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Il nostro migliore amico... è il loro incubo!

L'action secondo Namco è un cane fedele al nostro fianco, quintali di piombo e pugni stretti!

PROVATO di Claudio Camboni   —   16/03/2010

Versione testata: Xbox 360

E' con una certa curiosità che ci avviciniamo all'ultimissima fatica Namco: Dead to Rights: Retribution è una "reinvenzione" di quegli action usciti nella precedente generazione su console e PC che all'epoca non entusiasmarono la critica ma portarono su console un mix di generi abbastanza originale. I primi due Dead to Rights si dimostrarono buoni giochi senza particolari spunti, quindi la volontà della produzione è quella di rinnovare la serie e destinare un capitolo next-gen che non sia necessariamente un seguito, ma piuttosto un remake.
Per gli sviluppatori di Volatile Games si tratta di uno dei pochi lavori nel mondo dei videogiochi adulti, dopo innumerevoli produzioni legate ad una fascia d'età medio bassa. Il loro progetto, candidamente ammesso in ogni intervista, è quello di voler creare un titolo che sfrutti tutte le caratteristiche già note della serie, ma senza stravolgerne il gameplay o innovare profondamente la struttura di gioco. Effettivamente, giocando a Dead to Rights: Retribution non si provano emozioni particolarmente inedite ma si ha la giusta impressione di svolgere azioni e compiti già eseguiti in molti altri videogiochi a cui il titolo si ispira. L'utilizzo intensivo del nostro cane, chiamato per l'appunto "Shadow", è un elemento basilare di Dead to Rights. Possiamo impartirgli ordini per difendere o attaccare, e spesso ne prendiamo il controllo diretto in alcune sequenze prettamente stealth.

Il nostro migliore amico... è il loro incubo!

Vestiamo ancora una volta i panni di Jack Slate, poliziotto poco incline alle regole e dal grilletto facile, che si mette sulle traccie di una gang mafiosa legata alle triadi Cinesi seguendo una pista di sangue e violenza continua. Dead to Rights: Retribution è uno sparatutto con l'anima beat'em up, è un incrocio tra Kane & Linch, The Club, Brute Force ed i vecchi Spike Out e Streets of Rage di SEGA. Un frullato di violenza a pugni chiusi ed armi pesanti, insomma. Il "vecchio" Jack ha un vero e proprio arsenale a disposizione: si copre dietro i muri, lancia granate, utilizza fucili da cecchino, canne mozze e mitragliatori. Il gioco è studiato per cercare di non farci fossilizzare sull'utilizzo di armi ma di mixare il gameplay con pugni, calci, combo e prese. Il numero di munizioni è infatti molto limitato e dobbiamo fare sempre molta attenzione a come utilizziamo quelle a disposizione. Nella maggior parte dei casi, dopo aver svuotato il caricatore addosso al primo malcapitato dobbiamo proseguire a pugni nudi cercando di disarmare il prossimo nemico e conquistare una nuova potenza di fuoco. La varietà di mosse e di "fatality" è ottima e l'azione sempre fluida e senza fiato. In Dead to Rights: Retribution non c'è tempo per ragionare o parlare, c'è solo da abbattere nemici su nemici, possibilmente in modo spettacolarmente appagante.


Il dinamismo dei combattimenti in mischia ricorda molto Batman: Arkam Asylum, e pur non raggiungendone gli apici ludici la giocabilità risulta sempre e comunque fluida e divertente. Si possono prendere nemici in ostaggio, disarmarli, usarli come scudo, lanciarli. Jack è capace di innumerevoli mosse e possibilità. La serie Dead to Rights è stata anche una delle prime a fare ampio utilizzo del Bullet Time di Matrix in modo che fosse intimamente legato al gameplay stesso. Effettuando particolari azioni si riempie la barra "concentrazione" che può essere attivata se ci troviamo in difficoltà. La velocità di gioco rallenta e la capacità di colpire alla testa i nemici aumenta esponenzialmente. Max Payne ha fatto da apripista, e non a caso Dead to Rights è stato in passato considerato come la sua versione orientale. Le poche scene in cui si smette di sparare e fare a pugni le impegnamo strappando giugulari e asportando gioielli di famiglia ai poveri nemici, grazie al morso potente di Shadow che ha la capacità di infiltrarsi, aggredire, nascondersi e attirare l'attenzione con potenti abbai per poi tendere imboscate.

Il nostro migliore amico... è il loro incubo!

L'aspetto meglio riuscito della cooperazione con il nostro fido è sicuramente il modo in cui Shadow riesce a prendere decisioni autonome nelle più disparate situazioni, senza nè aiutarci in modo troppo sfacciato, nè rimanere troppo in disparte per non rubarci la scena. L'aiuto del cane è costante e immediato, reattivo, realistico, così come quello dei personaggi secondari che via via ci affiancano nella storia. Dead to Rights: Retribution non è ricco di missioni secondarie, obiettivi nascosti, oggetti da collezionare o particolari modalità di gioco cooperative, l'avventura è lineare e semplice. Sebbene dal punto di vista della giocabilità Dead to Rights: Retribution non offra particolari spunti di innovazione nè di profondità, in molti potrebbero trovare divertente utilizzare il nostro fido Shadow per attaccare, sbranare, indebolire o finire i nemici durante i concitati combattimenti dell'avventura. Il capitolo iniziale del gioco ci vede protagonisti all'interno di un grattacielo nel quale i terroristi hanno imprigionato molti ostaggi civili, mentre successivamente ci metteremo sulle traccie del "boss" attraverso fabbriche abbandonate, vecchie città e sobborghi di periferia. L'atmosfera pare essere totalmente dark e cupa, molto più dei primi capitoli. Il "reboot" della serie ha ovviamente coinvolto anche i personaggi, cambiati nell'aspetto e nelle movenze. Il motion capture ha sicuramente aiutato molto e le animazioni si legano abbastanza bene tra loro, a prescindere dalla velocità pazzesca con le quali vengono effettuate (spesso anche irrealistica). Anche l'intelligenza artificiale è stata rivista: i nemici sembrano scaltri e ci accerchiano continuamente, provando a soprenderci alle spalle e coprendosi quando necessario.

Il nostro migliore amico... è il loro incubo!

Peccato solo che ogni tanto non si accorgano di compagni attaccati pochi metri più indietro e rimangano impassibili. In sede di recensione questi aspetti verranno testati sulla versione finale. Il comparto grafico, infine, è stato ovviamente aggiornato anche se è subito evidente che non riesca a raggiungere le vette toccate da altre produzioni analoghe, sia tecnicamente che artisticamente. Non si notano su schermo particolari effetti speciali o texture in altissima definizione, e come lo stesso Project Director ha ammesso: "Abbiamo preferito evitare una grafica estrema per non rendere tutto troppo artificiale o piatto. La grafica è funzionale al gioco, tutto qui. I protagonisti sono Jack e Shadow, non le texture." Dead to Righs: Retribution alterna in realtà ottimi scorci cittadini ricchi di particolari e strutture poligonali a corridoi un po' spogli, ma comunque in un insieme coerente e che approfondiremo al più presto.

CERTEZZE

  • La cooperazione col cane
  • Mix divertente tra beat'em up e sparatutto
  • Varietà di mosse, armi ed azioni da compiere

DUBBI

  • Lunghezza di gioco e varietà delle ambientazioni da verificare
  • Intelligenza artificiale
  • Grafica da limare