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Diablo di massa

Riuscirà Mythos a saziare i fan dei giochi stile Diablo desiderosi di nuove sfide online?

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   30/03/2011

Benvenuti nel fantastico mondo di Quark. Oggi parliamo delle nebulose, conosciute anche come le biblioteche dell'universo. Queste immense nubi, simili a quelle che si trovano sopra i centri sociali, contengono tutti i ricordi, passati, presenti, futuri, gerundi, imperativi e imperfetti del creato. Sono così grandi che non si possono misurare e sono piene di ogni tipo di materia, protesi di silicone comprese. Con il tempo, la materia iniziò a condensarsi e nacquero gli dei e le stelle. Se il passaggio non vi è chiaro, rileggete tutto il paragrafo e chiedetevi perché, invece, avete accettato la storia della biblioteca senza battere ciglio. Ovviamente, gli dei erano i soliti litigiosi e le stelle si scontravano tra di loro (anche qui la situazione non è chiarissima). Nel mezzo di questo caos primordiale, c'era il pianeta Uld, perennemente old e fluttuante sui confini delle nebulose. Le razze di Uld erano piene di fede nelle loro divinità e per questo ne furono ricompensate con generosità.

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Ad esempio furono costrette a combattere ferocemente tra loro per decidere chi degli onnipotenti fosse il più onnipotente (l'errore era stato creare le dee in bikini). Insomma, cambiano gli universi ma gli dei vogliono sempre il loro tributo di sangue, non se ne scappa. Le troppe stragi spinsero Uld verso il Medioevo, un periodo terribile in cui in televisione era possibile vedere solo reality show e la gente superstiziosa faceva la fila per comprare tavolette di pietra di cui non capiva bene le funzionalità, ma era molto fico avere. Quando Uld uscì dalle nebulose, le diverse razze, fuori dall'influenza degli dei, si trovarono in mano il compito di ricostruire il loro mondo. Purtroppo gli dei riuscirono a fuggire dalle nebulose e, proprio quando gli abitanti di Uld stavano per cancellare la loro nefasta influenza, tornarono su Uld, riportando in auge i dischi di Albano e le trasmissioni di Emanuele Filiberto e Pupo. Per farla breve, sennò occupiamo tutto l'articolo con la trama, gli dei tornarono a darsi battaglia su Uld sotto forma di totem, nonostante avessero tutto l'universo a loro disposizione, e a noi poveri giocatori tocca ora scegliere da che parte stare.

Le razze di Uld

Gli umani
Li conoscete, dai. Guardatevi allo specchio e immaginatevi vestiti da una tunica consunta e con in mano una spada arrugginita. I tuttofare, ottimi per le copertine di Vogue e di Camionisti nudi per il mio desktop.

I gremlin
Piccoli, con grandi teste e, di conseguenza, geniali. Sono i tecnici perfetti, capaci di costruire macchine capaci di fare veramente tutto. Il loro unico punto debole è l'amore spasmodico per i siti porno.

I ciclopi
I forti del gruppo. Grossi e rozzi, sono degli ottimi guerrieri, abilissimi con le armi pesanti. Peccato che abbiano un solo occhio e non possano godere dell'effetto 3D del Nintendo 3DS.

I satiri
La razza più antica di Uld e quella più legata alla magia. Sono deboli fisicamente, ma sono molto istintivi e legati alla natura. Alcuni somigliano inquietantemente a Lady GaGa senza trucco.

Gioventù ribelle

Dici Mythos, leggi Diablo online, in più di un senso. Gli Action RPG sono praticamente tutti uguali. Il successo o meno di un titolo appartenente a questo genere si misura sull'equilibrio degli elementi messi in campo e sulla capacità di non annoiare sulla lunga distanza, nonostante la ripetitività endemica dell'azione.

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In questo senso Mythos, dopo un'accurata prova su strada con la beta, sembra essere un prodotto di primissima classe, pieno di rifiniture e capace di attrarre gradualmente il giocatore tra le sue spire fatte di caccia agli oggetti e scontri sempre più accesi, con nemici sempre più grossi.
Avviandolo ci si rende conto di trovarsi di fronte a un clone nemmeno troppo velato di Diablo - che verrà citato una moltitudine di volte nel corso dell'articolo. Il modello è stato ricalcato talmente bene che non c'è un singolo aspetto che non sia immediatamente familiare a chiunque abbia provato un action RPG nel corso della sua vita. Il sistema di controllo è identico, con il tasto sinistro del mouse usato per le azioni e quello destro per usare le abilità speciali. Volendo è possibile modificarlo radicalmente, passando a un'inquadratura e una disposizione dei comandi simile a quelli di World of Warcraft. La scelta spetta ai gusti di ognuno e alla familiarità che si ha con l'uno o con l'altro sistema.
La gestione dell'inventario è anch'essa identica a quella di Diablo (eddai), con la classica griglia da riempire di oggetti dall'ingombro differente. Non potevano ovviamente mancare gli alberi delle abilità, diversi a seconda delle classi, e le sfere dell'energia e del mana identiche, indovinate un po', a quelle di Diablo (soffoco). Vabbé, avete capito, se volete farvi un'idea di Mythos, recuperate Diablo (morire un po') e metteteci un po' di opzioni per l'online.

Le classi dei personaggi


Le classi di Mythos, pur rispettando per la gran parte i canoni del genere, mescolano alcuni elementi per creare una maggiore varietà. Vediamole.

I Bloodletter
Chiamiamoli pure guerrieri. Hanno degli alberi delle abilità orientati prettamente al combattimento, ma possono circondarsi di servitori che aiutano durante gli scontri.

I Pyromancer
Indovinate un po' chi sono? Ovviamente i maghi. Hanno una grande quantità d'incantesimi e sono molto abili nell'evocazione di creature magiche.

I Gadgeteer
Gli ingegneri. Sono abili nell'uso delle armi e sanno costruire macchine di vario tipo. Possono evocarne alcune che li potenziano in combattimento.

Punti ai punti

Il mondo di gioco è diviso in territori dai quali è possibile raggiungere diversi dungeon, più o meno grandi e pericolosi, dove svolgere le quest assegnate dai classici personaggi non giocanti con il punto esclamativo in testa (dove l'abbiamo già vista questa cosa... ma in Diablo!). Esistono anche delle città hub, come il genere prescrive, dove trovare quest aggiuntive e usufruire dei vari servizi a disposizione del giocatore; si va dai classici negozianti ai vari maestri che aiutano a migliorare abilità specifiche.
Alcuni dungeon vanno affrontati in gruppo, perché troppo difficili per i singoli personaggi. Ovviamente non mancano le pozioni rosse e blu da consumare per ripristinare rispettivamente l'energia e il mana, ma il gap tra il consumo di una pozione e l'altra rende impossibile sopravvivere agli scontri più difficili senza l'aiuto di altri giocatori. Uccidere mostri serve per accumulare esperienza e raccogliere oggetti. L'esperienza fa crescere di livello e permette di assegnare punti supplementari alle abilità, alle caratteristiche e al crafting, che gode di un menu specifico. Gli oggetti possono ovviamente essere equipaggiati, venduti o spaccati per raccogliere materie prime necessarie per il succitato crafting. Ovviamente gli oggetti hanno valori differenti secondo la rarità, indicata dal colore.

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Sviluppo travagliato

Mythos è un titolo dalla gestazione estremamente travagliata. Iniziato nel 2006 da Flagship Studios, software house formata da ex-Blizzard North ai quali dobbiamo Diablo, venne bloccato nel 2008 per il fallimento della società, dopo le vendite disastrose di Hellgate: London. Alcuni dei fuoriusciti di Flagship formarono allora un team indipendente, Runic Games, a cui dobbiamo Torchlight (2009), altro ottimo clone dell'hack and slash di Blizzard.
Nel frattempo, subito dopo la chiusura del progetto, Hanbitsoft, un publisher sud coreano specializzato in MMO, rilevò l'IP e gli asset di Mythos, svelando nell'Agosto del 2009 che aveva affidato lo sviluppo a Redbana, una società sussidiaria di T3 Entertainment, che lo ha quasi ultimato.
Per curiosità, vi linkiamo l'anteprima del Mythos di Flagship studios, scritta oltretutto dallo stesso zozzone che ha curato questo articolo (i casi della vita): LINK

Quest e tecnica

Le quest sono quelle a cui siamo abituati dal genere e dai videogiochi in generale. Nella maggior parte dei casi bisogna andare a raccogliere qualche oggetto da riportare al quest giver, oppure c'è qualche mostro particolarmente fastidioso che qualcuno vuole eliminare perché gli ha ucciso il gatto o violentato la nonna (oppure perché ha citato Diablo una volta di troppo). Non mancano le quest genocidio, in cui bisogna uccidere più esponenti di una stessa razza di nemici in un determinato luogo, e le quest da raccoglitore, che richiedono la ricerca di più oggetti dello stesso tipo, spesso ingredienti per qualche pozione magica. In generale, le varianti sono poche, ma non ci si fa molto caso, poiché sono solo il modo per fare esperienza e raccogliere oggetti. Ovviamente c'è anche una trama che si segue svolgendo le quest della catena principale e che conduce all'end game.

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Dal punto di vista tecnico, Mythos sembra convincente, anche se non stupisce. Diciamo che cerca di essere accessibile a tutti i sistemi, senza causare sforzi eccessivi. Insomma, fa il suo sporco lavoro con texture definite ma non eccezionali, ambienti ben delineati ma dai dettagli non trasbordanti e modelli tridimensionali ben fatti, ma con qualche spigolosità di troppo che garantisce un framerate solido anche nelle situazioni più affollate. Per la colonna sonora si può fare un discorso simile, con musiche ed effetti d'accompagnamento che non sconvolgono ma non fanno rimpiangere la concorrenza. Vedremo come giudicare tutto questo in fase di recensione.

CERTEZZE

  • Gameplay solido
  • Moltissime quest

DUBBI

  • Originalità zero
  • Tecnicamente molto medio