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Finalmente a Roma

Abbiamo potuto testare con mano il prossimo, attesissimo capitolo della serie Ubisoft, passeggiando con Ezio per le strade della Roma cinquecentesca

PROVATO di Umberto Moioli   —   18/10/2010

Versione testata: Xbox 360

Conoscendo i tempi di sviluppo medi inaugurati dall'entrata nel ventunesimo secolo e la decisione di non porre un nuovo numero romano dopo il nome, Assassin's Creed Brotherhood difficilmente potrebbe essere preso sul serio, considerato qualcosa di diverso da una semplice espansione. E invece un anno dopo Ubisoft è convinta di lanciare sul mercato un titolo degno di essere posto accanto ai due episodi precedenti, mobilitando per l'occasione uno spiegamento di forze davvero straordinario: le missioni principali e il mondo di gioco sono stati sviluppati in Canada mentre gli studi di Singapore si sono occupati delle aree segrete e delle così dette sequenze di gioco lineari, lasciando ai ragazzi di Annecy, in Francia, il compito di portare a termine il multiplayer e a quelli di Bucarest di occuparsi del quality assurance.

Finalmente a Roma

Tante teste al lavoro per realizzare quella che è stata promessa essere un'avventura per il singolo giocatore lunga tanto quanto quella di Assassin's Creed II, forte dello stesso protagonista e capace di ripartire esattamente dal punto dove avevamo lasciato Ezio un anno or sono, ma in grado anche di rinnovare molti aspetti del gameplay, introducendone al contempo di nuovi. Un recente evento tenutosi nella sede italiana di Ubisoft ci ha permesso di spendere circa tre ore su un codice molto vicino a quello finale, ricavandone un buon impianto di prime impressioni.

Inizio a spron battuto

Per quanto il test sia stato troppo breve in proporzione ai contenuti per lanciarsi in paragoni definitivi, quello che ha maggiormente impressionato delle prime ore di Assassin's Creed Brotherhood è il ritmo dato agli eventi, la capacità di proporre un crescendo pur senza partire del tutto imballati, come invece accadeva nella prima apparizione di Ezio Auditore. E tutto questo nonostante di cose da introdurre ce ne siano parecchie: a partire dalla nuova città, una Roma molto curata e grande circa tre volte la Firenze del secondo capitolo, fino ad arrivare alle novità del sistema di combattimento, più rapido e coreografato oltre che comprensivo di scontri a cavallo e con armi da lancio diverse dai coltelli, questa terza iterazione non lesina nuove nozioni da apprendere sin dal principio, pur tenendosi per l'evolversi degli eventi diverse altre aggiunte ancora, come la gestione dei compagni assassini o le nuove invenzioni di Leonardo, comprensive di un carro armato, una machine gun, un cannone navale e anche un nuovo modello dell'aliante.

La miccia che farà esplodere una trama promessa avvincente come non mai, si accende come detto in modo tale da unire il gioco al suo predecessore, con Ezio aiutato dallo zio Mario a fuggire dal Vaticano dopo gli eventi che lo hanno visto opposto a Rodrigo Borgia: una corsa utile ad apprendere i comandi e poco altro, un passaggio frenetico che anticipa il ritorno in una Monteriggioni mai così viva e felice di riabbracciare l'alter ego del giocatore, invitato a partecipare alle attività della popolazione e nel contempo assorbire altri concetti utili poi nel corso di tutta l'avventura. Quello costruito da Ubisoft è quindi un tutorial complesso e scritto in modo davvero convincente, capace di presentare - nuovamente - personaggi alleati come Macchiavelli e Caterina da Forlì, oltre agli altri esponenti del clan Auditore, ma anche nemici come la famiglia Borgia, che in Assassin's Creed Brotherhood proporrà Cesare e Lucrezia come principali minacce, insegnando in modo progressivo a muoversi con la consueta agilità e a combattere.

Finalmente a Roma

Questi ultimi due capisaldi del gameplay sono da sempre le colonne portanti della serie e se per la corsa contestuale all'ambiente e agli ostacoli non ci sono enormi novità, se non marginali come un sistema di pesi posto in determinati angoli e utile a muoversi verso l'alto rapidamente, gli scontri godono di parecchie modifiche: i colpi necessari ad abbattere un avversario sono stati diminuiti mentre finalmente si ha davvero la sensazione di essere attaccati da più nemici contemporaneamente, anche se con il giusto uso del grilletto destro è ora possibile eseguire una contromossa in grado di parare e rispondere sempre con grande efficacia; insomma la fluidità degli scontri viene ancora messa prima di tutto e chi sperava in qualcosa di complesso da padroneggiare si troverà nuovamente di fronte a una soluzione più orientata all'accessibilità, per quanto infine gratificante e ben studiata. Tutta la gestione dell'armamentario è ancora disciplinata all'uso di un menù radiale che ora mostra, appena sbloccate le armi in questione, come si sia scelto di associare al tasto deputato agli attacchi con spada e pugnale anche la pistola e la balestra, utilizzabili semplicemente tenendo premuto il pulsante; davvero comodo e ben congegnato. Tutti accorgimenti che non stravolgono la navigazione sulla mappa rendendo al contempo l'azione più spettacolare e divertente, mentre gli eventi che in questa sede eviteremo di rivelare si susseguiranno fino a condurre Ezio nuovamente a Roma, questa volta libero da limiti di movimento e con di fronte a sé la sua missione più difficile...

Una Roma in cambiamento

Giunti nell'Urbe gli scossoni necessari a introdurre l'azione si quietano per dare il via a un'esperienza che, come in passato, permetterà di alternare il completamento delle missioni primarie all'approfondimento delle attività secondarie. Sulle prime è piuttosto difficile esprimere giudizi perché baseranno, come ovvio, molta della loro verve sullo sfruttamento di luoghi e scorci unici offerti dalla città;

Finalmente a Roma

le primissime, quelle da noi giocate, sono forse un po' troppo incentrate sul pedinamento di determinati personaggi non giocanti ma l'ultimissima missione sperimentata, all'interno del Pantheon, ha riportato ampiamente in positivo il bilancio di quanto provato, unendo una realizzazione eccezionale dell'antico tempio a un'altrettanto convincente sequenza di eventi. Per quanto riguarda le attività secondarie, invece, possiamo andare più nello specifico vista la corposa anticipazione ottenuta dal test, a partire da quella maggiormente legata alla città stessa ovvero la liberazione delle Torri dei Borgia, avamposti occupati dall'esercito di Cesare Borgia e al cui interno andranno sconfitti, oltre alle guardie, i capitani posti a presidiarle, muovendosi a seconda delle attitudini di questi ultimi, più spavaldi e quindi pronti ad affrontare Ezio a viso aperto oppure codardi al punto da rintanarsi nella torre, costringendo il giocatore a spingersi fino al suo interno facendo largo a suon di uccisioni. La conquista di questi punti della mappa non verrà lasciata fine a sé stessa e anzi avrà una duplice valenza: estetica-logistica, perché l'area circostante riprenderà vita ospitando una maggior varietà di personaggi non giocanti, più negozi e un generale senso di maggior ordine, ma anche funzionale in quanto garantirà nuovi posti da riempire nella propria gilda degli assassini.

Finalmente a Roma

Questi potranno essere arruolati per strada, solitamente dopo averli aiutati a risolvere degli scontri, e poi richiamati con il tasto LB fino all'esaurimento di un'apposita barra oppure spediti a completare lavori su commissione in giro per l'Europa attraverso un minigioco simil gestionale, utile a guadagnare esperienza e quindi poter migliorare attacco e difesa di ciascuno di loro. Tanta carne al fuoco che non si esaurisce a quanto detto, visto che completando delle richieste secondarie interne alle missioni si potrà aumentare la sincronia tra Desmond Miles ed Ezio, sbloccando ricordi "speciali" che riporteranno a sezioni di gameplay ambientate nel periodo precedente al secondo capitolo, quello dell'innamoramento con Cristina Vespucci. Opzioni e varietà che pur senza portare nulla di capovolgente alla serie mettono anche dopo poche ore in chiaro come si voglia supera il risultato qualitativo ottenuto da Assassin's Creed II.

Omicidi seriali

Se non avete avuto modo di accedere alla beta multiplayer di Assassin's Creed Brotherhood e desiderate conoscere tutti i dettagli relativi a quanto sperimentabile fino a questo momento, non vi resta che leggere l'articolo appositamente redatto.

L'altra Villa Auditore

L'antipasto offertoci non poteva far mancare anche un assaggio della linea narrativa parallela a quella di Ezio, il filo rosso tra tutti i capitoli della serie, ovvero quella che coinvolge Desmond Miles, in fuga dalle stesse persone che lo tenevano prigioniero e infine in grado di giungere nella moderna Monteriggioni e fin dentro Villa Auditore. Come detto anche prima, preferiamo non svelare i risvolti narrativi e le scelte fatte per intrecciare quanto accade ai due, quel che conta in sede di anteprima è constatare come il buon Desmond sarà finalmente protagonista di una dose maggiore d'azione, almeno nella parte vista, con alcune sezioni puzzle-platform durante le quali muoversi nei sotterranei della villa in modo simile a quanto fatto dal suo antenato toscano, completando alcuni semplici enigmi ambientali in compagnia della bella Lucy Stillman oppure aggirandosi per il borgo impegnato a completare piccoli obiettivi.

Finalmente a Roma

Sul fronte tecnico, Assassin's Creed Brotherhood non apporta particolari aggiunte a quanto fatto in precedenza mantenendo un motore di gioco piuttosto solido, per quanto ancora afflitto da alcuni bug e rallentamenti, capace di regalare scorci paesaggistici davvero ottimi e, avendo ora Roma come sfondo, una versione digitale dettagliatissima di monumenti straordinariamente famosi. I modelli umani sono sempre buoni seppur in alcuni casi privi di una quantità enorme di poligoni, ma quel che conta davvero è il lavoro fatto per migliorare ulteriormente le routine che gestiscono i personaggi non giocanti, eccellenti nel dare la sensazione di trovarsi in una città viva, pulsante. Nel complesso questa terza uscita della serie è quindi sembrata, per la manciata di ore di prova concessaci, più che degna di essere accostata ai capitoli precedenti, forte di un comparto ludico, narrativo e tecnico di primissimo ordine oltre che di tutta una serie di opzioni inedite che sembrano imperdibili per ogni appassionato.

CERTEZZE

  • Roma è realizzata in modo davvero eccellente
  • Tante novità su quasi ogni fronte dell'esperienza, introdotte in modo graduale e intelligente
  • Il comparto audio-video pur senza segnare alcun record è sempre piacevolissimo
  • I combattimenti sono finalmente più belli, intriganti...

DUBBI

  • ... per quanto ancora si senta la mancanza di un forte senso di sfida
  • Tante aggiunte dovranno dimostrarsi valide e varie non solo in prima battuta
  • E' stato promesso un miglioramento al sistema economico del mondo di gioco, che andrà verificato