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650 milioni di motivi

IGN diventa parte del gruppo Fox/Sky. Genesi e fine di un community site.

DIARIO di Andrea Pucci   —   10/09/2005

Verso est

Il secondo argomento di oggi è il Giappone, capitale del sushi e del videogioco. Sebbene la terra del Sol Levante stia affrontando ormai da anni una crisi senza precedenti di cui solo dall'inizio del 2005 si vede un po' di luce, i videogiochi hanno continuato a prosperare con una profondità ed una diffusione tali da apparire, per noi italiani con i piedi per terra, quasi pazzesco. E' cambiato il tessuto commerciale (da piccoli negozi indipendenti al quarto piano a catene specializzate e grande distribuzione su strada) ma i consumatori sono sempre abbondanti. La separazione culturare tra oriente e occidente, grazie soprattutto a internet e alla migliorata mobilità delle persone, è venuta meno e con essa è cresciuta l'importanza del Tokyo Game Show, che fino a pochi anni fa era una prelibatezza riservata i soli giapponesi. Multiplayer.it ha rimpolpato anno dopo anno le fila degli inviati, partendo da una sola persona del 2001 alle quattro di questa edizione. La fiera inizierà il 16 settembre e già ci aspettiamo scintille a ogni livello con annunci e prime visioni da paura. Vi invito perciò a seguirci più del solito a partire da giovedì 15 settembre, giorno in cui cominceranno ad arrivare le prime succose novità dal Giappone. Magari questo TGS 2005 potrebbe essere una buona occasione per abbonarsi Premium Gold (chiaramente una buona parte delle esclusive video sarà appannaggio dei soli abbonati).

Infine, prima di salutare, vorrei consigliarvi di scaricare i primi due capitoli di Masters of Doom, il romanzo della storia di id Software e la nascita degli sparatutto in prima persona, gratuitamente disponibili in PDF nella nostra Area Files.

Le puntate precedenti del Diario del capitano

Se vi siete persi le puntate precedenti del Diario del capitano (oltre 1200 editoriali), ecco le coordinate per rintracciarle:

- successive al 3 maggio 2004
- dal 2000 al 4 aprile 2004

Due sono gli argomenti portanti per questo diario di fine estate. Uno di carattere operativo interno, uno di carattere finanziario-economico-politico. Partiamo da quest'ultimo.

650 milioni di motivi
Internet è un mezzo relativamente giovane e così le aziende ivi fondate. Nel migliore dei casi si può arrivare a dieci anni di anzianità, che nel grande mondo del business è come parlare di "asilo nido" in un percorso scolastico. Aver fondato un'internet company alla fine degli anni '90, quindi diciamo sei anni e mezzo fa, mi pone su un piano di osservazione piuttosto avvantaggiato. Ho potuto vivere la nascita, lo sviluppo, la morte e/o il successo di moltissime realtà.
Certo Multiplayer.it, nel campo dei videogiochi, non è stato certamente il primo sito a nascere, nè italiano, nè tantomeno internazionale. All'estero esistevano già i vari Gamespot, IGN, Gamespy (allora più noto come PlanetQuake). Nel corso degli anni i siti sono diventati aziende, e le aziende sono state acquisite e annessse a multinazionali dell'informazione.
Gamespot è confluito in ZDnet e ZDnet è confluita in CNet. Gamespy è stata inglobata in IGN, già quotata al NASDAQ pur rimanendo indipendente.
Poi è stato il turno della stessa IGN a entrare nel gioco dei grandi, e se c'è un grande per eccellenza nel mondo dell'informazione è la grande M, Rupert Murdoch, proprietario di News Corp, a sua volta titolare di Fox (tv e cinema), Sky e molti altri marchi. IGN è un'azienda in perdita, da sempre. Inseguire lo sviluppo e la crescita continua può portare a questo risultato. Eppure la realtà IGN+Gamespy aveva raggiunto la ragguardevole cifra di 28 milioni di utenti unici, la metà della popolazione italiana, di cui 220mila paganti. Evidentemente parlare di videogiochi non è più un gioco da ragazzi. IGN+Gamespy è stata acquisita per la ragguardevole cifra di 650 milioni di dollari. E già si vocifera che il primo obiettivo di Mister M è quello di portare la società di Brisbane, California, alla profittabilità. Del resto per un ex ragazzo australiano come Murdoch, nato già editore, ricco e proprietario di due o tre giornali della terra dei canguri, non ci sarebbe altra volontà.
Si conclude così oggi, con questa acquisizione, l'era dei "community site" di successo, che cercano di far soldi parlando di videogiochi, ma sempre facendo finta di giocare e chattando nei forum. La prossima mossa di Murdoch si vocifera nell'universo fanta-finanziario, sarebbe, acquisire CNet e con essa Gamespot. Personalmente non credo se ne farà nulla, ma speculare sui possibili scenari è un valido esercizio di lingua di fronte ad un caffè.