lineare e funzionale al gameplay. Altri elementi interattivi della città sono degli altari con cui si possono aprire le classiche sfere premio, dalle quali si ottengono innesti per armi e armature (danno vari bonus), e le bacheche, che servono per scegliere le missioni.

A caccia di Behemoth

Le missioni di Dauntless sono di tre tipi, ma fondamentalmente sono tutte identiche. Che si scelga di pattugliare una certa zona o di andare a caccia di un Behemoth specifico, l'obiettivo è sempre quello di trovare e uccidere il nemico nel minor tempo possibile. Lo stesso vale per le missioni della campagna principale, che servono fondamentalmente a introdurre i vari aspetti del gameplay e ad aprire le diverse isole da cui è composto il mondo di gioco. Sulla strada verso il Behemoth potremo raccogliere ingredienti e materie prime per realizzare pozioni o altri oggetti, ma si tratta di attività che occupano giusto qualche secondo, perché nella maggior parte dei casi il gruppo di cacciatori, massimo quattro, tende a lanciarsi a testa bassa contro il Behemoth, ponendo fine alla fase esplorativa. Il sistema di combattimento è davvero molto semplice e richiama tutti gli stilemi degli action in terza persona: il giocatore può portare attacchi deboli e potenti, saltare e schivare.

Dauntless: il provato

Le azioni più dispendiose, come ad esempio lo scatto, consumano la classica barra della stamina, che comunque si ricarica con il tempo. Picchiando i Behemoth si caricano anche gli attacchi speciali delle armi e il potere di gruppo della lanterna, utili per dare un po' di varietà all'azione. I Behemoth per ora non sono moltissimi, ma sono dotati di schemi d'attacco molto vari, che praticamente si evolvono insieme al giocatore. Uno stesso bestione può essere più o meno difficile a seconda dell'isola sulla quale lo si affronta e dal rango del giocatore. In generale i comportamenti dei nemici sono molto vari e non facilmente prevedibili, nonostante alla lunga sia possibile anticiparli con una certa efficacia. Comunque sia, sconfiggere un Behemoth è soprattutto una questione di pazienza, più che di strategia. Il gameplay prevede infatti di attaccare a testa bassa, cercando di fare più danni possibili, schivando al momento giusto.

Nel mentre si può anche tagliare qualche arto all'animale, così da ottenere dei materiali bonus. Spesso capita che, subiti molti danni, il Behemoth scappi in un'altra zona della mappa. Nel caso, tutto ciò che bisogna fare è inseguirlo e continuare a picchiarlo. A livello tattico, all'inizio del gioco non viene chiesto di fare chissà quali scelte, mentre con l'aumentare del numero di Behemoth affrontabili, diventa essenziale scegliere l'equipaggiamento adatto. Ad esempio, se uno Shrike non dà particolari problemi e per averne la meglio basta utilizzare l'equipaggiamento migliore di cui si dispone (magari con un occhio alla velocità), un Embermane consiglia l'utilizzo di un'armatura resistente al fuoco, mentre un Pangar di una protezione contro il gelo. Come avrete capito, non c'è da scervellarsi troppo e dopo aver giocato un po' è facile intuire quale sia l'equipaggiamento migliore da utilizzare contro i vari Behemoth (altrimenti ci sono sempre i forum ufficiali che abbondano di consigli). Per il resto segnaliamo lo stile grafico cartoon con volti squadrati e colori pastello, sicuramente riuscito ma ormai visto e rivisto in centinaia di altri titoli.

Dauntless: il provato

Una nota la merita anche il sistema economico: nel negozio integrato si possono comperare oggetti cosmetici spendendo il Platino, la moneta di gioco. Acquistando uno dei tre pacchetti di supporto, si ottengono dei piccoli bonus, ma niente che dia dei vantaggi determinanti sugli altri giocatori (comunque non c'è PvP). Insomma, per ora si può giocare senza spendere nulla. Vi ricordiamo anche che attualmente Dauntless è in open beta, ed è quindi scaricabile liberamente da tutti. Se vi interessa, il sito ufficiale è raggiungibile da qui.

Dauntless si presenta come una buona alternativa free-to-play a Monster Hunter: World, che funziona nel suo complesso, ma che per ora è decisamente povero di contenuti e abbastanza ripetitivo. Fortunatamente siamo solo alla versione 0.4.1 e c'è ancora tempo per arricchirlo un po'. Nel frattempo vi consigliamo comunque di provarlo, anche perché su PC c'è poco altro di simile, soprattutto da giocare online.

CERTEZZE

  • I Behemoth hanno degli schemi d'attacco interessanti
  • Lo scenario è affascinante
  • Per ora le microtransazioni non sono invasive

DUBBI

  • Il gameplay è molto ripetitivo
  • La città hub potrebbe offrire qualcosa di più