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Gli incubi di Atlus

Abbiamo giocato la demo giapponese di Catherine, tra blocchi, arieti e mani insanguinate

ANTEPRIMA di Massimo Reina e Matteo Santicchia   —   31/01/2011

Versione provata: Xbox 360

Finalmente dopo diversi filmati che hanno tentato di raccontare Catherine, una demo giapponese appena rilasciata ci ha finalmente chiarito cosa sia il gameplay del gioco, cosa si fa quando il protagonista chiude gli occhi e sogna e non è più alle prese con la "promessa sposa" Katherine e la conturbante Catherine.

Gli incubi di Atlus

Per avere maggiori informazioni sulla trama, su come la vita del protagonista venga declinata in ambito quasi rpgistico il consiglio è quello di tornare a leggere la corposa anteprima che trovate in calce a questo provato. Lo scopo del protagonista è quello di scalare delle enormi pareti di blocchi che è possibile muovere, evitando diversi tipi di ostacoli, per arrivare sino in cima, dove c'è una sorta di portale d'uscita. La demo ha messo in gioco due diverse modalità accomunate dall'incessante scorrere del tempo. Nella prima, con (relativa) calma, è bastato semplicemente scegliere il giusto sentiero di ascesa, facendo attenzione agli arieti antropomorfi, quelli che abbiamo più volte "ammirato" nei trailer rilasciati. Nella seconda invece, chiamata Fist of Grudge, allo spauracchio del tempo che scorre si è aggiunta una gigantesca entità armata di forchetta, capace tanto di infilarci come un rigatone al sugo, quanto di eliminare i blocchi o di trasformarli in pura roccia inamovibile nè scalabile. Il focus del gioco ruota quindi tutto intorno alla creazione di "scale" e gradini per arrivare sino in cima, facendo ovviamente attenzione a non cadere e a non far cadere in primis il portale d'uscita. Il protagonista Vincent, con tanto di corna d'ariete, boxer e cuscino in mano, può spostare i blocchi sui tre assi, saltarli, scalarli e addirittura passare dietro di essi, sfruttando realmente le tre dimensioni, il tutto con un solo pulsante. Un vero e proprio rompicapo, in cui non basta semplicemente pensare alla mossa che stiamo per fare, ma anche a quella immediatamente successiva, per evitare di fermarsi e di perdere tempo prezioso, sia ai fini della valutazione dello stage, sia quando qualche boss ci è alle calcagna. In tal senso è possibile contare su due aiuti. Possiamo riavvolgere il tempo, tornando indietro all'ultima mossa effettuata, o creare un blocco, se lo abbiamo precedentemente raccolto durante la nostra ascesa.

Gli incubi di Atlus

La demo non ci ha offerto molto altro in termini di gameplay, ma ci ha mostrato anche gli altri personaggi. In stretto giapponese abbiamo osservato Vincent discutere con la fidanzata Katherine, ricevere da lei un messaggio, al quale presumibilmente rispondere scegliendo cosa dire, assistendo anche alla notizia data dal telegiornale della morte violenta nel sonno di qualcuno, qualcuno che sembra essere un amico del protagonista. L'elemento erotico, un altro delle caratteristiche più strombazzate del titolo Atlus, è del tutto assente in questa demo, ma finalmente possiamo dire con certezza cosa è Catherine. Puzzle - platform game onirico e stralunato, sexi e dai risvolti horror, Catherine potrebbe essere una bella sorpresa, fermo restando che la parte più giocata è ancora tutta da scoprire (al pari di quella nella realtà) e soprattutto siamo curiosi di sapere come possa evolversi sul lungo periodo. Per ora, nonostante la barriera dell'idioma del Sol Levante, non possiamo che ritenerci soddisfatti di quanto giocato, un piccolissimo assaggio di una pietanza che si spera possa mantenere le promesse fatte con questa demo.

Morte nel sonno

Deve ancora arrivare nei negozi ma grazie alle abili mosse in sede di promozione del publisher il gioco sembra già essere diventato praticamente un cult fra i videogamer. E questo paradossalmente non solo perché esso segnerà finalmente l'approdo di un titolo sviluppato dallo Studio4°C (lo stesso dietro agli ultimi due episodi della saga di Persona, ritenuta giustamente fra le migliori serie di giochi di ruolo di sempre) su PlayStation 3 e Xbox 360, ma soprattutto per la curiosità che si è generata intorno al prodotto per via dei filmati e delle foto ammiccanti della protagonista, spesso ritratta in pose erotiche.

Gli incubi di Atlus

Stiamo parlando di Catherine, l'ultima produzione Atlus che tanto sta facendo parlare di sé sulle principali riviste del settore, compresa la nostra. Il gioco dovrebbe essere un action-adventure con elementi GDR a sfondo horror/erotico in cui incubi, amore e morte si intrecceranno in maniera indissolubile, attraverso una trama intricata che si snoderà a detta degli sviluppatori in oltre venti ore di gioco, con un gameplay del tutto particolare e per ora a grandi linee assolutamente oscuro. In attesa di saperne di più a partire dal 17 Febbraio, data di commercializzazione in Giappone del prodotto, abbiamo pensato bene per adesso di farci un'idea del gioco mettendo assieme il materiale in nostro possesso. Partendo dalla trama.
In una zona di periferia di una città giapponese ultimamente accadono strani incidenti nel sonno e la gente muore in maniera inspiegabile. Chi ha avuto modo di vedere i cadaveri delle "vittime" ha detto di aver notato una espressione di profonda angoscia dipinta sui loro volti. Altra peculiarità dei morti è l'età: tutti giovani. L'argomento attira subito l'attenzione dei media e iniziano le speculazioni: una di queste è una teoria seconda la quale le persone che vivono in quell'area vedono materializzarsi i propri sogni, nel senso che se sognano di morire, ebbene, lo faranno davvero.

Sesso, sogni e paure

In questa zona periferica vive anche il protagonista del gioco, un trentaduenne di nome Vincent, un ragazzo che appare a prima vista un po' nerd e un po' "bamboccione", giusto per usare un termine tanto in voga dalle nostre parti negli ultimi anni, insoddisfatto del suo lavoro e della sua vita. Che fatica a tagliare quel cordone ombelicale ipotetico che lo lega all'adolescenza, alla sicurezza della famiglia, alla non volontà di crescere, di maturare. Egli è sentimentalmente legato da cinque anni a una coetanea di nome Katherine, ma il rapporto fra i due sembra, almeno da parte del primo, scivolato verso una certa routine ed è dunque potenzialmente in crisi.

Anche perché la donna vorrebbe sposarlo e nel tempo ha cercato più volte di convincerlo al grande passo. Ma lui, confuso sulle scelte da intraprendere, dai cambiamenti che implicherebbe tale decisione e, come detto, in bilico tra la crescita individuale e l'apertura a una nuova vita fatta di responsabilità e di un futuro per certi versi ignoto, tentenna. Spaventato da ciò che potrebbe aspettarlo dietro l'angolo, in quel mondo che è tanto curioso di affrontare ma al contempo anche timoroso di scoprire, egli sembra avere quasi un sussulto vitale quando incontra la bella Catherine.
Lei è bionda, ha ventidue anni, un corpo modellato alla perfezione e un fascino particolare, a tratti disturbante, quasi celasse qualcosa di oscuro dietro a quell'aspetto incantevole. Il tipo di persona che incarna l'ideale oggetto del desiderio di Vincent che guarda caso se ne invaghisce vedendola un giorno in un bar dove si trova con la fidanzata. Dopo averla incontrata e conosciuta, il giovane uomo inizierà ad avere degli strani quanto terribili incubi. Questi sono opprimenti, caratterizzati da atmosfere malsane, ambigue, con una sensazione di orrore dietro a ogni angolo, di pericolo imminente, di claustrofobia e di situazione disperata, follia.

Tre in uno

Il gioco dovrebbe essere strutturato in tre parti e svolgersi di conseguenza su piani diversi: in quella denominata Stray Sheep, il protagonista sarà impegnato in azioni simil gioco di ruolo nella realtà. In questo contesto dovrà interagire con altri personaggi in giro per la città e al bar per scoprire indizi, oggetti e altro. Idem in quella chiamata Drama, che sembrerebbe quasi una sorta di simulatore di vita quotidiana e sentimentale, dove Vincent dovrà curarsi dei rapporti che detiene con Katherine e Catherine. In Nightmare, invece, che poi dovrebbe essere il fulcro del gioco vero e proprio, il giovane uomo dovrà sopravvivere a orrendi incubi e dunque muoversi su una dimensione diversa, onirica.

Gli incubi di Atlus

Qui agli elementi tipicamente platform con blocchi da spostare, scale da salire, trappole da evitare e, appunto, piattaforme sulle quali muoversi e saltare, se ne aggiungeranno altri più action e, sembra, GDR, con Vincent che dovrà confrontarsi con terrificanti creature grottesche e terrificanti allo stesso tempo come un essere in abito da sposa che brandisce un coltellaccio da cucina, e racimolare punti abilità, esperienza e perfino raccogliere delle piume di cuscino disperse per i vari stage, la cui funzione nell'economia del gioco non è ancora chiara. Oltre che dialogare con degli arieti semi umani.
In tutti i casi comunque le scelte compiute dal protagonista serviranno a farlo evolvere come essere umano e a condurre il videogiocatore a uno dei tanti finali multipli. Innegabilmente il fascino intrinseco della trama e dell'ambientazione sopperiscono a una resa grafica non eccezionale, almeno stando a quanto visto fino a oggi fra foto e filmati. La grafica in cel-shading utilizzata da Atlus e Studio4°C per il gioco, pur adatta al contesto stile anime, appare però molto semplice, quasi fosse presa da una produzione per PlayStation 2 e non da quella per una console next gen, mentre diverso è il discorso per gli splendidi filmati stile cartone animato che accompagneranno i giocatori nelle varie fasi dell'avventura. Essi, infatti, sono di ottima fattura e molto curate, e fra le altre cose mostreranno anche situazioni a volte comiche che serviranno a spezzare ogni tanto il ritmo e la tensione della trama principale. Positiva pure la presenza di Shigenori Soejima come character design, che darà forma e vita alle ansie, alle paure e ai desideri più intimi di Vincent nei suoi sogni. Potenzialmente belle le musiche che saranno curate da Shouji Meguro, già autore di quelle di diversi titoli Atlus compresi alcuni della serie Megami Tensei e Persona, famoso per la voglia di sperimentare sempre nuovi generi "contaminando" spesso fra loro stili diversi come musica da orchestra, elettronica, jazz, rap, etc. Insomma, le premesse per un potenziale cult game ci sono tutte, per cui speriamo che Catherine non ci deluda.

CERTEZZE

  • Trama adulta e intricata
  • Gameplay variegato il giusto
  • Longevità garantita dai finali multipli
  • Atlus difficilmente delude i suoi fan

DUBBI

  • Elementi GDR posti in secondo piano?
  • Sessioni platform alla lunga ripetitive
  • Tanto rumore (erotismo) per nulla?
  • Comparto tecnico con alti e bassi