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Il deserto non perdona

Dopo un annuncio di rivelazione un po' in sordina, è arrivato finalmente il momento di dare una prima occhiata al nuovo Spec Ops: The Line, visto a porte chiuse all'E3 2010

ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   29/06/2010

Versione mostrata: PC

2K Games ha deciso di puntare su Yager per lo sviluppo di Spec Ops: The Line, nuovo shooter in terza persona dall'ambientazione sicuramente originale ma dal gameplay all'apparenza classico ma con diverse sorprese nel cilindro. In un appuntamento a porte chiuse abbiamo potuto assistire a una piccola demo, giocata davanti ai nostri occhi dallo sviluppatore e in grado di rivelare fin da subito i toni scuri e fortemente violenti assunti dal titolo che narra le gesta di tre soldati estremamente ben equipaggiati e d'esperienza precipitati in una Dubai avvolta nel caos con l'unico obiettivo di ritrovare i sopravvissuti della squadra Delta, a sua volta inviata in precedenza per salvare il colonnello John Konrad, supervisore delle operazioni di evacuazione della capitale degli Emirati Arabi Uniti.

Il deserto non perdona

Spec Ops: The Line è ambientato in un futuro vicino e immaginario dove l'opulenza e la straripanza artistica di Dubai sono messe in ginocchio da alcune devastanti tempeste di sabbia e da una conseguente guerra civile che ha messo a ferro e fuoco la città. Insomma, se ancora non dovesse essere chiaro, Yager cerca di puntare tutto su una storia coinvolgente e originale che possa differenziare questo action all'interno di un mercato estremamente concorrenziale non mascherando, tra l'altro, delle chiare ispirazioni cinematografiche, su tutte quell'atmosfera tesa e sanguinolenta dell'Apocalypse Now di Francis Ford Coppola.

Sei tutto chiacchiere e distintivo?

Ma c'è molto altro accanto alla narrativa e la demo ha cercato di dimostrarlo con forza. La scena mostrata si apriva con i tre soldati all'interno di uno sfarzoso palazzo: vetrate enormi ricoperte di sabbia con poca luce in grado di filtrare, arredamento luccicante e lastricato di pietre preziose, un enorme soffitto delimitato da una cupola in vetro e all'improvviso rumore di sparatorie, un elicottero che passa sopra la nostra testa e una lunga "smitragliata" che frantuma il tetto facendo cadere un soldato nemico da un'altezza mortale.

Il deserto non perdona

E' il momento di fuggire e con un paio di colpi di pistola rompiamo uno dei vetri, la sabbia entra e sommerge parte delle suppellettili ma finalmente siamo fuori. Accecati dalla luce solare e dal pulviscolo sabbioso non facciamo neanche in tempo a prendere fiato che un gruppo di mercenari ci vede dalla distanza e corre nella nostra posizione con i fucili spianati. Spec Ops: The Line prende a piene mani dal gameplay di Gears of War; persino l'Unreal Engine è lo stesso anche se pesantemente modificato per gestire meglio il particellare, il rendering delle luci e il comportamento dei compagni. In merito proprio alla gestione dell'illuminazione, siamo rimasti piacevolmente colpiti da una sorta di attacco al napalm che i nostri tre protagonisti riuscivano a evitare per un soffio con il successivo raffreddamento del pulviscolo di fosforo luminescente e il meraviglioso colpo d'occhio che si ha appena usciti all'aperto con un orizzonte visivo che ben si amalgamava con la Dubai sullo sfondo e la macabra visione di una superstrada devastata dalla tempesta, delimitata da una serie di lampioni alle cui sommità erano impiccati civili e soldati.

Il deserto non perdona

La visuale è quindi in terza persona, da dietro e ogni copertura può essere sfruttata per ripararsi e sparare attraverso il mirino oppure alla cieca. Gran parte dei ripari sono però distruttibili e l'interazione con l'ambiente è maggiore rispetto al capolavoro di Epic visto che molto spesso ci verrà data la possibilità di sparare sulle zone portanti di rifugi e fortificazioni, così da far crollare i tetti colmi di sabbia sui soldati appostati. Sarà inoltre possibile effettuare un colpo melee mentre si è riparati per stampare un calcio in faccia a chi si trova dall'altra parte della barricata e addirittura Yager ha confermato che nella versione finale del gioco gli altri due membri del team di soccorso potranno essere parzialmente comandati con un sistema piuttosto semplice ma in grado di tenere conto del contesto. Non solo, quindi, comandi classici in stile prendi una posizione, raggiungi una copertura o attacca quel nemico, ma anche entra in quella struttura, guida il veicolo o salva quell'ostaggio.

Ostaggi?

Sì, proprio ostaggi visto che Spec Ops obbligherà molto spesso il giocatore a effettuare scelte morali in modo estramemente frenetico e nel pieno dell'azione, proprio quando l'adrenalina può portare alla pressione involontaria del grilletto. Sul finire della demo abbiamo infatti assistito a una scena piuttosto coinvolgente: uno dei soldati della squadra Delta era tenuto in ostaggio da alcuni mercenari nel tentativo di carpirgli alcune informazioni sull'ubicazione della squadra d'assalto. Per "stimolare" il soldato a rispondere, la milizia si divertiva a sparare contro una donna civile sdraiata a terra, prima sulla sabbia intorno a lei e infine giustiziandola.

Il deserto non perdona

A questo punto il ragazzo di Yager che gestiva il joypad ha deciso di entrare in azione: il protagonista con i suoi due compagni erano infatti nascosti dietro una copertura pronti a sparare sul nemico. Purtroppo lo sviluppatore si è fatto prendere dal panico lisciando la testa del soldato con il primo colpo e dando il via a un nugolo di proiettili in risposta. L'azione che ne è seguita, completamente non scriptata, lasciava ancora dello spazio per salvare l'ostaggio lanciandosi magari nella sua direzione con il fucile spianato ma una tattica maggiormente difensiva del nostro protagonista ha portato alla sua esecuzione sotto i nostri increduli occhi. Il risultato ci è sembrato molto realistico e la promessa dello sviluppatore di lasciare totale libertà al giocatore sul come comportarsi e quindi sulle conseguenze che avrano le sue azioni sulla lunga distanza, ci è sembrata sicuramente la caratteristica più interessante di questo Spec Ops: The Line. Il gioco arriverà sul mercato soltanto nel corso del 2011 visto che a quanto pare il single player è ancora in fase di progettazione e realizzazione in svariate parti, mentre è assai probabile che potremo giocare anticipatamente una versione beta della componente multiplayer, probabilmente già a partire da questa estate e sicuramente entro la fine dell'anno. Rimaniamo quindi in attesa di ammirare qualcosa di più del nuovo lavoro di 2K Games e Yager magari già in occasione della Gamescom.

CERTEZZE

  • Atmosfera e ambientazione evocative
  • Graficamente presenta degli spunti interessanti
  • Il concetto delle scelte morali applicato a uno shooter può risultare originale

DUBBI

  • La trama deve essere originale altrimenti il gioco rischia di non distinguersi dalla concorrenza
  • Dubbi sulla gestione troppo semplicistica della squadra