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Il Sayan furioso

Alla GamesCom, Namco Bandai mette in bella mostra il suo nuovo picchiaduro basato su Dragon Ball.

PROVATO di Fabio Palmisano   —   22/08/2009

Che la saga di Dragon Ball sia un successo planetario è un dato di fatto: che Namco Bandai si sia recentemente adagiata sugli allori per quanto riguarda le relative trasposizioni videoludiche è un'altra verità assoluta, come testimoniano le critiche ricevute dagli ultimi episodi usciti. Fortunatamente, lo sviluppatore nipponico sembra aver prestato attenzione a questi campanelli d'allarme, e la presentazione di Dragon Ball: Raging Blast alla GamesCom di Colonia ha dimostrato qualche significativo passo in avanti per il franchise. Beninteso, il gioco è rimasto fondamentalmente lo stesso, quindi difficilmente potrà far cambiare idea ai detrattori: si tratta dunque sempre di un picchiaduro ad incontri fortemente incentrato sull'esecuzione di mosse speciali, con personaggi che possono darsele di santa ragione sia a terra, sia in volo, sia sott'acqua. Numerosi sono però gli upgrade strutturali, che ora vedremo di elencare. Il roster di combattenti conta ora su 70 unità (comprese le relative trasformazioni), con new entry del calibro di Broly a livello Super Sayan 3. Per quanto riguarda lo story mode, sarà composto da più di cento battaglie, la maggior parte estratte dall'originale anime, ma non mancheranno i cosiddetti "what if scenarios", ovvero stage nei quali vengono rappresentati ipotetici scontri che sarebbero avvenuti se gli eventi narrati da Toriyama avessero preso una piega diversa. Sul fronte dell'online, invece, sarà possibile scontrarsi sia in modalità Versus sia all'interno di tornei riservati ad un massimo di otto utenti. Buone nuove anche in merito agli extra sbloccabili, visto che nel prodotto finale ci saranno numerosi elementi da acquistare spendendo le stelle ottenute con buone prestazioni nello story mode. Passando all'azione vera e propria, Dragon Ball: Raging Blast si fa notare anzitutto per il notevole upgrade grafico: il gioco gira a 60 fps anziché a 30, le dieci arene disponibili hanno dimensioni doppie rispetto alle controparti precedenti e offrono un gran numero di elementi distruttibili, mentre i personaggi vantano un livello di dettaglio che li rende quasi indistinguibili dai disegni animati di Toriyama. Menzione speciale per i

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movimenti di telecamera che accompagnano l'esecuzione delle super-mosse, che ricalcano le inquadrature dell'anime risultando davvero spettacolari. Volendo fare gli scrupolosi, il prodotto Namco Bandai è apparso ancora un po' grezzo nella riproduzione di alcuni effetti speciali, soprattutto quelli legati alla polverizzazione delle parti dello scenario: tanto per dirne una, scagliare il nemico contro un pilone di roccia ne provoca soltanto una suddivisione in blocchi abbastanza avvilente. Pad alla mano, Dragon Ball: Raging Blast sembra non discostarsi molto dalle meccaniche dei vari Tenkaichi, per buona pace degli appassionati: il sistema di controllo è reattivo e di semplice assimilazione, mentre l'esecuzione delle mosse speciali deve essere sempre preceduta dal caricamento della potenza tramite un apposito tasto. Insomma, si potrebbe dire che si tratta di un more of the same, ma nel caso di Dragon Ball: Raging Blast, il "more" sembra sufficientemente corposo per accontentare i fan.

Anteprima

Un gioco spettacolare per gli appassionati della serie Dragon Ball. Qualcosa di innovativo per chi è più attento all'aspetto meno appariscente del gioco. Dragon Ball: Raging Blast è sicuramente uno di quei titoli che potranno fornire grandi spunti per i giochi a venire. Il gameplay è quello tipico dei picchiaduro ma le meccaniche sono completamente diverse, soprattutto grazie a un'approccio basato sulla realtà dell'universo di Dragon Ball, dove Sayan e guerrieri extraterrestri sono in grado di muoversi non solo sul terreno, bensì anche in cielo e sott'acqua. Questo non significa solo cambiare ambientazione, significa sfruttare al meglio l'ambiente per avvantaggiarsi dell'avversario. Grazie alla possibilità di volare o respirare sott'acqua dei personaggi della serie, infatti, i combattimenti possono avvenire in qualsiasi ambiente ed è possibile nascondersi alla vista dell'avversario. Le arene, quindi, assumono una dimensione mai vista in un picchiaduro e il giocatore dovrà imparare a utilizzare al meglio gli scenari per sferrare attacchi di vario tipo. Oltre ai classici calci e pugni, infatti, si potranno effettuare colpi psichici, lanciare sfere di energia, afferrare il proprio avversario, lanciarlo in aria e schiacciarlo a terra come si fa con un pallone da pallavolo. In alternativa si può decidere di farlo rotare e utilizzarlo come un ariete per abbattere pinnacoli rocciosi, costruzioni o qualsiasi altra cosa possa farci avere anche un benchè minimo vantaggio tattico. La quantità di arene disponibili comprende quasi tutte le location utilizzate nella serie mentre parlando di personaggi sono disponibili tutti quelli più conosciuti più le varie evoluzioni a cui si potrà accedere solo dopo aver sconfitto un determinato numero di nemici. Nei pochi minuti che abbiamo avuto a disposizione per la prova abbiamo apprezzato moltissimo l'innovativo sistema di combattimento che sfrutta sia gli stick sia d-pad e pulsanti in combinazioni tutte da scoprire e mettere in pratica a seconda della situazione in cui ci si viene a trovare. All'inizio ci si deve però confrontare con un certo senso di disorientamento causato dalle arene stesse che, permettendo un insieme di movimenti completo, devono essere conosciute appieno prima di essere sfruttate al meglio dal giocatore. Complessivamente, quindi, il gioco ci è sembrato solido e perfettamente in linea con le aspettative di un pubblico appassionato che dovrà però iniziare da zero l'apprendimento di un sistema di combattimento non sempre intuitivo come si potrebbe pensare.

Intervista a Ryo Mito, Assistant Manager Bandai Namco


Multiplayer.it: Buongiorno Mr. Mito. Potrebbe dirci come si è arrivati ai movimenti dei vari personaggi in Dragon Ball: Raging Blast?
Ryo Mito: Buongiorno a voi. Innanzitutto è necessario partire da un presupposto. Chi si dedica allo sviluppo dei giochi Dragon Ball è un insieme di appassionati della serie tv e dei manga dedicati a Dragon Ball. Per questo motivo ha pensato di creare un gioco che permettesse al giocatore di vivere in prima persona l'emozione di un combattimento ambientato nell'universo di Dragon Ball, compresi scontri aerei e sott'acqua. Il movimento avviene quindi non solo avanti e indietro come nei picchiaduro classici, ma sfrutta perfettamente la tridimensionalità dello spazio che circonda il personaggio che può quindi sferrare un attacco verso l'alto o verso il basso.

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M.it: Come influisce qundi l'ambiente nei combattimenti?
R.M.: L'ambiente influisce moltissimo nella meccanica di gioco perché consente al giocatore non solo di nascondersi o ripararsi, bensì di improntare una strategia basata su quello che lo circonda. Per fare un esempio, è possibile scagliarlo attraverso una roccia per fargli perdere energia preziosa o capacità di movimento.

M.it:Quanto mondi sono presenti?
R.M.: Abbiamo creato 10 mondi con altrettante arene che spaziano da deserti infuocati a canyon ricchi di acqua e rocce. Ovviamente sono presenti anche scenari più tradizionali, tutti ispirati al mondo di Dragon Ball.

M.it:Volendo seguire una linea temporale ipotetica, quando è ambientato Raging Blast?
R.M.: Il gioco è ambientato alla fine della saga di Bragon Ball Z e presenta tutti i personaggi principali di questa serie. Quello che abbiamo voluto fare, nonostante la storia di Dragon Ball Z sia effettivamente conclusa, è stato esplorarne un particolare momento.

M.it:Nella serie Goku non combatte quasi mai da solo ma viene aiutato dai suoi compagni. Avete pensato anche a questo aspetto, magari inserendolo nella modalità multiplayer?
R.M.: Purtroppo no. La modalità multiplayer è solo uno contro uno, al massimo in squadra ma sempre uno contro uno.

M.it:Quindi cosa è stato fatto per garantire una buona longevità al gioco?
R.M.: Come avete potuto vedere i combattimenti non si esauriscono in qualche mossa, ma necessitano di qualche tempo per essere portate a termine. Tuttavia questo non ci bastava e abbiamo quindi ricreato le 40 battaglie presenti nella serie Dragon Ball Z così da assicurare al giocatore molte ore di divertimento.

CERTEZZE

  • Battaglie diverse da quelle viste nei prequel
  • Modalità multiplayer all'altezza

DUBBI

  • La formula di gioco potrebbe venire a noia