23

Hong Kong da sparare!

Esordio per il terzo capitolo di True Crime, che pare più una rinascita che un seguito

ANTEPRIMA di Antonio Jodice e Umberto Moioli   —   19/05/2010

Versione mostrata: Xbox 360

La trasferta londinese per la presentazione della line up Activision, tra le altre cose, è stata l'occasione buona per vedere una seconda volta il redivivo True Crime, in sviluppo presso United From Games, dopo che il team a capo dei due precedenti capitoli è stato chiuso a seguito delle ristrutturazioni del personale dei mesi passati. Purtroppo la demo mostrata era la medesima già vista nel corso della Game Developers Conference 2010 di San Francisco, motivo per cui vi invitiamo a leggere il pezzo seguente per apprendere tutte le informazioni relative al protagonista, il detective sotto copertura Wei Shen, e alla città di Hong Kong scelta come sfondo per questo atteso reboot.

Hong Kong da sparare!

Se quindi lo scampolo di gioco non aveva nulla da aggiungere a quanto già detto, con Shen intento a intrufolarsi all'interno di un magazzino usato come laboratorio per la lavorazione della droga da un rivale del boss a cui finge di essere fedele, la breve intervista di gruppo a cui abbiamo partecipato ha permesso la scoperta di qualche succoso, ulteriore dettaglio. Intanto la città è stata frutto di un grande lavoro, come spiegato meglio nei paragrafi successivi, che è partito dall'archiviazione di un numero di fotografie ed è arrivato a curare aspetti apparentemente di minor importanza, come i rumori tipici delle strade della città cinese, mentre l'ecosistema sarà come spesso accade diviso in aree differenti per attività e popolazione presente, influendo in modo diretto sull'esperienza del giocatore: tanto per fare un esempio ci sarà un'area dove si potrà entrare in locali per la "Hong Kong bene", a patto di essere vestiti in una certa maniera. Essendo un free roaming non mancheranno poi attività secondarie, ripetibili oppure uniche e assegnate da personaggi incontrati casualmente, che si aggiungeranno alla parte di esplorazione della mappa di gioco, non solo via terra con macchine e moto ma anche, in attesa di capire se si potranno solcare i cieli, via mare grazie alle imbarcazioni. Il modello di guida è stato promesso come estremamente arcade - e con ModNation Racers sul curriculum non poteva essere altrimenti - ma focalizzato nel differenziare la guida dei veicoli, così da richiedere un certo ragionamento su quale utilizzare in ogni data situazione. Ci saranno le stazioni radio, i mezzi di trasporto pubblici e tutte le altre chicche rese standard da Rockstar, mentre nulla si è detto sull'eventuale multiplayer. Nel complesso i lavori sembrano procedere bene e già all'imminente E3 dovremmo poter mettere le mani su qualcosa di nuovo; sarà un'occasione in più per capire che tipo di ambizioni può coltivare il nuovo corso di True Crime.

Presentazione GDC 2010

Stephen Van Der Mescht è l'executive producer che si sta occupando di True Crime per conto di Activision, terzo capitolo di una saga che è come se nascesse da adesso, con un terzo capitolo che per la prima volta si è fatto dare un'occhiata da vicino qui alla Game Developers Conference di San Francisco. Il team che lo sta sviluppando, gli United Front Games, é al secondo lavoro, dopo l'imminente ModNation Racer, ma è composto

Hong Kong da sparare!

da alcuni tra i più esperti sviluppatori del mondo dei videogiochi, visto che annovera alcuni tra ex membri di EA per Need for Speed e il Padrino, o di Rockstar per Bully, fino ai Radical Entertainment di Hulk e Prototype. 200 persone in totale che stanno lavorando alacremente per dare vita alle gesta di Wei Shen, poliziotto cinese che si muove tra le vie di Honk Kong, nascosto tra le fila della Triade, organizzazione di stampo mafioso, con l'intento di debellarla. Questa è la prima volta che Stephen ha l'occasione di mostrare il gioco in tempo reale davanti agli occhi dei giornalisti da tutto il mondo, e più che l'emozione, sembra prevalere la voglia di mostrare gli esiti di due anni e mezzo di duro lavoro.

Protagonista dell'azione: Hong Kong

Hong Kong è stata scelta per la grande varietà architettonica e paesaggistica che presenta, in modo che il giocatore potesse assistere, in streaming e senza caricamenti, a un fluire naturale e affascinante di locazioni diverse. Le quattro aree in cui è divisa la città, infatti, vanno da quartieri residenziali lungo fiumi e torrenti, a baraccopoli tradizionali piene di negozi, fino a una down town zeppa di grattacieli, uffici e centri commerciali. La città è stata ricostruita in maniera meticolosa con settimane di lavoro svolto su fotografie e filmati ripresi sul posto, in modo da rendere l'idea di questo grande reticolo di strade affollate di civili e di macchine a ogni ora del giorno e della notte.

Hong Kong da sparare!

L'aspetto, tuttavia, non è certo realistico, ma si ispira chiaramente ai ben noti film d'azione made in Hong Kong, appunto, con colori saturi e la luce gialla dei lampioni che permeava la scena della missione che ci è stata mostrata. Oltre alla ricerca sui luoghi, ne è stata effettuata anche una più profonda, con il team che è andato a parlare con poliziotti cinesi che hanno vissuto sul serio storie come quella che viene narrata nel gioco, tra mafiosi e pericolose missioni da infiltrati in incognita nelle fila di associazioni criminali. La storia, tra parentesi, è una sola, non ci sono diramazioni possibili, ma ci saranno tantissime sotto quest da affrontare liberamente anche per ottenere denaro e upgrade per i diversi tipi di arma da fuoco, con un sistema economico molto complesso che però ancora non ci è stato mostrato nel dettaglio. Ci sarà anche un sistema di reputazione, chiamato "Face Level" che farà cambiare i rapporti del protagonista con l'ambiente e i personaggi al variare di fattori come le scelte morali compiute, l'abbigliamento indossato e le macchine guidate. Ci saranno infatti locali da frequentare con tanto di selezione all'ingresso, per i quali ci si dovrà vestire adeguatamente, o donne da corteggiare che pretenderanno un uomo all'altezza delle loro aspettative.

Botte da cinesi!

L'idea alla base di questo True Crime è quella di costruire un free roaming sulla falsa riga di titoli come GTA, che unisca in maniera uniforme le sue diversi componenti, dalle fasi di guida, sparatoria, fino a quelle di combattimento. Lo scopo del team è quello di far sì che il giocatore non si metta a pensare alla sezione specifica di gioco da affrontare, ma che tutte le diverse parti si fondano in un'unica risultante che funziona bene in tutti i suoi elementi: guida, combattimento e interazione col fondale.

Hong Kong da sparare!

Da quello che abbiamo visto, senza giocare ricordiamolo, il lavoro svolto è davvero importante: il personaggio si può arrampicare su casse e corrimano, può saltare su tavoli rovesciando oggetti e, soprattutto può, durante un combattimento, sbatacchiare gli avversari contro ogni oggetto del fondale, ogni volta con un'animazione contestuale diversa. Gli stessi colpi portati agli avversari producono effetti differenti a seconda di dove vengono feriti, alle mani, piuttosto che alle braccia o al corpo, con animazioni molto ben realizzate che si chiudono anche con rotture di arti e conseguente rotolamento al suolo del malcapitato di turno. Il sistema ricorda in parte quello di Assassin's Creed, visto che almeno in questa demo ci è parso che il nostro eroe non venisse attaccato da più di una persona contemporaneamente, e visto che era in grado di disarmare gli avversari per poi utilizzare coltelli e mazze contro gli stessi, con effetti sonori piuttosto convincenti quando si parlava di sgozzamenti o ferite laceranti lungo il corpo. I combattimenti sono affidati in gran parte al pulsante d'azione che cambia negli esiti a seconda del contesto, con chicche come calci a bombole di gas da scagliare verso i nemici per poi farle esplodere al volo con un colpo di pistola.
Non manca il sistema di copertura nelle sparatorie con un sistema di mira che alterna il lock su un nemico a quello libero che permette di mirare, appunto, alle diverse parti del corpo.

Hong Kong da sparare!

Questo sistema interviene ovviamente anche nelle sezioni di guida, visto che il mirino spunta anche a bordo di ogni veicolo che ci è dato guidare. La sequenza di inseguimento che ci è stata mostrata metteva in rilievo anche una novità che sembra piuttosto divertente, visto che il poliziotto può lanciarsi da motociclette in corsa, saltare sul tetto delle macchine che sta inseguendo e da lì infilarsi dentro attraverso il finestrino per poi convincere il guidatore, sotto minaccia, a proseguire la corsa nella direzione desiderata. Un nuovo inizio, quindi, piuttosto che un terzo capitolo, e una saga che Activision vuole rilanciare nel modo migliore. Hong Kong è torva, piena di luci brillanti e di dettagli e, pur mancando molti mesi alla fine dello sviluppo - il gioco è atteso per l'autunno - a parte qualche sbavatura per il frame rate e per le collisioni di poligoni, True Crime sembra avere quel che serve per divertire tutti gli amanti dei giochi d'azione e dei simulatori di mondo virtuale.

CERTEZZE

  • Una rinascita
  • La storia
  • Grande componente action

DUBBI

  • Complessità della trama
  • Varietà delle missioni