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Pirateria mentale

Controllo mentale e trasferimento della coscienza in salsa shooter. Questo è Mindjack,

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   20/08/2010

Annunciato solamente lo scorso E3, abbiamo avuto la possibilità qui alla GamesCom di assistere ad una demo di Mindjack, sparatutto in terza persona prodotto da Square Enix, che nelle intenzioni degli sviluppatori dovrebbe fondere insieme la campagna single player con dinamiche da team deathmatch. Come questo sia possibile è presto detto. Nel futuro prossimo immaginato dal gioco, con le solite mega corporazioni a farla da padrone sui governi nazionali, tutta la popolazione grazie a degli speciali auricolari direttamente collegati al cervello ha accesso ad ogni tipo di informazione, al prezzo ovviamente di tracciabilità e libertà personale.

Pirateria mentale

Qualcuno ha trovato il modo di piratare l'headset per prendere possesso ( i ragazzi di FeelPlus hanno usato il termine slave, schiavo) di nemici e NPC, ma soprattutto di trasferire la propria coscienza in un altro personaggio, acquisendo quindi le sue abilità e le armi. Tutto ciò si trasferisce, mutuando l'idea di fondo da Demon's Souls, in una campagna single player, che se aperta alla rete, permette ai giocatori (fino ad un massimo di cinque) di entrare nella partita ospitante, sia come nemico che come alleato, sotto forma inizialmente di nuvola rossa e blu, cercando da subito la forma corporea da schiavizzare o possedere.

Firewall bucato

Fondamentalmente, oltre alle dinamiche tipiche da shooter in terza persona, si innescano tutta una serie di meccanismi per i quali, quella che era una semplice missione uno contro tutti, diventa una sfida in cui si affrontano due squadre, dove è continuo aggiungersi di giocatori dall'una e dall'altra parte, in un incessante scambiarsi le parti, impersonando qualunque NPC presente in scena, sia esso un soldato armato di lanciarazzi, o un passante preso in mezzo allo scontro a fuoco. Il meccanismo del mindjack è piuttosto semplice, dopo aver messo a terra un avversario, prima dell'eventuale colpo di grazia, basta semplicemente spingere il tasto per renderlo schiavo, e quello che prima era un nemico inizierà rivoltarsi contro i suoi ex compagni di squadra. Naturalmente ci sono alcune limitazioni, in ogni mappa è possibile al massimo convertire alla propria causa tre persone alla volta, ma soprattutto questa operazione non può avvenire sempre, un timer ci avverte quando si ha la possibilità, per evitare insomma di passare tutto il tempo in copertura aspettando il momento giusto per darci all'hacking mentale.

Pirateria mentale

Molto facile da eseguire, fermo restando la frenesia tipica di uno sparatutto, anche il il trasferimento di coscienza, si punta una persona, ma anche un drone, per iniziare vivere nel suo corpo, mentre quello vecchio sarà convenentemiente gestito dall'intelligenza artificiale. A sottolineare la struttura da sparatutto competitivo, la progressione dei livelli sarà piuttosto a compartimenti stagni, con aree e stage ben delimitati, con tanto di statistiche finali sulla squadra vincente. Come tutti gli shooter online degli ultimi anni non manca un sistema di esperienza, al salire della quale verranno sbloccati nuove abilità e upgrade all'auricolare, come la possibilità di accelerare la veocità tra una conversione e l'altra, di renderla più potente con la possibilità di aggangiare più persone in un singolo hack, o addirittura di renderci invisibili per qualche istante. Da un punto di vista tecnico il gioco non è sembrato particolarmente perfermante, texture e modellazione poligonale non hanno dato l'impressione di essere il piatto forte della creatura FeelPlus, ma il tutto è sembrato comunque piuttosto fluido e senza nessun momento di incertezza. Se gli sviluppatori riusciranno a trovare equilibrio e bilanciamento alle le buone e originali idee di Mindjack, ci potremmo trovare per le mani il prossimo ottobre un titolo piuttosto interessante. Solo le prossime approfondite prove ci sapranno dire se la scelta di fondere insieme single player e multiplayer funzioni, se insomma il titolo riesca a trarre il meglio dall'una e dall'altra modalità di gioco, senza che nessuna ne esca penalizzata.

CERTEZZE

  • La conversione e la possessione dei corpi sono indubbiamente idee originali per il genere
  • Single player e multiplayer integrati sembrano funzionare bene...

DUBBI

  • ...Ma solo se l'uno non cannibalizzerà l'altro
  • Tecnicamente un po' sotto tono