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Waaaaah!!

Alla GamesCom, Ubisoft lascia liberi i suoi psicotici coniglietti, che tornano ad occuparsi di minigame in questo Raving Rabbids: Travel in Time.

PROVATO di Fabio Palmisano   —   20/08/2010
Waaaaah!!

Oramai divenuti delle vere e proprie mascotte, i rabbids continuano a presentarsi a cadenza annuale con un nuovo gioco, e stavolta hanno scelto la GamesCom di Colonia per svelare le proprie carte: ecco dunque questo Raving Rabbids: Travel in Time, collezione di minigiochi che riporta il franchise sul suo territorio di origine, dopo la piacevolissima parentesi dell'anno scorso di Rabbids Go Home. Aspettate però a storcere il naso, perché il prodotto Ubisoft ha diverse frecce al proprio arco...

Conigli, lavatrici e carta igienica

Tanto per cominciare, Raving Rabbids: Travel in Time rispetta appieno la tradizione della serie per quel che concerne la demenzialità del setting: i coniglietti, da sempre intenzionati a dominare il pianeta Terra, hanno deciso di modificare la storia dell'umanità a loro favore, e per farlo si sono costruiti una lavatrice spazio-temporale per visitare le diverse epoche. Inutile dire che ognuno di questi viaggi costituirà la base per gli oltre 40 minigame presenti nel prodotto finale, ma prima di parlarne nello specifico è opportuno spendere qualche parole sulla brillante soluzione che i programmatori hanno adottato per eliminare completamente i menu dal gioco. In buona sostanza, l'utente (o gli utenti, visto lo scontato supporto per il multiplayer locale fino a quattro giocatori: in tal caso, i protagonisti sono legati tra loro da un rotolo di carta igienica...) muove il proprio rabbid all'interno di una sorta di museo, di fatto l'hub centrale dal quale si diramano una mezza dozzina di stanze relative alle diverse tipologie di minigame, siano questi platform, shooter e così via. Ogni salone è strutturato in maniera tale da essere una specie di piccolo sandbox, nel quale ci si può divertire semplicemente picchiando gli altri coniglietti o interagendo con i numerosi elementi attivi dello scenario: clamorosa, in tal senso, la parte di una stanza nella quale i rabbid potevano disporsi in fila davanti ad una parete ed intonare dei cori, attivando automaticamente una sorta di rhythm game a la Guitar Hero che esisteva al solo scopo di farsi quattro risate ascoltando questi assurdi ensemble di voci stridule. Ad ogni modo, i minigiochi sono rappresentati dai quadri appesi alle pareti all'interno di queste sale, e nel corso del nostro playtest abbiamo avuto il piacere di provarne tre diversi, tutti molto divertenti. Il primo era una sorta di Dig Dug estremo, nel quale vinceva l'utente che riusciva a rompere più blocchi in un improbabile viaggio dei rabbids verso il centro della Terra: il primo classificato riceveva in premio la possibilità di scegliere se modificare la storia umana o mantenerla inalterata, con risultati esilaranti nel primo caso, come la scenetta che vedeva la celebre scritta sulle colline di Hollywood perdere una "h" a favore di una "b". Abbiamo poi optato per un minigame appartenente alla categoria di quelli che vedono la carta igienica come assoluta protagonista, e non ne siamo rimasti affatto delusi: si trattava infatti di una gara di corsa a coppie, con due conigli legati assieme da un rotolo di toilet paper che dovevano collaborare per superare i vari ostacoli e tagliare il traguardo prima degli avversari, il tutto condito da power-up degni del miglior Mario Kart. Come ultimo ci siamo cimentati in uno shooter ambientato all'interno del Colosseo, nel quale bisognava usare il Remote come puntatore per sparare scopettini del WC a tutti i rabbid-centurioni che si palesavano sullo schermo.

Waaaaah!!

Certo, si tratta pur sempre di minigiochi, ma complice anche l'estrema simpatia dei rabbids, ci siamo davvero goduti il tempo speso con Raving Rabbids: Travel in Time, specialmente grazie ad alcune trovate di gameplay davvero originali che allontanano il prodotto Ubisoft dalla definizione di party game nella sua accezione più negativa. Anche perché il prodotto finale si prospetta comunque particolarmente ricco di contenuti: 40 minigame (di cui 3 realizzati appositamente per supportare il Motion Plus), costumi sbloccabili per i coniglietti, bonus vari da collezionare, e funzionalità online per condividere punteggi e screenshot con i propri amici su Facebook. Il tutto supportato da una veste grafica deliziosa, elemento anch'esso distintivo della serie: al di là dell'estrema varietà di scenari e situazioni, a farla da padrone sono sempre le buffissime animazioni dei rabbids, che specialmente nelle brevi cutscenes che anticipano ogni minigame sono davvero capaci di suscitare grasse risate. Insomma, Raving Rabbids: Travel in Time è stata davvero una piacevole sorpresa: consci che non si tratterà di un prodotto indimenticabile, abbiamo comunque lasciato la postazione di Ubisoft desiderosi di passare ancora un po' di tempo in compagnia dei coniglietti e delle loro urla scomposte...

CERTEZZE

  • Bella varietà di mingiochi
  • Tante cutscenes divertenti

DUBBI

  • E' pur sempre un party game