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Un gioco tutto da scrivere!

Di interfacce uomo-gioco ne abbiamo viste tante: ma vi era mai capitato di dover semplicemente scrivere delle parole per risolvere un livello?

ANTEPRIMA di La Redazione   —   03/07/2009

In realtà la risposta sarebbe sì, basta pensare alle vecchissime avventure testuali oppure al più recente esperimento di SEGA con Typing of the Dead, ma Scribblenauts, nuova opera DS del team che ci ha già regalato gli ottimi Drawn to Life e Lock's Quest, si pone in un'ottica del tutto nuova dove l'unico limite, sembra una frase pubblicitaria ma ci avviciniamo pericolosamente al vero, è la vostra fantasia.

Un gioco per scrittori

All'occhio più disattento, Scribblenauts si presenta come un classicissimo platform-puzzle 2D, con visuale laterale, che vede il protagonista Maxwell affrontare livelli dalle ambientazioni più disparate alla ricerca di una stella nascosta in modo sempre più diabolico di livello in livello. Fin qui niente di più normale: i problemi arriveranno quando vi accorgerete che Maxwell, in realtà, di per sé non può compiere nessunissima azione! Come scovare dunque la stella nascosta? Semplice: basta digitare, tramite apposita tastiera QWERTY virtuale oppure scrivendo direttamente sullo schermo del DS, il nome di un oggetto che pensate possa essere utile alla situazione.

Un gioco tutto da scrivere!

Per esempio: vi trovate di fronte ad un terreno soffice e volete verificare se la stella si trova seppellita lì sotto? Allora digiterete "pala" e subito comparirà lo strumento necessario a scavare! Volete raggiungere un punto posto molto in alto? Basta scrivere "ali" oppure il nome di un qualsiasi velivolo e Maxwell sarà in grado di esaudire il vostro desiderio! Già Drawn to Life ci aveva introdotti ad un modo poco convenzionale di usare l'interfaccia pennino-touch screen, ma con Scribblenauts si può facilmente anticipare, ancora prima che il gioco esca, quanto i 5th Cell siano dotati come minimo di una fantasia molto sviluppata e allo stesso tempo estremamente "pratica", dato che, a quanto pare dai primi test, il concept è non solo geniale, ma funziona che è una meraviglia!

Aguzza l’ingegno

Fin qui le basi, ma il team di sviluppo non pare essersi fermato ai fondamentali: innanzitutto i "meri" numeri, che parlano di oltre diecimila (10000) vocaboli comprensibili al programma. E' un numero enorme, che suggerisce una rigiocabilità estremamente alta se non altro per verificare tutti i vari effetti delle parole digitate e quanto possano essere "strane" alcune di queste: per esempio, pare che sia possibile creare, oltre ai banalissimi oggetti che abbiamo usato per gli esempi, anche cose più "sui generis" come buchi neri, macchine del tempo, portali che mettono in comunicazione con altre dimensioni e via via esagerando fino ad arrivare alla vera e propria evocazione di creature fantastiche, demoniache e addirittura dello stesso, con rispetto parlando, Dio! E badate, ogni oggetto così portato nel livello di gioco sarà dotato di caratteristiche ed eventualmente pattern di comportamento propri, che andranno ad interagire con Maxwell, con gli elementi dello stage e con gli altri oggetti eventualmente creati. Così ad esempio, mentre un banale skateboard farà in modo che il protagonista ci salga sopra e cominci a scorazzare per il fondale, più complicata si fa la situazione se portate un buco nero in scena, mentre le cose diventano addirittura epiche nel caso di battaglie quali "Dio contro la Morte" o quant'altro la fantasia malata dei programmatori, e la vostra quando giocherete, si è sforzata di partorire. Potrete anche inserire, ma qui il problema di localizzazione sarà forse più sentito, modi di dire, locuzioni e battute varie per vedere l'effetto che fa: i nostri colleghi anglofoni si sono già sbizzarriti in questo senso e i report di quello che succede quando si scrive ad esempio la storica "All your base are belong to us" sono ghiottissimi, ma suggeriamo di tenere a bada gli istinti e la voglia di leggere fino a quando avremo la possibilità di provare il titolo anche da noi, in versione, si suppone, italiana.

Il simpatico Maxwell

I programmatori hanno previsto anche un level creator e la condivisione via Internet delle proprie creazioni, in modo da formare una vera e propria community attorno al gioco, e da aumentare ancora più esponenzialmente la già notevole, sempre in potenza, longevità. Il titolo si presenta con lo stile grafico già apprezzato in Drawn to Life, vale a dire quello 2D cartoonesco, semplicistico e colorato, ma molto, molto divertente tipico, ad esempio, di tante produzioni flash dei giorni nostri (nonché di diversi cartoni animati): è ancora presto per cominciare a fare valutazioni sull'aspetto grafico però, perché non dimenticate che, potenzialmente, voi potrete creare decine di oggetti per livello, che andranno inevitabilmente a pesare sul motore nonostante il primo impatto possa sembrare decisamente scarno.

Un gioco tutto da scrivere!

Scribblenauts è dunque un titolo dal potenziale molto significativo e che sfrutta in maniera sorprendente un hardware del quale cominciavamo a pensare di aver visto tutto: lo dimostra la quantità di premi, circa 30, che ha ottenuto all'ultimo E3 tra panel di esperti e testate varie, nonostante la sua non grandissima appariscenza non gli abbia procurato le file per la prova di titoloni più altisonanti. Previsto negli USA per questo Settembre, il gioco non ha ancora una data definitiva europea e ciò si spiega con la difficoltà di tradurre in tante lingue diverse un gioco che fa del testo, scritto stavolta dal giocatore e non dagli sceneggiatori, la sua caratteristica principale. Noi comunque non vediamo l'ora di metterci le mani sopra per verificare quanto tutte queste potenzialità saranno rispettate, e lo stesso dovreste fare voi lettori: siamo di fronte molto probabilmente al classico outsider che devasterà le vite sociali di quanti saranno abbastanza furbi da dargli una possibilità!

CERTEZZE

  • Gameplay innovativo
  • Longevità molto alta
  • Il Level Creator

DUBBI

  • Poco appariscente
  • Forse troppe promesse?