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Come in sala giochi

Namco tenta di riportare la sua serie automobilistica ai fasti di un tempo salendo sul carro del 3DS

PROVATO di Andrea Palmisano   —   31/01/2011
Come in sala giochi

Se il nome di Ridge Racer vi scalda il cuore e vi riempie di entusiasmo, evidentemente non siete entrati nel mondo dei videogiochi l'altroieri; la serie di Namco ha infatti conosciuto i suoi giorni migliori all'epoca di Ps1 e (in parte) di Ps2, quando le meccaniche ultra arcade e la bontà tecnica costituivano il miglior biglietto da visita per quell'utenza che stava iniziando a conoscere la rivoluzione della grafica poligonale in ambito casalingo. Nel corso degli anni però i gusti dei giocatori sono cambiati, si sono evoluti, così come è maturato il genere dei titoli automobilistici arcade; al contrario Ridge Racer, pur con le sue diverse uscite nel corso degli anni, non ha saputo nè rinnovare i suoi aspetti che più erano invecchiati, nè rafforzare particolarmente quelli ancora attraenti, limitandosi così a mantenere appeal quasi esclusivamente nei confronti di nostalgici o accesi fan. Non è un caso che il nome della serie di Namco negli ultimi anni sia stata ricordata, assieme al mitico "Giant Enemy Crab", più per la esilarante conferenza Sony dell'E3 2006 che per meriti ludici. Non è quindi stupefacente il fatto che Ridge Racer 3D non fosse esattamente il titolo per 3DS più atteso, nonostante non mancasse la curiosità nel vedere se magari proprio l'esordio sul nuovo portatile Nintendo potesse rappresentare il rilancio tanto auspicato.

Riiiiiiiidge Racer!

In realtà le innovazioni riscontrabili il questo Ridge Racer 3D sono praticamente nulle, e il nostro test di Amsterdam ci ha di fatto presentato un titolo che definire "familiare" appare ormai quasi un eufemismo. La meccanica di gioco è infatti assolutamente intatta, e riprende il concetto di drifting sulla cui esasperazione la serie ha costruito le proprie fortune; per gli abitanti di Marte che non lo sapessero, nel racing di Namco il modo migliore per affrontare le curve non è frenando e impostando la traiettoria con cura, ma piuttosto utilizzando irrealistiche quanto efficaci derapate. Anche su 3DS quindi la minestra è la stessa, e in tal senso la console ben si presta, a livello di controlli digitali, ad assecondare il maniera adeguata tale formula. Questo significa che i veterani ci metteranno davvero un secondo per trovare confidenza con il gioco, anche perchè gli stessi tracciati sembrano essere in buona parte recuperati dai precedenti episodi. Ciò che però potrebbe indispettire un po' i fan è la volontà da parte dei programmatori di rendere Ridge Racer 3D ancora più accessibile rispetto agli standard, con il dichiarato intento di ampliare il target e allo stesso tempo adattarsi all'utenza media di un portatile Nintendo.

Come in sala giochi

Ecco quindi che per esempio è stata inserita una feature che permette di realizzare le derapate semplicemente con un tasto, in maniera simile al sistema adottato da Mario Kart; analogamente, la penalizzazione per gli urti contro auto o barriere a bordopista è stata alleviata, minimizzando la contestuale perdita di velocità. Un Ridge Racer uguale a sempre, ma più facile: questa sembra essere quindi la filosofia che ha guidato lo sviluppo di questo episodio per 3DS. Se la scelta sarà veramente vincente, solo i dati di vendita e le reazioni del pubblico ce lo sapranno dire; quello che invece sappiamo già è che Ridge Racer 3D non è decisamente il titolo più efficace nel dimostrare le potenzialità tecniche della console, rivelando una evidente similitudine a livello grafico con i capitoli usciti su Psp. Niente di sensazionale quindi, e anche l'attivazione della modalità 3D non cambia di molto le cose in tal senso; da segnalare soltanto qualche effetto visivo piacevole e grazioso, come per esempio le foglie sollevate dal passaggio della propria auto che vanno per qualche secondo ad appoggiarsi sullo schermo. Per quanto riguarda il supporto a StreetPass, Ridge Racer 3D consente di inviare agli altri 3DS che passano nel proprio raggio d'azione i "ghost" delle prestazioni sui tracciati, così da poterli sfidare in un secondo momento.

CERTEZZE

  • Il solito Ridge Racer, nel bene e nel male
  • Raccoglie i migliori tracciati della serie

DUBBI

  • Praticamente niente di nuovo sotto il sole
  • La maggiore semplicità potrebbe non essere gradita alla vecchia guardia
  • Tecnicamente migliorabile