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Un mucchio di demenzialità

Cercando la strada verso casa, i Rabbids si imbattono in un interessante -e assurdo- action game...

PROVATO di Fabio Palmisano   —   12/10/2009
Un mucchio di demenzialità

Nati come semplici comprimari di un party game, i Rabbids ideati da Ubisoft hanno assunto una sempre maggiore personalità nei vari sequel che si sono susseguiti, arrivando ora a ritagliarsi uno spazio in un prodotto con un po' più di spessore di una semplice collezione di minigiochi. Ci riferiamo a questo Rabbids Go Home, già visto nel corso delle due fiere di Los Angeles e Colonia e che finalmente abbiamo avuto occasione di provare in una versione quasi definitiva.

Meravigliosa la luna

Il concept alla base di Rabbids Go Home è tanto semplice quanto demenziale: presi da un improvviso desiderio di andare sulla Luna, i coniglietti psicotici stabiliscono che il modo migliore per farlo sia di costruire un'altissima pila di roba raccolta in giro per la città servendosi di un carrello della spesa. Suona assurdo? Lo è: Rabbids Go Home punta moltissimo su questa sua componente humour, e lo fa nel migliore dei modi, con soluzioni che riescono spesso a strappare un sorriso, se non addirittura qualche fragorosa risata. E' il caso delle cutscenes che fungono da gustoso intervallo fra i vari stage, ma anche di alcune vere e proprie porzioni di gioco, come l'esilarante modalità In the Wiimote. La mente perversa degli sviluppatori ha infatti immaginato che un Rabbid si sia intrufolato nel controller, il cui interno viene opportunamente mostrato su schermo: da qui l'utente ha modo, ad esempio, di ruotare il Remote per far sbattere il coniglietto contro le pareti, o di premere dei tasti per attirarne l'attenzione, il tutto con conseguenze davvero esilaranti. Questa sezione funge inoltre da editor per i Rabbid protagonisti dell'azione ludica propriamente detta, i quali possono

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essere colorati, modificati ed agghindati con ogni genere di strambo optional sbloccato nel corso dell'avventura principale. Questa si snoda attraverso vari livelli ad ambientazione urbana (supermercati, uffici e via discorrendo), e richiede di guidare un carrello della spesa spinto da un coniglietto, alla ricerca del maggior numero possibile di oggetti. Contrariamente a Katamari Damacy -dal quale il prodotto Ubisoft prende in parte ispirazione- non tutto ciò che si vede su schermo può essere raccolto, ma soltanto gli elementi contrassegnati da un cerchio bianco: una scelta che ha permesso agli sviluppatori di riempire gli stage di nemici ed ostacoli vari, rendendo Rabbids Go Home più simile ad un bizzarro racing game che ad un titolo più free roaming come l'opera Namco Bandai. Il sistema di controllo dà conforto a questa tesi, e vede coinvolto lo stick analogico del Nunchuck per guidare il carrello della spesa, mentre il tasto A del Remote serve per accelerare ed uno scossone dello stesso controller libera l'unica mossa d'attacco disponibile, ovvero un fortissimo urlo cacciato dal Rabbid a bordo del "veicolo".

Febbre coniglia

Come accennato, l'azione proposta in Rabbids Go Home è un curioso mix tra action e racing game, confortato da un level design strutturato appositamente per venire incontro a questa impostazione ludica. Gli scenari presentano dunque avversari dai quali scappare o da abbattere con il potentissimo grido dei Rabbids (e i cui corpi inermi vanno poi spietatamente raccolti per fare mucchio), ostacoli da evitare pena la dilapidazione dell'energia vitale, e perfino sezioni a tinte platform o caratterizzate da tempi limite da rispettare. Lo sforzo profuso dagli sviluppatori per rendere l'azione di gioco sempre varia è encomiabile, ed effettivamente Rabbids Go Home è davvero piacevole sotto il profilo ludico, risultando tanto semplice ed immediato quanto frenetico e divertente. Il tutto è impreziosito da un costante afflusso di gag e momenti di genuino humour, di cui l'opera Ubisoft è letteralmente stracolma. Si va dalle improbabili mise dei coniglietti (inizialmente quello deputato alla spinta è vestito solo di un ridicolo perizoma in pizzo rosso), alle esilaranti animazioni del carrello della spesa, che salta sulle pedane, si imbarca e provoca scintille nemmeno fosse una delle navicelle di Wipeout; ancora, si potrebbero citare le frequenti citazioni da film o videogiochi, o il semplice fatto che, per completare un livello, è necessario svuotare l'intero bottino dentro un WC...insomma, Rabbids Go Home appare davvero la consacrazione dei conigli francesi come una delle icone più simpatiche dell'universo

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videoludico. Il bello è che stavolta -diversamente dalle precedenti uscite- sembra esserci della buona sostanza sotto a questa patina di umorismo. Certo, non si tratterà del titolo che rivoluzionerà il panorama di Wii, ma le premesse per un action game scanzonato ed appassionante ci sono tutte. Le uniche perplessità riguardano la longevità dell'avventura, che potrebbe risultare piuttosto breve, complice anche un livello di sfida decisamente abbordabile. Il resto però sembra collocarsi in maniera più che apprezzabile, compreso un comparto tecnico gradevole e ricco di tocchi di classe. Graficamente, Rabbids Go Home offre uno stile minimalista e cartoonesco che però non si risparmia in effetti speciali e animazioni varie e degne di nota. Sotto il profilo audio le cose vanno ancora meglio: un'improbabile orchestra di Rabbids accompagna costantemente le gesta dell'utente suonando dei concitati ritmi zigani, mentre i personaggi aggrediti dai conigli sottolineano il loro disappunto con frasi spesso volutamente prive di senso logico.

CERTEZZE

  • Una longevità perlomeno decorosa
  • Gag e varietà costanti lungo tutta l'avventura

DUBBI

  • Rischia di passare inosservato