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USA, anno 2027

Gli attacchi terroristici dell'11 settembre hanno dimostrato che gli Stati Uniti possono essere colpiti. La crisi economica ha messo in ginocchio l'ultimo grande impero del mondo occidentale. Nuove potenze aspirano al ruolo di leader mondiale. Cosa succederebbe se qualcuno invadesse davvero l'America?

PROVATO di Alessandro Milini   —   04/11/2010

Versione testata: Xbox 360

Ovviamente parliamo di un futuro alquanto improbabile ma che è alla base di Homefront. Abbiamo avuto modo di provare per poco tempo la modalità single player in versione pre-alpha di questo gioco, ancora largamente incompleta, ma ci è già piaciuta. Ma facciamo un passo indietro e partiamo dalla storia. Un FPS infatti, non è unicamente un tiro al bersaglio digitale, ma racconta una storia, e migliore è la storia, maggiore è la voglia di vedere come va a finire. Soprattutto in modalità singola.

Invasione

Lo abbiamo già visto. Gli Stati uniti occupati sono stati oggetto di film, fumetti e videogiochi prima d'ora. Pensiamo per esempio a Call of Duty: Modern Warfare 2. Una delle parti principali del gioco consisteva nel resistere alle forse sovietiche che erano sbarcate in California. Homefront però sposta il soggetto dell'occupazione o, meglio, dell'invasione, non nella vecchia Madre Russia ma più a est, precisamente in Corea, anno 2012. La morte dell'attuale leader Kim Jong-Il fa salire al potere il figlio, Kim Jong-Un che nel giro di un decennio unifica le due Coree e conquista il Giappone.

USA, anno 2027

Questo fa sì che gli scienziati coreani vengano in possesso delle più avanzate tecnologie belliche mondiali con cui mettono a punto un'arma devastante non tanto per il genere umano quanto, piuttosto, per tutti quei dispositivi che ci aiutano nella vita di ogni giorno. Quest'arma è capace di generare un impulso elettromagnetico che rende inutilizzabile qualsiasi strumento elettronico non schermato (fa molto Matrix, lo sappiamo). Lanciato sugli Stati Uniti, già provati da anni di recessione economica, crisi politiche e dissensi interni, questo impulso scaraventa il popolo americano dalla West Coast al Mississippi in una moderna età della pietra dove tutto deve essere fatto a mano. Le truppe coreane si trovano quindi ad attraversare gli States con una resistenza ridotta al minimo. Dopo due anni di invasione quello che resta degli USA sono vecchie fotografie, i colori della bandiera a stelle e strisce e i ruderi di una civiltà una volta ricca e prosperosa. Le città vengono trasformate in ghetti dove gli americani muoiono di fame e la violenza dei militari coreani è costante.

Uno di noi

È in questo ambiente che il giocatore inizierà l'avventura di Homefront. Ma non sarà un eroe pluridecorato o un personaggio dotato di poteri paranormali. Sarà uno di "noi" e si muoverà in un gruppo di guerriglieri della resistenza che cerca di riguadagnarsi la propria terra. Il protagonista sarà Jacobs, un ex pilota rifugiatosi a Montrose, Colorado.

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Data la sua preparazione e abilità nel pilotare velivoli viene prelevato dalle forze coreane per collaborare ma viene liberato dalla resistenza che vuole renderlo parte attiva nella rinascita di una nazione. Da qui in poi la vita di Jacobs cambierà radicalmente e il nostro personaggio si troverà impegnato attivamente in questa guerra. Durante il gioco si verrà a contato con i capi delle varie cellule, si parlerà con gli abitanti e si cercherà di sopravvivere con quello che si riesce a trovare, spesso razziando armi e quant'altro dai corpi dei nemici uccisi in combattimento. Purtroppo non era possibile andare oltre al primo livello di questo gioco per dirvi qualcosa in più, ma quanto abbiamo provato è stato sufficiente per esprimere un parere nell'attesa dei prossimi test promessi dagli sviluppatori. Intanto possiamo dire che Homefront è tutt'altro che scontato. Solo nel primo livello assistiamo a una gran quantità di colpi di scena e veniamo messi a confronto con situazioni limite come la fuga dalla prigionia o la difesa a oltranza di una casa. Certo, come abbiamo già detto la trama è già stata vista ma dobbiamo ammettere che, rispetto ai precedenti, sembra esserci qualcosa di più profondo. Sarà per la collaborazione con uno scrittore di fanta-storia e spy story come John Milius (Apocalypse Now e Red Dawn da cui prende ispirazione il gioco, per non parlare di Dirty Harry o Clear and Present Danger) o per il fatto che molti degli avvenimenti alla base del gioco, ambientato nel 2027, sono radicati nella storia attuale, ma Homefront ci ha appassionato non poco.

USA, anno 2027

Lo schema dei comandi è classico per gli amanti di Call of Duty e non abbiamo trovato grosse differenze nella fluidità e nell'azione nonostante l'engine differente. Il gioco infatti, si basa su una versione pesantemente modificata da Kaos Studios dell'ormai collaudato Unreal Engine 3. Da un punto di vista grafico c'è ancora molto da fare, ma non dimentichiamoci che abbiamo provato un livello appartenente a una versione pre-alpha con ancora tre mesi di rifinitura da affrontare in cui si prevede di sistemare una media di 260 bug al giorno, quindi restiamo in attesa di una prova in fase di sviluppo più avanzato. Tuttavia il livello attuale è pari a quello di alcuni giochi presenti sul mercato, quindi ci aspettiamo che nei prossimi mesi il livello sia uguale, se non superiore, ad alcuni degli FPS attualmente più apprezzati. Certo è che le premesse sono decisamente interessanti e Homefront si candida già come uno dei titoli più promettenti del 2011.

CERTEZZE

  • Trama appassionante
  • Grafica
  • Longevità

DUBBI

  • Struttura dei livelli
  • Rischio di entrare a far parte dei cloni di Call of Duty
  • Longevità