0

The Last Guardian

Dal genio di Fumito Ueda una nuova avventura carica di emozioni.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   23/07/2009

Ogni generazione di console ha i suoi titoli di punta ma anche dei prodotti che per tutta una serie di strani motivi pur rivelandosi di ottima fattura per svariati aspetti, come la trama o l'innovazione, non riescono a ritagliarsi il meritato spazio sul mercato, divenendo oggetto di culto solo per una piccola parte di pubblico rispetto invece a quelle che sarebbero le loro potenzialità. Uno dei casi più emblematici in questo senso è il capolavoro di Yu Suzuki, quello Shenmue che su Dreamcast affascinò milioni di appassionati in tutto il mondo, ma non abbastanza per consentire a SEGA di svilupparne altri capitoli oltre il secondo. Altri titoli appartenenti a questa "tipologia" di giochi sono stati Ico e Shadow of the Colossus sulla PlayStation 2, due prodotti unici nel loro genere, sia per gameplay che per ambientazione e storia. Sono giochi che non fanno della grafica o dell'azione nuda e cruda i loro punti di forza, quanto piuttosto su una certa atmosfera, sulle emozioni. In sintesi sembrano racchiudere in se quella che noi definiremmo "la magia del gioco", quella o quelle caratteristiche particolari che spesso rendono certi titoli unici, appunto.

The Last Guardian


Proprio dal director e lead designer dei due sopraccitati titoli, quel Fumito Ueda osannato giustamente dalla critica e dai (pochi, purtroppo) fan come una delle menti più "artistiche" per così dire dell'universo dei videogame, è in arrivo un altro gioco destinato ad affascinare il pubblico, questa volta su PlayStation 3. Stiamo parlando dell'ex Project Trico, presentato ufficialmente nel corso dell'ultimo E3 di Los Angeles con l'intrigante titolo di The Last Guardian. Il plot narrativo di questa produzione sarà principalmente incentrato sull'amicizia, tema tra l'altro trattato spesso da Ueda nelle sue precedenti opere, in questo caso tra un bambino e una strana creatura simile a un grifone. Il giovane, probabilmente appartenente a qualche fazione tribale visti i tatuaggi sulle braccia, è rinchiuso in una fortezza sorvegliata da guardie armate. Il castello è inoltre circondato da un immenso fossato che lo separa dal mondo esterno. Ciò rende l'edificio praticamente inespugnabile. Nella sua prigionia il piccolo non è solo ma in compagnia di una maestosa creatura alata dal folto piumaggio inizialmente incatenata a un pozzo. Nonostante l'aspetto animalesco, dal trailer mostrato all'E3 non può non notarsi lo sguardo umano, dolce del "mostro", le cui azioni protettive nei confronti dell'amico rispecchiano quasi quelle di un fratello maggiore. Anche se pure lui è un cucciolo.

L’ultimo guardiano

Sarà proprio il rapporto di collaborazione fra i due prigionieri, l'interazione reciproca l'elemento chiave di tutto il gameplay dell'avventura. La cooperazione tra il bambino e la creatura sarà infatti fondamentale per progredire nel gioco. Ad esempio sembra che il piccolo potrà impartire degli ordini al "mostro" facendogli compiere determinate azioni utili per la risoluzione di enigmi o il superamento di qualche trappola. Interessante evidenziare il fatto che la creatura non avrà una intelligenza particolarmente sviluppata come quella di un essere umano. Anche perché, come detto poco sopra, nonostante le dimensioni è un cucciolo inesperto. Pertanto talvolta si comporterà come un bambino, cioè non eseguirà perfettamente i compiti che gli sono stati assegnati, e dunque sarà il giocatore a dover agire in modo da insegnargli certi movimenti. Per farsi obbedire e nel contempo fargli apprendere determinate azioni, il giovane protagonista potrà contare su alcuni elementi graditi al gigante: cibo, oggetti particolari, etc. E a farlo "crescere". Se ne deduce che la creatura per certi versi diventerà ella stessa parte importante degli enigmi, in quanto se non apprenderà certi elementi non potrà a sua volta aiutare l'amico a superare alcune prove. Inoltre tale aspetto del gameplay lascerebbe supporre una sorta di mini gioco a se in cui il videogamer nutre e addestra il "grifone" come fosse un cagnolino. La crescita individuale (probabilmente in stile GDR) dei due personaggi principali e i puzzle saranno presenze preponderanti nel gioco. Ovviamente non mancheranno elementi platform: il ragazzino potrà arrampicarsi, saltare, raccogliere oggetti utili e cavalcare il compagno alato per raggiungere obiettivi altrimenti inaccessibili, in sessioni di gioco che li vedranno affrontare diverse insidie sia naturali, come montagne o profondità acquatiche, che non. Dal trailer mostrato all'E3 pare saranno presenti anche fasi tipicamente stealth. Interessante poi a nostro parere il fatto che la struttura di gioco sarà suddivisa a livelli. Ciò significa che ci sarà un preciso ordine delle location da esplorare in funzione della storia e che queste saranno visitabili gradualmente e in base ai progressi fatti.

Poesia videoludica

Non è chiaro se quel poco che è stato mostrato in video qualche mese fa a Los Angeles contenesse come sembrava a dire il vero da certe sequenze, anche fasi "in game" del prodotto. Tuttavia l'impatto visivo generale è stato comunque notevole. The Last Guardian sembra riproporre lo stile grafico particolare e inconfondibile già adottato dagli sviluppatori per Ico e Shadow of the Colossus. In particolare si nota una certa attenzione per quegli elementi paesaggistici in cui una splendida e incontaminata natura fa da contro altare all'architettura classica delle costruzioni umane con le quali spesso si integra quasi perfettamente in una compenetrazione continua.

The Last Guardian


Senza voler esagerare a tratti alcuni scorci, nonché la rappresentazione cromatica di certe aree, ricordano la pittura arcadica europea di artisti del calibro di Jacopo Amiconi, con uno stile visivo che abbina leggerezza e grazia, più una luminosa eleganza di colori pastello. Anche le animazioni dei personaggi sembrano realizzate con maestria dal team di sviluppo. La creatura suscita tenerezza con i suoi movimenti che riportano alla mente un gattino, mentre il bambino si muove con una naturalezza e fluidità da sembrare quasi vero. Certo, a costo di sembrare ripetitivi lo ribadiamo, è difficile dare giudizi basandosi sulle poche informazioni rilasciate da Ueda e soci, nonché da quanto visto in un trailer. Però conoscendo la qualità dei precedenti lavori di questo team siamo fiduciosi. Inutile a questo punto aggiungere che The Last Guardian sembra proprio un titolo destinato a emozionare, affascinare i videogiocatori come già hanno fatto i suoi illustri predecessori. Sperando che oltre alla critica, questa volta si accorga di questo potenziale capolavoro anche una fetta di pubblico sempre maggiore.

CERTEZZE

  • La stessa "magia" dei suoi predecessori
  • Gameplay più variegato

DUBBI

  • Il rischio di non essere considerato come merita dal pubblico