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A ognuno il proprio mestiere

La scena dei giochi di ruolo provenienti dalla Russia si arricchisce di un titolo attualmente in fase di beta testing avanzato. L'abbiamo provato per voi.

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   10/05/2010

La chiave per il successo di un MMORPG risiede fondamentalmente nella sua capacità di creare una dipendenza nei giocatori, questo lo sappiamo tutti. Si tratta di titoli che non possono essere analizzati nel giro di poche ore, in cui le dinamiche si sviluppano attraverso tempi molto più lunghi e sessioni continuate, e ci si trova a interagire tanto con personaggi controllati dall'IA quanto, soprattutto, con altri giocatori.

A ognuno il proprio mestiere

Si entra a far parte di gruppi e ci si avventura alla ricerca della massima evoluzione del proprio alter ego, obiettivo ottenibile solo tramite il guadagno di esperienza e abilità. Tutti questi elementi, e altri ancora, sono presenti in Craft of Gods, prodotto realizzato dagli sviluppatori russi di CyberDemons e appena giunto al quarto evento open beta. Abbiamo avuto modo di provare il gioco per un po' e di farci un'idea delle sue caratteristiche tecniche, nonché delle sue potenzialità. Innanzitutto, lo scenario vede due grandi fazioni contrapposte: da un lato il Reame della Luce, dall'altro il Reame dell'Oscurità. Il primo è composto dai seguaci del dio Svarog: gli Uomini della Luce, esseri umani dotati di un'eccezionale capacità di adattamento; gli Hyperboreani, una variante degli uomini contraddistinta da un temperamento più rude e orgoglioso; i Velet, dei veri e propri "giganti buoni" che contrappongono una forza straordinaria a un animo mite. Il secondo è composto dai seguaci del Serpente Nero: gli Uomini dell'Oscurità, ovvero esseri umani corrotti e malvagi; i Voldkodlaki, molto simili ai licantropi; i Dyagv, creature nate dall'acqua che bramano di tornare al loro stadio elementale. Esiste poi una terza razza, gli Atlantis, la cui natura è misteriosa e il cui allineamento è neutrale.

Partire da zero

Una volta scelta la razza e il nome del proprio personaggio, è possibile utilizzare un semplice editor per determinarne l'aspetto: niente di molto elaborato, ma le possibilità sono abbastanza numerose. Fatto ciò, possiamo iniziare a esplorare le location e vagliarne l'estensione: ci sono venticinque zone disponibili ed è effettivamente dura girarle a piedi senza una cavalcatura. A questo proposito, Craft of Gods offre una certa libertà d'azione nei confronti degli animali che incontriamo: possiamo ucciderli per raccoglierne la carne, la pelle e le ossa, ma anche addomesticarli gradualmente per far sì che ci seguano o addirittura per poterli cavalcare. Andare in giro a cavallo si rivela un'esperienza profondamente diversa rispetto alle passeggiate a piedi, e nel gioco completo sarà possibile cimentarsi nei combattimenti anche mentre si è in groppa a un animale.

A ognuno il proprio mestiere

Il sistema di controllo adotta soluzioni classiche per il movimento del nostro alter ego, con la visuale che può essere zoomata agendo sullo scroller del mouse e spostata nella direzione che preferiamo tenendo premuto il tasto sinistro. Per quanto riguarda i combattimenti, l'approccio si può definire "semi automatico", nel senso che le manovre d'attacco vengono eseguite automaticamente dal nostro personaggio non appena lo lanciamo verso un bersaglio, ma rimane aperta la possibilità di sottrarsi allo scontro e fuggire nel caso in cui le cose non vadano per il verso giusto. I novellini si troveranno spesso in situazioni del genere, come è normale che sia, e purtroppo in tali frangenti la fuga non costituirà sempre una soluzione percorribile. Per fortuna gli sviluppatori hanno posto dei paletti per limitare la frustrazione di un combattimento impari, impedendo ai giocatori con un livello di esperienza alto di attaccare gli esordienti se non all'interno di specifiche zone della mappa.

Sei tu un dio?

Ci sono alcune feature davvero interessanti in Craft of Gods. La prima riguarda senz'altro le modalità di sviluppo del personaggio, che pur restando ancorato alla raccolta di punti esperienza può "specializzarsi" in modo completamente libero e senza i limiti di categorie predefinite: ci sono più di duecento abilità che possiamo "potenziare" spendendo i punti guadagnati, con quattordici classi speciali a cui potremo ambire quando avremo raggiunto un determinato livello e un certo sviluppo di particolari abilità.

A ognuno il proprio mestiere

Il quadro viene completato dalla presenza di otto professioni (sarto, conciatore, fabbro, carpentiere, gioielliere, erborista, maestro delle rune e pescatore): all'inizio del gioco possiamo sceglierne due (e più in là ci verrà data la possibilità di modificare tale scelta), ognuna delle quali può sbloccare nuove possibilità anche nell'ottica dell'insegnamento ai propri compagni. La creazione degli oggetti è subordinata alla raccolta delle materie prime necessarie e risulta fortemente influenzata dall'ambiente esterno, in particolare dalle condizioni climatiche. Il sistema delle gilde è stato pensato in modo da favorire la specializzazione delle stesse, e per crearne una bisogna radunare almeno dieci giocatori, quindi definire i ruoli all'interno della società. A proposito di associazioni, formare dei gruppi è una pratica consigliabile in Craft of Gods come in qualsiasi altro MMORPG, e ci sono quest praticamente impossibili da completare da soli vista la loro difficoltà. Il numero totale di quest a nostra disposizione sarà di circa milleduecento, con restrizioni relative alla fazione selezionata in partenza. Tornando al discorso sulle feature più interessanti, è d'obbligo citare la possibilità di trasformare temporaneamente il proprio personaggio in un semidio quando si conclude vittoriosamente una modalità "giocatore contro giocatore" per la conquista di dodici torri all'interno della stessa mappa. Con solo una manciata di ore a disposizione per eseguire le nostre prove, non abbiamo avuto modo di addentrarci nel sistema tanto da carpirne lo spessore, tuttavia si notano senz'altro le grandi potenzialità del prodotto sviluppato da CyberDemons. Come spesso accade con questo genere di titoli, il comparto tecnico paga dazio in termini di pop-up e qualità generale delle animazioni, ma in generale gli scenari appaiono dettagliati e abbastanza vari. Aspettiamo di sapere quali saranno le modalità di pagamento del gioco, che al momento viene offerto in preorder a 29,90 euro mentre ancora non è stato annunciato il prezzo dell'eventuale abbonamento mensile.

CERTEZZE

  • Estremamente vasto
  • Numeri di tutto rispetto
  • Gameplay classico ma con qualche novità

DUBBI

  • Prezzi ancora non annunciati
  • Tecnicamente appena discreto