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Finalmente New Vegas

Abbiamo finalmente potuto vedere, per quanto in breve, la versione post apocalittica di Las Vegas secondo Obsidian

PROVATO di Umberto Moioli   —   17/06/2010

Per chi si fosse posto la domanda se, per caso, Fallout: New Vegas presenterà solo un mucchio di aree desertiche rese insidiose dalla presenza di mutanti, banditi e ogni sorta di pericoli, la risposta che gli può essere data è un secco no. Accanto alle lande desolate e alla cittadine oramai trasformate a qualcosa di simile a degli avamposti militari, infatti, sarà presente il luogo di perdizione per eccellenza, una singola via che ora come nel futuro immaginato dai ragazzi di Obsidian Entertainment rappresenta il punto d'arrivo per tutti coloro sono in cerca di quel divertimento che solo certi vizi sanno regalare: la Strip di Las Vegas, i suoi casinò e tutto il colore di questo eccezionale angolo di Nevada sono stati inseriti all'interno del gioco di ruolo di prossima uscita e noi, dai padiglioni dell'E3 2010, non potevamo che avventurarci tra i meandri di questo microcosmo.

Che strip la Strip

La demo prendeva il via di notte, il momento giusto per apprezzare le scintillanti luci al neon dei locali che gravitano attorno ai quattro casinò costruiti per l'occasioni, nella finzione quelli ancora funzionanti nonostante il difficile futuro che l'umanità sta attraversando. Il The Tops, l'Ultra Lux, il Lucky 38, e il Gomorrah saranno quindi visitabili al loro interno, quantomeno nel piano al livello della strada che ospita le sale da gioco sopra cui si ergono i piani adibiti un tempo ad albergo, e saranno luoghi utili tanto per raccogliere le missioni, primarie o secondarie che siano, quanto per svolgere alcune attività secondarie come il gioco della roulette o il blackjack, nient'altro che bonus ma comunque graditi.

Finalmente New Vegas

La variante della città di Las Vegas creata da Obisidian, con una buona quantità di pedoni intenti a passeggiare tra vie solo parzialmente illuminate viste le difficili situazioni ambientali e la complessità nel trovare fonti di energia costante, è parsa piuttosto credibile nonostante tecnicamente il gioco abbia in comunque molti dei difetti già riscontrati in Fallout 3, oltre che un aspetto generalmente datato. Tra una partita a carte e una alle slot machine, impegnati a cercare le migliori occasioni per qualche arma o quelle specifiche acquistabili solo all'interno di un dato casinò, capita quindi di incontrare ragazze ubriache intente a farsi il bagno all'interno di una fontana semi distrutta e guardie impegnate a cercare di tenere l'ordine, una battaglia persa vista la situazione di degrado. Piccoli elementi che comunque, nei circa quindici minuti di demo, hanno mostrato un ambiente piuttosto ben fatto e credibile, migliore per certi versi rispetto all'immobilità che il genere ogni tanto ci offre.

I pericoli del deserto

La seconda parte della prova si è invece concentrata su alcune caratteristiche più strettamente legate ai combattimenti, con l'alter ego trasportato nel mezzo di una missione in cui attaccare gli esponenti della spietata Ceaser's Legion, uno dei clan più temibili del mondo di Fallout: New Vegas, muovendosi fino a un'area adibita a loro sede, da conquistare ad ogni costo. L'approccio all'insediamento, da nord o da ovest, era lasciato al volere di chi scrive e doveva essere ponderato facendo un sopralluogo e decidendo che tipo di strategia adottare, se lanciarsi a testa bassa con le armi da fuoco o muoversi più silenziosamente quasi fino all'entrata.

Finalmente New Vegas

Scelto l'approccio più discreto, non è rimasto che dotarsi di una buona arma da corpo a corpo da utilizzare una volta vicini alle guardie, sfruttando magari le nuove mosse finali che ogni oggetto d'offesa melee avrà a disposizione. A parte una maggior fisicità negli scontri e la possibilità di combinare diversi upgrade su una stessa arma per creare versioni più potenti, il sistema in tempo reale con la possibilità di mettere in pausa non ha subito grosse modifiche e ritorna in Fallout: New Vegas immutato. Il nuovo menù radiale per la gestione dell'eventuale compagno di missione, con otto diverse opzioni in grado di far eseguire semplici ma utili attività a chi ci accompagna, come seguirci o trasportare determinati oggetti, è infine sembrato funzionare come dovrebbe. Con decine e decine di ore di potenziale longevità, il nuovo capitolo del più celebre rpg post apocalittico non può essere giudicato in così breve tempo ma già da ora, per chi fosse rimasto traumatizzato da Alpha Protocol, possiamo azzardarci a dire come Obsidian si sia mossa con attenzione per non replicare certi errori, appoggiandosi a una struttura già più che consolidata per creare qualcosa di sicuro interesse.

CERTEZZE

  • La struttura di gioco di Fallout 3 con alcune novità
  • La narrazione dovrebbe essere di livello, come da tradizione Obsidian
  • New Vegas ha il suo fascino

DUBBI

  • Graficamente datato
  • Intelligenza artificiale da verificare