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Vuoi fare un gioco con me?

Il puro sadismo ha un volto ed è quello grottesco che la serie SAW

PROVATO di Michele Bertini   —   12/11/2009

Versione testata: Xbox 360

Vuoi fare un gioco con me?

Dopo i due acclamati Condemned, il mercato videoludico è rimasto orfano di quel genere di horror malato e decadente che sa intrattenere e tormentare le notti dei videogiocatori più temerari. Per colmare questo vuoto entra in scena un nome divenuto simbolo di terrore e inquietudine nelle sale cinematografiche, quel SAW che ha rivoluzionato il genere dei film horror facendo scuola con il suo stile inconfondibile. Non stupisce più di tanto l'entrata in scena sul mercato videoludico di questo fortunato francise, come non stupisce il tipo di gioco che ospiterà questo esordio: un'avventura malata ricca di sadici enigmi e persone deviate da affrontare. Benvenuti nel mondo di SAW, chi avrà il fegato di giocare? Noi ci siamo fatti coraggio e abbiamo provato i primi livelli di una versione ancora non definitiva ma già promettente di offrire ore di terrore.

Gioca o muori

Il gioco esordisce fin da subito seguendo in pieno lo stile delle pellicole cinematografiche, le prime parti giocate riguardano il tentativo disperato di David Tapp di liberarsi da una trappola mortale, un inatteso regalo frutto del sadismo di Jigsaw, il tutto tramite un frenetico quick time event. Durante questa tetra avventura impersoniamo proprio il detective Tapp che si trova come un topo in gabbia in un manicomio abbandonato trasformato per l'occasione nel perverso parco di divertimenti di Jigsaw. Il nostro compito è quello di riuscire a scappare da questo luogo e per farlo, nostro malgrado, ci si deve sottoporre ai crudeli giochi ideati dal noto criminale e ovviamente, nel caso di un nostro fallimento non c'è altra alternativa che una tragica morte con conseguente game over.
Una volta liberi inizia il nostro vagare per le decadenti stanze del vecchio manicomio accompagnati dalla sola flebile luce di un accendino che sporadicamente si spegne quando se ne abusa per l'uso continuo. La tensione fin dai primi passi è palpabile, David si aggira scalzo per i bui corridoi talvolta invasi dai vetri delle finestre rotte che feriscono il protagonista. Avanzare lungo l'ambientazione del manicomio si rivela particolarmente impegnativo, ogni stanza e ogni porta nascondono un enigma firmato Jigsaw, quasi a voler far perdere la lucidità mentale al povero detective che non ha mai un momento per potersi permettere di abbassare la guardia. La tensione pare che rimarrà costantemente su alti livelli anche grazie al fatto che non bisogna preoccuparci delle sole insidie rappresentate dalle trappole del manicomio ma anche dai suoi stessi inquilini: nell'intera struttura sono, infatti, ospitati numerosi soggetti pericolosi che agiscono sempre per ordine dello spietato torturatore e li si devono affrontare sulla falsariga di quanto accadeva in Condemned ricorrendo cioè ad armi contundenti improvvisate recuperate dall'ambiente circostante. Si ha a che fare con alcune vittime di Jigsaw intrappolate e manovrate loro malgrado come noi, con soggetti affetti da malattie mentali o con tossicodipendenti violenti e instabili. Il motivo per cui la nostra presenza desta l'interesse e le violente attenzioni di tutte queste persone é che proprio noi rappresentiamo il biglietto d'uscita per quell'inferno, all'interno del nostro corpo è infatti collocata la chiave d'uscita per il manicomio e questa notizia viene continuamente ricordata dalla onnipresente voce del perverso regista del gioco.

Immagini forti

SAW propone un ambiente degradato, opprimente e in forte decadenza, teatro degli spettacoli sanguinolenti di Jigsaw. La struttura appare già da adesso molto articolata e complessa nella sua architettura tanto da costringerci a percorsi alternativi vari e talvolta improvvisati il che non potrebbe escludere un certo ricorso al backtracking, starà agli sviluppatori e alla loro bravura nello sfruttare l'ambiente per rifuggire questo rischio. Appare già da adesso convincente nella sua sporca e malata atmosfera la rappresentazione artistica dell'ambiente di gioco che lascia trapelare una sensazione di disagio e abbandono particolarmente azzeccate. Anche graficamente il lavoro fin qui svolto fa ben sperare, visto che prevalgono gli ambienti bui che vengono svelati pian piano dalla debole luce che utilizza il protagonista, luce che ha un ruolo fondamentale per la soluzione di alcuni enigmi, come lo sfruttamento di specchi e scritte sul muro per scovare preziosi messaggi, spesso comprensibili solo se osservati da uno specifico punto di vista. Non mancano prove contro il tempo che chiedono di risolvere specifici enigmi prima che termini il countdown provocando al morte del protagonista o di altre vittime innocenti.

Vuoi fare un gioco con me?

Spesso e volentieri la rappresentazione delle varie esecuzioni è mostrata al giocatore con una cruda e sadica regia che non lascia niente all'immaginazione offrendo scene che potrebbero turbare il pubblico meno avvezzo ad un certo tipo di macabre esagerazioni, ma che faranno sentire a casa chi già conosce l'artistica rappresentazione della violenza vista al cinema con i SAW su pellicola. Un prodotto del genere non si preannuncia certamente indirizzato al grande pubblico e il suo più grande punto di forza, ovvero la sua vicinanza visiva e concettuale ai film della serie, potrebbe rilevarsi anche un forte limite, ma questo aspetto sarà soppesabile solo testando la versione definitiva in sede di recensione. Ad oggi rimane un progetto dal grande potenziale che pare rendere giustizia al nome di SAW.

CERTEZZE

  • Grande atmosfera
  • Enigmi e trappole interessanti
  • Lo spirito del film pare esser riproposto in pieno

DUBBI

  • Riuscirà a mantenere alta la tensione e l'interesse fino alla fine?