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Underground Vol. 31

Dal sottosuolo, la scena indie risale e si affaccia in superficie, attenta a non finire travolta dal traffico dell'hype

Una bella storia può influenzare un videogioco in tanti modi. Qualche volta è superflua. Super Mario funziona anche senza la principessa: è sufficiente il gioco. Altrettanto Tetris. Invece altri giochi sono deboli, e si nascondono dietro a una storia formidabile che li sostiene. Rockstar lo sa bene, perché senza le vicende di Niko Bellic e John Marston, GTA IV e Red Dead Redemption sarebbero solo giochi facili e noiosi che molti pianterebbero dopo qualche ora. Ma le persone amano le belle storie e vogliono sapere come vanno a finire, confondendo il piacere della narrazione con quello del gioco.
D'altronde una storia solida può anche illuminare un videogioco senza oscurarlo, come nel caso di Gears of War 2, sceneggiato dall'autore di fantascienza Joshua Ortega. Oppure, come nelle avventure dei Telltales, gioco e storia sono complici e convivono in armonia. Forse il connubio perfetto non esiste, ma le combinazioni sono tante, e la sperimentazione paga, come ha dimostrato il successo di Heavy Rain. Noi vi presentiamo Dangerous High School Girls in Trouble!, firmato da Keith Nemitz, candidato al Writers Guild Award 2009 nella categoria dedicata alla scrittura per i videogiochi.

di Andrea Rubbini

Considerata la particolare natura di questa rubrica il voto assume un significato diverso rispetto a quello tradizionale: ogni mese saranno infatti proposti titoli considerati di per sé più che meritevoli. Per questo motivo il punteggio da 1 a 5 non rappresenta una scala di valore che parte dalla mediocrità più assoluta per giungere all'eccellenza, perché ogni gioco trattato si pone già una spanna sopra la media. Si tratta invece di rendere conto di quel valore aggiunto che gli sviluppatori sono riusciti a infondere nella loro opera e fornisce al lettore uno strumento aggiuntivo per approfondire la valutazione. Per tutti i numeri precedenti della rubrica, seguite questo link.

Sviluppatore: Doctor Entertainment
Tipo di distribuzione: Steam
Sito di riferimento: Sito ufficiale
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.

Puzzle Dimensions

Prendiamo una palla salterina e mettiamola in un labirinto tridimensionale fatto di tessere e pieno di trabocchetti di varia natura. Decidiamo che la condizione per far aprire il portale di uscita è la raccolta di un certo numero di fiori. Cosa avremo? Ma uno dei puzzle game più divertenti degli ultimi anni, ovviamente, oltre che uno dei più intelligenti. Puzzle Dimension nasce da un concept semplice e immediato e lo sviluppa in modo eccezionale. I cento livelli di cui è composto sono disegnati con rara sapienza e sfruttano le tre dimensioni per creare degli enigmi originali e appassionanti. La progressione della difficoltà è graduale e ben studiata, in modo da permettere anche ai neofiti di superare i primi livelli e di appassionarsi al gioco, per poi farli finire invischiati in quelli avanzati decisamente più complessi e articolati. Sostanzialmente ogni serie di livelli è pensata intorno a un tipo di trabocchetto. Ci sono tessere scivolose, tessere con delle pedane rimbalzanti, tessere fornaci, tessere invisibili e così via. Ognuna di essere presenta un tipo diverso di difficoltà che va affrontata seguendo certe regole. Ad esempio se si sale su una tessera scivolosa che finisce in un baratro, si può essere certi di finire di sotto e dover ricominciare la mappa. Ovviamente le cose si complicano quando in uno stesso livello sono presenti pericoli di tipo diverso che vanno a incrociarsi. Spesso per riuscire a completare uno schema bisogna ragionare di fino, altre volte bisogna provare varie soluzioni e vari percorsi prima di trovare quello giusto.

Underground Vol. 31

In aiuto del giocatore ci sono le diverse visuali della telecamera e la possibilità di inquadrare i livelli da praticamente qualsiasi punto di vista, in modo da farsi un'idea chiara dei pericoli da affrontare e di come superarli. Raccogliendo un certo numero di fiori totali, si potranno sbloccare, oltre ai livelli avanzati, dei temi grafici extra, quattro in tutto, decisamente piacevoli da vedere.
Puzzle Dimension è il gioco che non ti aspetti e che ti fa amare gli sviluppatori indipendenti di videogiochi. Lo acquisti senza troppa convinzione, lo avvii tanto per vedere se funziona e ti ritrovi a giocarci per ore macinando i livelli e imprecando a ogni fallimento. Speriamo che abbia il successo che merita e che gli sviluppatori pubblichino qualche espansione con nuove mappe e nuovi trabocchetti, perché se proprio dobbiamo trovare un difetto all'opera di Doctor Entertainment, possiamo dire che purtroppo i livelli sono 'soltanto' cento, anche se alcuni fanno veramente sputare sangue per essere risolti. Non fatevelo scappare assolutamente, soprattutto se siete fan dei puzzle game e ne volete uno ben fatto e intelligente.

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Sviluppatore:Mousechief
Tipo di distribuzione: Shareware
Sito di riferimento: Steam
Download:: Steam
Da sapere per giocare al meglio:Nulla di rilevante da segnalare.

Dangerous High School Girls in Trouble!

Dangerous High School Girls in Trouble! è ambientato in una cittadina americana inventata. Le note di Rhapsody in Blue accompagnano le schermate, simili a quelle di un gioco da tavolo. Viene voglia di stendersi su un prato a oziare, ma c'è molto da fare invece. Prima di tutto dobbiamo scegliere una ragazza tra le dodici disponibili. Ognuna ha un profilo psicologico diverso, riassunto nel punteggio assegnato ai quattro attributi: Glamour, Savvy, Rebellion o Popularity. Ogni attributo è associato a uno dei semi del poker e serve per vincere determinate sfide. Scelta la nostra eroina, comcinciamo la giornata nella scuola superiore di Brigiton. Il primo compito è quello di reclutare altre quattro ragazze per la nostra banda. Fatto questo siamo pronti per scoprire la storia principale e tutte le sottotrame collegate, parlando con i tanti personaggi che si aggirano per le quattro aree del mondo. Ci sono orari da rispettare e persone da evitare, ma soprattutto molti dialoghi da leggere. DHSGIT è un mix di elementi presi in prestito da giochi diversi, principalmente giochi di ruolo e da tavolo.

Underground Vol. 31

Ogni incontro con un personaggio si può risolvere accettando una sfida: ci sono gare d'insulti (come ai tempi del maestro di spada...), flirt, giochi d'azzardo, frasi da scoprire e altro ancora. La probabilità di vincere dipende dalle abilità dei nostri personaggi. Spesso possiamo scegliere con quale ragazza sfidare il nostro avversario. Esempio: se una del gruppo ha un punteggio alto in Glamour (cuori), allora è la persona ideale per sedurre un ragazzo. All'inizio DHSGIT sembra un gioco semplice, ma nelle dodici ore che abbiamo impiegato per finirlo ci siamo accorti che c'è molto da scoprire. Il bravissimo Keith Nemitz ha inventato infatti un mondo di personaggi credibili, con dialoghi potenti. Le ragazze del gruppo sono uno spasso, specialmente durante i pow-wow, momenti di riunione tra donne per parlare e spettegolare su quanto scoperto fino a quel momento. Non esitate se avete voglia di un gioco di ruolo indie con un approccio diverso, DHSGIT è quello che cercate.

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Sviluppatore: Muse Games
Tipo di distribuzione:Freeware/shareware/Steam
Sito di riferimento: Sito ufficiale
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.

Guns of Icarus

Guns of Icarus cerca di sfruttare un filone di successo nell'ambito dei giochi indie, quello dei tower defense, cercando di dare maggiore peso all'azione e agli interventi diretti del videogiocatore. Purtroppo, il risultato è disastroso da diversi punti di vista. Nei panni del capitano di un vascello volante di un mondo steampunk, bisogna affrontare diverse ondate di aerei nemici per superare le varie missioni. Per farcela bisognerà predisporre e usare le armi del velivolo e dedicarsi alla manutenzione dello stesso. Avanzando nel gioco le missioni diventano sempre più difficili e... basta. Descritto così il titolo di Muse Games può sembrare banalotto e semplicistico, ma in realtà la situazione è molto peggiore. Per usare le armi e fare manutenzione bisogna correre per l'aeromobile e andare a impugnare materialmente le singole torrette, o recarsi a riparare i motori. Il problema è che farlo è divertente come appendersi per un filo di ghiaccio sopra la bocca di un vulcano in eruzione. All'inizio non è difficile gestire il tutto, ma con l'aumentare dei nemici subentra la confusione e il sistema di gioco, che inizialmente poteva anche sembrare decente, crolla inesorabilmente mostrando tutte le sue lacune. Oltretutto colpire gli aerei avversari non è propriamente una passeggiata e spesso ci si trova ad aver bucato una nuvola lì dove si pensava di aver portato a segno il colpo. Come già detto, la situazione peggiora quando i nemici si moltiplicano e ci si ritrova a sparare a vuoto mentre il resto dell'aeromobile va a pezzi.

Underground Vol. 31

Certo, è sempre possibile farcela e l'alta difficoltà non è un male in sé, peccato che nel caso di Guns of Icarus sia dettata da difetti strutturali evidenti e produca un distacco immediato dal gioco, con crollo verticale dell'interesse dopo nemmeno un'ora passata a correre avanti e indietro come dei deficienti, soprattutto se si sono provati altri tower defense di qualità come il capolavoro Plants vs. Zombies o l'altrettanto eccellente Defense Grid: The Awakening. Giocando in modalità cooperativa la situazione migliora, ma non di molto, anche perché è difficile trovare qualcuno che ci giochi (magari potete provare a convincere qualcuno che vi sta antipatico per fargli un dispetto). Gli unici pregi del titolo sono l'essere gratuito e l'essere giocabile via browser (quindi non bisogna scaricare nulla). Volendo è possibile acquistare una versione avanzata che offre qualche extra (non acquistate assolutamente la versione distribuita su Steam, perché costa di più di quella del sito ufficiale linkato all'inizio dell'articolo). Il nostro consiglio è di non buttarci i soldi sopra, perché non ne vale la pena, nemmeno per seguire il consiglio degli sviluppatori di supportare la scena indie. Se volete supportare veramente la scena indie, acquistate qualche gioco meritevole. Siamo sicuri che ne troverete di molto migliori di Guns of Icarus, anche in questa stessa pagina.

Underground Vol. 31

Sviluppatore:Soulframe
Tipo di distribuzione: Shareware
Sito di riferimento: Link
Download:: Link
Da sapere per giocare al meglio:Nulla di rilevante da segnalare.

Rainblood: Town of Death

Dopo trenta minuti la demo era finita. Un minuto dopo, avevamo già pagato il piccolo prezzo richiesto per scaricare il gioco completo. Per fortuna è in lavorazione Rainblood II: City of Flame, perché Town of Death ci ha entusiasmati, e ne vogliamo ancora. Non siamo certo gli unici; scriviamo questa recensione grazie all'impegno di appassionati che lo hanno tradotto in inglese, in accordo con l'autore, di origine cinese. L'ambientazione infatti è quella classica delle arti marziali cinesi, con una trama complessa e articolata. Il tema di Rainblood è tragico, perché il protagonista può salvare tutti a parte se stesso, condannato a morire a causa di un veleno magico che ha preso per sostenere il peso di una ferita mortale. L'avventura comincia con il suo arrivo in una città fantasma, dove le persone stanno morendo a causa di una strana malattia. Lì scopre che dietro a tutto questo c'è l'Organizzazione, una società segreta di maestri delle arti marziali di cui faceva parte. Sangue, amore e tradimento, sono gli ingredienti principali della storia, che in sole sette ore riesce a scavare in profondità, grazie anche ai numerosi dialoghi.

Underground Vol. 31

La narrazione è curata e i testi sono scritti molto bene, ma ci sono anche altri due punti di forza: i combattimenti e lo stile visivo. Gli scontri sono confronti strategici molto pericolosi. Il primo duello del gioco è anche il più difficile, proprio perché dobbiamo imparare quali abilità usare per prime e contro quali nemici. Spesso è sufficiente un colpo per morire, perciò non sono ammessi errori. La tensione è un elemento chiave del gioco, che non ci fa mai sentire al sicuro. Lo sviluppo del personaggio è quello classico dei giochi di ruolo, con oggetti, punti esperienza e potenziamenti. Rispetto ad altri giochi creati con RPGmaker, l'autore ha disegnato tutto a mano, senza usare materiali preimpostati. Nelle sue parole: "if a game wants to be real, it should be 3D, but if it want to be stylish, 2D with offer a more flexible expression" (potete leggere altri commenti qui). Ci sarebbe ancora molto da dire, ma sette ore di gioco non sono tante, perciò vi consigliamo di scoprire da soli i segreti di Rainblood: Town of Death e unirvi alla schiera di appassionati.

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Sviluppatore: Locomalito
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Sito ufficiale
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: per domare le orde aliene può far comodo avere un buon joypad.

Hydorah

Locomalito è uno sviluppatore indipendente di titoli freeware che vuole ricreare esperienze videoludiche intense e pregne dei valori degli albori del medium, ovvero vuole che i giocatori si divertano, si sentano realizzati videogiocando, grazie al miglioramento delle proprie capacità - l'unico mezzo per superare i boss più difficili e per trovare i segreti più reconditi del gioco - e che i più bravi siano glorificati per la loro abilità. Si tratta di un vero e proprio manifesto contro i videogiochi commerciali moderni, sempre più facili e pensati per essere finiti da tutti, anche quando si spacciano per "hardcore".

Underground Vol. 31

Hydorah è uno sparatutto vecchia scuola ispirato alla serie Nemesis di Konami, di cui riprende lo stile e la struttura di gioco, ma in cui inietta una serie di novità che lo rendono "moderno" in più di un senso. Più che altro ci verrebbe da dire che ci troviamo di fronte a un titolo modernamente vintage, che per essere domato richiede profonda dedizione da parte del fruitore. Fondamentalmente si tratta di sparare ed evitare i colpi dei nemici proseguendo lungo una serie di livelli sempre più difficili. Nonostante la semplicità ci troviamo di fronte a un titolo raffinato e curato in ogni dettaglio, con dei livelli che non sfigurerebbero in un vecchio classico da sala giochi (magari proprio un Nemesis) per quanto sono ben studiati e calibrati. Impegnativo ma mai frustrante, difficile ma sempre giusto, Hydorah è uno dei più belli sparatutto classici usciti negli ultimi anni. Non sfigura davanti a molti prodotti commerciali dello stesso genere pubblicati sulle diverse piattaforme di DD delle console maggiori.

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