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Editoriale di Dean Takahashi - L'era del social gaming

Un anno fa Dean Takahashi ci raccontava l'alba di un'era, quella del social gaming. Oggi torna a raccontarci le vicissitudini di un settore in forte crescita esploso grazie alla diffusione di MySpace, Facebook e del mobile gaming. Un settore forte abbastanza da influenzare direttamente le sorti delle grandi compagnie videoludiche.

RUBRICA di La Redazione   —   05/08/2009

Dean Takahashi è da 17 anni un giornalista finanziario di alto livello, che ha collaborato con, tra gli altri, il Wall Street Journal e il Los Angeles Times, comparendo anche su emittenti televisive quali CNN e CNBS.

Editoriale di Dean Takahashi - L'era del social gaming

Ultimamente, si è occupato in maniera approfondita anche dell'industria videoludica, in particolare per quanto riguarda Microsoft e il suo progetto Xbox, scrivendo sull'argomento il libro Opening the Xbox, riguardante la prima console della casa di Redmond, e recentemente The Xbox 360 Uncloaked sulla seconda piattaforma da gioco americana. Quest'ultimo libro è stato pubblicato anche in Italia con il titolo Il Fattore X, edito proprio da Multiplayer.it, e fornisce ai lettori una visione approfondita del team di Microsoft che si è occupato della progettazione e dello sviluppo della macchina, descrivendo tutti gli eventi chiave e i retroscena che hanno portato Xbox 360 nei negozi di tutto il mondo, a partire dalle idee di Bach, Allard e tutti gli altri personaggi coinvolti nell'opera.

Dalle pagine di Multiplayer.it, Dean racconta ogni mese i principali avvenimenti del mondo dei videogiochi.

La nuova El Dorado

Ci troviamo di fronte a un grande cambiamento nell'industria dei videogiochi. I veterani delle vecchie compagnie videoludiche stanno abbandonando le proprie posizioni per raggiungere i ribelli Turchi del social e Iphone gaming. Due recenti defezioni mostrano questa tendenza. Durante i primi di giugno Simon Jeffery ha annunciato che si stava spostando dalla sua posizione come presidente e capo operazioni di Sega of America per approdare a Ngmoco, una compagnia dedicata all'IPhone gaming fondata appena un anno fa. Jeffery ha affermato che ha visto la possibilità di diventare capo della distribuzione a Ngmoco come un'opportunità che capita una volta nella vita.

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Una notizia bomba che ha segnalato il passaggio da un'era - l'epoca delle console e di Sonic the Hedgehog - all'era delle applicazioni iPhone. Ci sono più di 12.000 giochi sull'IPhone, approssimativamente il 20% di tutte le applicazioni del telefono. Ngmoco ha pubblicato nove giochi e ha riscosso un discreto numero di successi. Per di più è una compagnia molto piccola con appena 30 persone. Sega è vecchia di decadi e conta di dipendenti.
A questo punto un altro grande evento ha scosso l'industria. Il numero due di Electronic Arts, John Pleasant, ha annunciato che stava lasciando il suo posto di lavoro per diventare chief executive alla Playdom, che realizza social games sia su MySpace che su Facebook. Ha detto che era felice di lasciare il suo ruolo di capo delle relazioni di Electronic Arts, una delle più grandi compagnie dell'industria video ludica, per unirsi a un piccolo nascituro. EA ha 9.000 impiegati mentre Playdom 65. Questi dirigenti sono impazziti? L'abbandono di Pleasants è talmente folle che è come se il Vice Presidente degli Stati Uniti decidesse di voler diventare il sindaco di Las Vegas. Questo non è certamente il tipo di scalata sociale che ci si aspetta di vedere. Jeff Brown, portavoce di EA a Redwood City, California, ha cercato di spiegare l'accaduto. Ha affermato che EA ha deciso di assumere John Schappert, un dirigente del settore videoludico Microsoft che ha trascorso molti anni in Electronic Arts, per rimpiazzare Pleasants. Brown ha detto che è a quel punto che Pleasants ha deciso di cercare altre possibilità. Lo stesso Pleasants ha rifiutato di confermare se è questo quello che è successo, ma ha fatto notare che discutere certi cambiamenti richiede del tempo e che i due annunci sono arrivati nello stesso giorno. EA stava chiaramente cercando di dare un senso positivo alle notizie. Ma, nonostante ciò, la portata di quello che Pleasants sta facendo è enorme. Si sta muovendo da una compagnia da 4 miliardi di dollari di entrate verso una che si trova nella decina di milioni (Playdom non fornisce numeri precisi). La direzione è palese. Nessun dirigente vuole ammetterlo. Ma piuttosto che sistemare una grossa compagnia che sta avendo problemi con il passaggio al digitale, questi dirigenti si stanno lanciando direttamente nel mercato digitale per creare o unirsi a compagnie nei mercati bollenti dell'iPhone e del social gaming. Pleasants ha detto che si sente a casa con le aziende in via di sviluppo, con "scatole di pizza ovunque". Ha aiutato Ticketmaster a crescere fino a 4 mila impiegati e a spostarsi verso un businness basato sul web. Ha anche svolto mansioni di dirigente per quattro compagnie neonate che sono Match.com, CitySearch, Evite e Revolution Health.

Editoriale di Dean Takahashi - L'era del social gaming

Playdom è stimolante perché ha 8 dei 25 giochi più famosi di MySpace e ha alcuni titoli in rapida ascesa su Facebook. Produce profitti e non deve raccogliere venture capital. Ngmoco ha raccolto 15 milioni di dollari in fondi venture da Kleiner Perkins e altri celebri investitori. Il suo dirigente capo è Neil Young, ex dirigente di ElectronicArts. E' interessante che EA si sia preoccupata abbastanza da tentare di chiarire come stanno le cose a proposito della sequenza di eventi che hanno portato all'abbandono di Pleasants. EA è stata tartassata dai media poiché l'interpretazione più naturale porta a pensare che quando i dirigenti lasciano la compagnia, essi facciano parte di un continuo esodo di talenti dalla vecchia guardia a quella nuova, costituita da compagnie come Ngmoco, Zynga, Social Gaming Network e Playdom. Infatti un incredibile numero di persone provenienti dalle grandi compagnie sta lavorando in queste nuove aziende, le quali sono più sane che mai grazie all'ammontare record di venture capital confluito nei videogiochi lo scorso anno. Ma Brown ha detto che EA continua a investire pesantemente in cose come la distribuzione digitale, casual games, online games, social games e giochi per iPhone. Semplicemente quando ti trovi in una compagnia da 4 miliardi di dollari è difficile notare l'impatto sulle entrate. Non si può rimproverare EA per aver espresso il proprio punto di vista. Noi, infatti, non stiamo per svegliarci domani per trovarci immersi nel social gaming con l'esclusione di tutto il resto. Resta evidente l'attrattiva che le nuove compagnie esercitano nei confronti dei dirigenti. Se vuoi diventare più ricco di quanto già sei è probabilmente meglio muoversi verso uno startup in rapida crescita che ha buone possibilità di essere acquisto o, eventualmente, essere quotato nel mercato. Quel che è certo è che può essere più divertente far crescere una nuova azienda piuttosto che provare ad arginare le perdite in una grossa compagnia come EA.