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La terra promessa

Ancora una volta ci troviamo a parlare di un nuovo MMORPG e a leggere un'infinita lista di promesse rivoluzionarie: scopriamo quali, sperando possano essere mantenute

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   20/01/2011

Quando i mmorpg sono nati era tutto un parlare di esplorazione e libertà. Simulazioni di interi mondi fantasy. Interazione incredibile. Foreste capaci di crescere o deperire a seconda delle azioni dei giocatori. Certo non è questa la piega presa dal genere negli ultimi tempi, con i MMO di maggior successo appoggiati a meccaniche varie ma semplici e bilanciate in modo da attrarre il maggior numero di utenti. Meccaniche che si sono radunate tutte in World of Warcraft, una ricetta al contempo semplice ed epica che ha in qualche modo lanciato il MMORPG arcade. Una formula capace di fornire sia contenuti accessibili che destinati ai giocatori più competitivi, il tutto stringendo i tempi e consentendo a chiunque di potersi ritagliare uno spazio nel gioco anche con poche ore a disposizione.

La terra promessa

Ma, nonostante i numeri impressionanti macinati da WoW, non sono pochi i giocatori che continuano a cercare il proprio Ultima Online 2, la propria strada verso una vita virtuale fantasy piena di sorprese e possibilità, di lavoro e creazione, di guerre e di premi che valgano la pena di essere conquistati. Quello che mancava fino ad ora era qualcuno con le tasche piene di soldi e la voglia di investirli in un tipo di MMO che fin'ora è stato ad appannaggio del mercato di nicchia o addirittura indipendente.

Il seguito spirituale di Ultima Online?

Ed è cosi che uno dei creatori di Lineage, sorprendendo un pò tutti vista la tendenza coreana al farming e alle meccaniche tutto sommato semplici, ha tirato fuori dal cappello ArcheAge. Il titolo targato XL Games è un ibrido tra un MMORPG moderno e quel sogno di libertà che ha accompagnato la trasformazione dei MUD in Ultima Online. Ai giocatori viene data la possibilità di costruire edifici, di partecipare alle elezioni, di ingaggiare battaglie navali, coltivare orti, organizzare leghe commerciali, e partecipare a guerre su larga scala capaci di cambiare le sorti del mondo. Il tutto ovviamente supportato da una pletora di abilità utilizzabili efficacemente nel mondo di gioco e non solo orientate ai combattimenti. In un titolo del genere il comparto tecnico riveste ovviamente un ruolo fondamentale. Un mondo vivo, e che non esiste solo in funzione delle proprie meccaniche ma ne vuole generare di nuove, deve essere vasto, interagibile, esplorabile e godibile. Il terreno colonizzabile deve essere molto e ovviamente non deve essere anonimo per non incappare nell'effetto Star Wars Galaxies. Un titolo dotato di un engine a tratti sorprendente ma anche caratterizzato da una serie di territori per gran parte piatti e anonimi.

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Per fortuna motore e paesaggi di ArcheAge sembrano essere capaci di dare vita a un mondo popolato di animali credibili, mostri di ogni dimensione, picchi riconoscibili e canyon suggestivi. Un mondo dove il personaggio può arrampicarsi ovunque, alberi inclusi e che offre una distanza visiva chilometrica senza trascurare per questo le animazioni dei personaggi che, incluse quelle di cavalli e carri, sono di ottimo livello. Gli alberi vengono abbattuti quando i giocatori mettono mano alle accette e il grano cresce come dicevano le leggende relative a Ultima Online qualcosa come 14 anni or sono. A completare il quadro troviamo città dettagliate, cascate e tramonti che incorniciano un mondo ancora incompleto, e pieno di aree ancora da rifinire, ma che ha sicuramente la possibilità di brillare nel panorama dei MMORPG grazie ad un'azzeccato uso del CryEngine 2. Tra l'altro il motore, oltre a garantire un'ottima fisica, calcola solo la porzione di mappa in cui si trova il giocatore e può così caricare la grafica in streaming molto rapidamente rendendo anche le disconnessioni, non certo rare nei MMO, molto meno dolorose di quanto capita in altri titoli.

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Come ciliegina sulla torta filmati e report dei beta tester ci indicano un'estrema cura nel design delle fasce climatiche che non cambiano repentinamente ma passano dal caldo al freddo gradualmente e credibilmente. Nessun deserto attaccato alla neve dunque ma territori in cui gli elementi cambiano piano piano portandoci prima in una foresta, poi verso la montagna e infine tra le cime innevate. Ma la varietà di ArcheAge non coinvolge solo l'ambiente e include la caratterizzazione dei personaggi fin dal sistema di creazione che permette di scegliere tra 8 razze differenti e decine di classi. Infatti, a partire da 10 scuole che sono Duel, Sorcery, Iron Defense, Will, Death, Ferity, Magic, Mission, Romance e Love, il giocatore può sceglierne tre da combinare per creare 120 classi diverse che possono essere ulteriormente specializzate grazie alle skill. Certo, resta da vedere se tutte queste combinazioni saranno bilanciate ma dobbiamo comunque inchinarci di fronte all'enorme varietà di opzioni. Varietà che comprende anche il lato estetico dei personaggi e oltre alle succitate 8 razze include molteplici opzioni di personalizzazione. Infatti oltre ai paramentri fisici di base è possibile aggiungere elementi come cicatrici, tatuaggi e segni che possono essere rimpiccioliti, ingranditi, spostati e ruotati sul viso dei personaggi.

Scuole di specializzazione


Combat: skill utili per i guerrieri corpo a corpo. Colpi potenti e buff alle caratteristiche fisiche, danni melee ad area e skill come stordimento.

Witchcraft: dedicata al Crowd Control. Rallentare bloccare, danni continuati nel tempo e creature di supporto come il Warlock.

Stuttering: è la scuola della sopravvivenza ed è utile per i tank. Consente di incrementare i punti ferita del personaggio, di interrompere il lancio di incantesimi e di mantenere sul personaggio l'attenzione dei nemici.

Will: Discipline magiche di supporto. Teletrasporto, resistenza magica, silenzio e incantesimi che danno bonus al mana e alla vita.

Death: raccoglie abilità di assalto. Include una skill ad area potente e consente di evocare un wraith che presumibilmente è più potente delle creature legate a Witchcraft.

Wild: questa scuola raccoglie le abilità tipiche dei cacciatori. Skills a distanza, abilità per addestrare animali e incremento di velocità del personaggio.

Magic: come si intuisce dal nome è la scuola della magia classica. Palle di fuoco, meteore, frecce di vari elementi, scudi magici.

Assassination: anche in questo caso il nome dice tutto. Bonus per gli attacchi alle spalle, capacità di nascondersi e di sfuggire agli attacchi avversari.

Romance: Buff e bonus di ogni tipo, fondamentali per potenziare se stessi e gi altri giocatori.

Love: abilità di cura di ogni tipo. Si parte dal classico heal e si arriva a cure di massa e incantesimi che curano i compagni mentre sottraggono vita ai nemici.

Un concentrato di MMORPG

Dunque ArcheAge punta ad offrire un'enorme varietà in termini di interazioni sociali, gioco di ruolo, utilizzo di abilità pacifiche e costruzione del mondo da parte dei giocatori. Restano ovviamente immutati alcuni elementi classici del genere come il respawn vicino a un prete quando il nostro personaggio viene malmenato a morte e la bindstone che, con un cooldown di 30 minuti, permette ai giocatori di teletrasportarsi in una zona marcata in precedenza.

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Purtroppo in ArcheAge la bindstone risulta un pò forzata, vista la complessità di spostamenti e meccaniche di gioco, ma è necessaria per consentire ai giocatori, che sono pur sempre esseri umani con impegni di ogni tipo, di mettere al riparo il personaggio in tempi brevi. Inoltre il teleport d'emergenza risolve alcune magagne come quelle derivate dal disperdersi in mare e per di più permette ai GM di non perdere troppo tempo dietro ai giocatori che si incastrano dietro a qualche masso o restano bloccati da qualche bug. Non resta dunque che vagliare la varietà delle meccaniche d'azione che pur trattate per ultime sono di certo la parte più importante di ogni videogioco e sono fondamentali per sostenere l'intera sovrastruttura. E anche in questo caso ArcheAge punta in alto. Il titolo è basato su un motore fisico di tutto rispetto e molti elementi dello scenario possono essere distrutti. Un elemento questo che arricchisce il combattimento ed è fondamentale per dare risalto alla potenza degli spells distruttivi. E non mancano anche gli incantesimi versatili che consentono di bloccare passaggi, raggiungere zone lontane o incapacitare un avversario senza danneggiarlo. Inoltre, e si tratta di un elemento tutt'altro che trascurabile, si può combattere a cavallo, con le abilità giuste, e se un nemico colpisce a morte il destriero il cavaliere che lo monta capitombola a terra e si deve rialzare per continuare a combattere. Tra l'altro il cavallo è un'entita intelligente che deve essere parcheggiata e che ascolta i nostri comandi seguendoci quando serve. Ma l'elemento di spicco nel gameplay di ArcheAge sono sicuramente le navi. Le navi possono portare i giocatori fino all'altro capo del globo e sono pilotabili senza limiti, ma non sono agili e ci vuole qualcuno che si occupi delle vele per non restare al palo magari durante un attacco. Le imbarcazioni sono infatti distruttibili e per non trovarsi a mollo in mezzo al mare, o spiaccicati da una palla di cannone, è bene avere qualcuno che scruti l'orizzonte e un equipaggio che va da un minimo di due all'ottimale massimo di 10 marinai.

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Marinai che devono occuparsi appunto dei cannoni che sono 4 per fiancata, hanno una portata realistica e un elevato potenziale distruttivo. Dunque, per quanto suggestive le navi sono difficili da gestire e piuttosto pericolose. Eppure è tutto giustificato e non solo dall'esperienza peculiare ma anche dalla potenza dei vascelli che possono bombardare a distanza anche obiettivi a terra e consentono di viaggiare rapidamente. Purtroppo mancano ancora informazioni su inerzia ed effettiva fisica del vento, che non sono ancora implementati. Inoltre buona parte di animazioni, esplosioni ed elementi legati all'azione sono incompleti e le animazioni dei personaggi e di alcuni mostri ancora piuttosto rigide. Eppure i paesaggi e il tentativo di riunire tutta la storia del MMORPG in un'unica esperienza, difficilmente possono lasciare indifferente un amante di questo genere. Pur essendo ancora in beta ArcheAge è già capace di far sognare e speriamo che l'elevata complessità, unita alle limitazioni tecnologiche attuali che devono essere sempre chiare a chi si cimenta con progetti tanto ambiziosi, non lo trasformi in un incubo macchinoso e poco divertente.

La terra promessa

CERTEZZE

  • World PvP libero e complesso
  • Il mare è una parte attiva del gioco
  • Varietà di meccaniche e possibilità
  • Immenso e suggestivo

DUBBI

  • Bilanciamento e utilità di alcune specializzazioni
  • Pesantezza dell'engine nelle situazioni concitate
  • Stessa qualità di design per tutte le zone del mondo di gioco