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Fucile o bacchetta magica?

Abbiamo provato Socom 4, sia in versione tradizionale sia con PlayStation Move.

PROVATO di Matteo Santicchia   —   20/06/2010

Dopo la fallimentare operazione Confrontation, Zipper interactive è tornata di nuovo lavoro sul suo franchise bellico con la sua seconda uscita per PlayStation 3, e per quanto potuto provare qui all'E3, le prime impressioni sembrano essere decisamente positive.

Fucile o bacchetta magica?

La prima cosa che colpisce giocando, oltre al buon impatto grafico, è la facilità con cui è possibile dare ordini alla squadra, comodamente divisa in due gruppi, e senza nemmeno un naturale periodo di apprendimento dei comandi, cosa connaturata a questo genere di giochi, visto che il tutto è deputato alla croce direzionale. E' possibile dare dei semplici ordini di spostamento, pianificando se vogliamo con calma il tutto grazie alla visuale tattica che ci permette di vedere punti strategici, pensando accuratamente le mosse successive. Scorti i nostri obiettivi possiamo lasciar fare tutto alla buona intelligenza artificiale dei nostri compagni, oppure creare una catena di uccisioni da fargli eseguire al momento giusto.

Guerra in salotto

Come scritto poco sopra è tutto molto intuitivo, e la cosa che è sembrata particolarmente riuscita è che durante gli scontri l'azione appare molto fluido, si mira e si spinge la croce per inanellare delle vere e proprie combo. Il layout dei tasti è davvero ridotto,ma funziona egregiamente: destra e sinistra fungono da indicatore di waypoint per i due gruppi, mentre su e giu confermano o cancellano gli ordini. La breve, ma intensa missione provata, ci ha visto comandare la nostra squadra impegnata sotto le insegne Nato in un fittizio paese del sud est asiatico devastato dalla guerra civile.

Fucile o bacchetta magica?

Le sensazioni pad alla mano è che le meccaniche di gioco, assimilabili globalmente ad un classico sparatutto in terza persona con le coperture, esplodano letteralmente se si decide di giocare nel modo più tattico possibile, fermo restando che anche lasciando i nostri compagni liberi di agire essi si comportano da veri professionisti, non pensando solo a loro stessi, ma anche traendoci d'impaccio nei momenti di difficoltà. In quest'ottica, sfruttare tutte le possibilità offerte dal level design è fonte di grande gratificazione, come durante lo scontro a fuoco sul cavalcavia dove abbiamo preferito lasciare indietro i nostri in copertura a pensare ai cecchini sui palazzi, per attraversare poi con relativa tranquillità la strada. Parlando di intelligenza artificiale quella dei nemici è sembrata piuttosto ben implementata, con i soldati sempre in movimento tra i ripari, impegnati in manovre di concerto e mai colti a correre allo scoperto, smitragliando a tutto spiano come in pellicola di serie B. Non sono poi mancati i fuochi artificiali vista l'inedita inclusione del supporto aereo, cosa magari non particolarmente originale, ma che fa sempre piacere avere quando vediamo irrompere dal nulla un blindato indifferente alle nostre pallottole. Da un punto di vista tecnico, il gioco ha mostrato i muscoli in più parti, e oltre alla ottima modellazione dei protagonisti, a colpire è stato l'attenzione al dettaglio generale nella costruzione della città, ma soprattutto un level design certosino perfetto per il gameplay del gioco.

Fucile o bacchetta magica?

Socom 4 non è solo uno shooter tattico, ma è anche la dimostrazione che le nuove periferiche, a qualunque produttore appartengano, possono non essere solo esclusivamente destinate ad un pubblico casual. Giocando col PlayStation Move e il relativo Sub Controller, la stessa immediatezza e fluidità del pad si è trasferita tutta nel nuovo sistema di controllo Sony. Il gioco non ci impegna in movimenti strani con le braccia, Zipper Interactive ha preferito concentrarsi esclusivamente sul reticolo di mira, rendendo sia gli scontri a fuoco che la gestione della squadra decisamente più intuitiva rispetto alla versione tradizionale del gioco. E' impossibile non rimanere sbalorditi dalla comodità del semplice puntare il PlayStation Move verso il monitor, cosa questa che viene esaltata dal gameplay del titolo, che nel giro di qualche secondo ci spinge a prendere molteplici decisioni, e farlo con una "bacchetta magica" in mano rispetto al pad è sembrato decisamente più comodo e veloce. In definitiva la nostra prova di Socom 4 ci ha lasciato decisamente soddisfatti. Immediatezza e tatticismo sembrano andare di comune accordo nel titolo, inoltre visto il calibro e la riuscita di questa prima uscita della periferica nel settore hardcore, c'è da essere fiduciosi in un futuro fatto non solo di giochini sportivi e amenità varie.

CERTEZZE

  • Immediato ma con molte potenzialità tattiche
  • PlayStation Move funziona davvero bene

DUBBI

  • Sarà necessario PlayStation Move per la migliore esperienza di gioco?