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Il pugno d'acciaio colpisce ancora

Forte di una struttura consolidata e di milioni di fan in tutto il mondo, Tekken si appresta a tornare su PlayStation 3 e Xbox 360

PROVATO di Giorgio Melani   —   01/10/2009

Versione testata: Xbox 360

Negli ultimi anni la situazione è piuttosto cambiata, essendo evidentemente scemata l'attenzione per il genere picchiaduro, ma nel marasma generale di qualche tempo fa erano poche le serie che riuscivano ad imporre la propria identità in termini di gameplay e rappresentazione grafica.

Il pugno d'acciaio colpisce ancora

Per quanto riguarda il sotto-genere in 3D, Tekken fa sicuramente parte di questi brand: ponendosi in un punto a metà strada tra le dinamiche tipiche dei picchiaduro in 2D e la profondità donata dalla terza dimensione, la serie ha sempre incontrato il favore del pubblico per la sua immediatezza ma anche una certa scalabilità di approccio, riuscendo a soddisfare sia coloro che non apprezzano il tecnicismo di Virtua Fighter, sia gli utenti che amano prodigarsi in combo e prese assortite. Il risultato finora è impressionante: circa 34 milioni di copie vendute in tutto il mondo per quanto riguarda tutti i capitoli complessivamente. Pur non rappresentando più da qualche anno a questa parte il titolo trainante che era un tempo, quando contribuiva attivamente alla diffusione di PlayStation in tutto il mondo, Tekken è rimasto chiaramente nel cuore di un gran numero di appassionati, che ne attendono adesso la nuova incarnazione, primo capitolo dell'era post-PlayStation 2, previsto arrivare in un periodo di relativa maturità per le ex "next-gen", dunque presumibilmente dotato di una certa raffinatezza, in termini tecnici e di gameplay. Tekken 6 è inoltre caratterizzato da un altro primato: si tratta del primo capitolo della serie a raggiungere anche Xbox 360, diventando dunque da bandiera Sony a gioco multipiattaforma. A quattro anni di distanza dal quinto capitolo, era lecito attendersi alcune evoluzioni sostanziali sia per quanto riguarda la realizzazione tecnica che i contenuti prettamente ludici, e su entrambi i fronti Namco Bandai ha cercato di non deludere le aspettative, presentando un motore grafico all'altezza e una serie di variazioni applicate alle tipiche dinamiche dello scontro uno contro uno che promettono di donare nuova linfa alla struttura fondamentalmente tradizionalista del gioco.

Uno zibaldone di picchiaduro

Tekken 6 tenta di bilanciare le caratteristiche storiche della serie con delle spinte eversive impartite da Namco Bandai per questo nuovo capitolo, date dalla volontà di svecchiare la struttura ed ampliare le possibilità di gioco. I risultati sono interessanti: accanto alla normale modalità arcade, che rappresenta il cuore dell'esperienza di gioco, tratta di peso dalla versione da sala giochi (al di là dei miglioramenti estetici), è comparsa una modalità "campagna" che consente di seguire la trama del gioco all'interno di una sorta di picchiaduro a scorrimento in 3D, che trasporta (non senza qualche incertezza, al momento) la dinamica tipica degli scontri uno contro uno in un contesto "scorrevole" e progressivo, con una gran quantità di nemici a riempire lo schermo: sostanzialmente, una versione ampiamente potenziata del Tekken Force visto nei precedenti capitoli, giocabile anche in multiplayer. Con la medesima tendenza all'evoluzione, Namco Bandai ha spinto sul pedale dei contenuti che si presentano in questo caso opulenti con il roster composto di 40 personaggi, ad esempio, ognuno caratterizzato a dovere con un proprio stile di combattimento caratteristico e un certo background storico alle spalle. Sono moltissimi i costumi, gli accessori e i contenuti sbloccabili progredendo nel gioco, altra caratteristica storica riproposta qui e ampliata esponenzialmente, consentendo una personalizzazione dei combattenti enorme, in ogni dettaglio estetico. L'avanzamento nel gioco è inoltre sottolineato dal "grado" progressivo che il combattente acquisterà vincendo gli scontri, elemento ruolistico che va ad offrire maggiore spessore all'esperienza di gioco.

Il pugno d'acciaio colpisce ancora

Si amplia, anche grazie a queste introduzioni, quella peculiarità di picchiaduro "story-driven", fondato su una forte caratterizzazione della storia e dei personaggi, che Namco ha sempre cercato di impartire a Tekken, elemento rimarcato qui anche da una lunga introduzione animata che ripercorre tutta la storia della serie capitolo per capitolo e dagli immancabili filmati in computer grafica che frappongono sezioni narrative all'azione pura. Ovviamente, il sostrato narrativo diventa preponderante nella nuova sezione campagna, nella quale ci troviamo a tutti gli effetti ad attraversare veri e propri livelli sequenziali i cui scenari, nemici, boss di fine livello e personaggi comprimari compongono una vera e propria storia da seguire (con interesse altalenante, ma tant'è), con tanto di numerosi dialoghi e cut-scene.

Controller alla mano

Parlando della normale modalità arcade, le sensazioni fornite dal gioco saranno sicuramente familiari ai fan della serie: la dinamica del combattimento affonda le radici nella tradizione di Tekken, raffinata tutt'al più da qualche nuova implementazione data principalmente dalla neo-introdotta interazione con gli scenari tridimensionali e la possibilità di spostarsi su diversi livelli di altezza che, in certi casi, apporteranno qualche nuova situazione di gioco, seppure nulla di sostanziale (qualcosa di simile a quanto accade in Dead or Alive, almeno per quanto visto finora). Il nucleo del gioco appare il medesimo dei primi capitoli, inossidabile con due tasti per i pugni, due tasti per i calci, e una miriade di combo da inanellare premendoli con il giusto tempismo e nella giusta sequenza. Trattandosi di un roster così allargato, per scoprire e apprendere in maniera approfondita le tecniche di ogni personaggio sarà necessario impiegare molto tempo, peraltro trattandosi di personaggi con stili di combattimento così variegati: ogni combattente - ad un certo livello di difficoltà ed esperienza nel gioco - necessita di un approccio diverso allo scontro da parte del giocatore che avrà quindi modo di affinare tecniche specifiche per ogni diverso protagonista, mentre ai livelli di difficoltà più bassi il giocatore neofita troverà piacevole svariare tra 40 personaggi provando le tecniche più disparate. La presenza dei livelli di esperienza lascia una traccia registrata di ogni sessione di gioco per ogni diverso personaggio e concorre con la conquista dei punti e degli oggetti sbloccabili per personalizzare i combattenti ad offrire ulteriori motivazioni per tornare di frequente sulle arene di Tekken 6. Non molto convincente appare invece la modalità Campagna, che nella sua struttura alquanto approssimativa rappresenta, al momento, giusto una variazione sul tema utile per seguire un po' la storia che fa da sfondo al gioco e acquistare qualche bonus in più. Sebbene giocata in due con un compagno acquisti un po' più di consistenza, la trasposizione della dinamica tipica di Tekken in un picchiaduro a scorrimento non si dimostra molto divertente, la qualità non eccelsa di storia e cut-scene non aiuta, ma attendiamo comunque di vedere la versione definitiva per giudicare.

Tanti modi per prendersi a pugni

Come da tradizione, le modalità sono numerose e si segnala l'introduzione del multiplayer online, che ovviamente aggiunge una bella dose di spessore in più al gioco. La Campagna, giocabile anche questa in multiplayer, fa storia a sé: si tratta appunto della nuova introduzione sullo stile del picchiaduro a scorrimento, nel quale ci troviamo a seguire il protagonista Lars nella sua lotta contro la Mishima Zaibatsu all'interno di vari livelli da percorrere e da "ripulire" fino allo scontro finale. L'impostazione classica in stile Arcade consente invece di cimentarsi in varie altre modalità: Arcade, Battaglia Fantasma (incontri in successione adatti per "livellare" il combattente), Battaglia Vs (contro un altro giocatore), Battaglia a Squadre (ovvero il classico Tag Team con squadre di combattenti), Prova a Tempo, Sopravvivenza (contro un numero infinito di personaggi) e Pratica.

Sarà vera next-gen?

L'approdo di Tekken nella "next-gen" (termine in verità ormai poco sensato per descrivere Xbox 360 e PlayStation 3), per quanto riguarda la realizzazione grafica, è dunque atteso con particolare trepidazione, considerando quello che Tekken ha significato negli anni passati da un punto di vista tecnico. La versione testata sotto diversi aspetti ribadisce quella che pare essere la situazione attuale di molte produzioni nipponiche, e su cui torniamo a ripeterci: manca ancora qualcosa per convincere appieno. Pagando forse una certa arretratezza in campo tecnico, il gioco appare al momento piuttosto lontano dalle punte più avanzate dell'elaborazione grafica attuale per quanto riguarda i videogiochi su Xbox 360 e PlayStation 3. Anche qui, bisogna fare i conti col fatto che la versione di prova non è certo quella definitiva, ma i risultati sono ancora piuttosto altalenanti: in alcuni personaggi si nota una certa discontinuità qualitativa, soprattutto per quanto riguarda le texture e in certi casi le animazioni, ancora piuttosto "robotiche" per diversi combattenti.

Il pugno d'acciaio colpisce ancora

C'è da dire che altri, invece, non sono inficiati da questi problemi, dunque potrebbe semplicemente trattarsi di un diverso livello di completezza raggiunto per i vari modelli. Anche tra gli scenari si notano risultati diversi: alcuni appaiono estremamente semplici mentre altri si distinguono per particolari effetti di luce dinamici, sebbene in generale non risultino fra tutti particolarmente ispirati e la nuova interattività si limiti alla distruzione di alcuni elementi prefissati. Una menzione particolare va fatta alla fluidità del gioco, che mantiene le promesse fatte da Namco e si presenta a 60 frames al secondo costanti, cosa che ovviamente aumenta la sensazione di velocità dell'azione. Per marcare maggiormente questo aspetto e armonizzare meglio le animazioni delle varie mosse, gli sviluppatori hanno introdotto inoltre un particolare sistema "full-time variable animation", ovvero un filtro che sfuma la transizione tra un'animazione e l'altra con effetto variabile a seconda dell'intensità e della velocità dei colpi, che fa di tutto per rendere quanto più naturale e meno robotico possibile il movimento dei personaggi (obiettivo ancora non raggiunto in pieno, ma si prende atto dei miglioramenti ottenuti).

CERTEZZE

  • Un nuovo picchiaduro è sempre ben accetto
  • Una valanga di contenuti e modalità di gioco
  • Multiplayer online presente

DUBBI

  • Ancora qualche incertezza dal punto di vista grafico
  • Modalità Campagna poco consistente