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Picchiaduro in salsa '90s

Il nuovo Mortal Kombat? Un bagno di sangue, strapieno di contenuti e di tutto ciò che ha reso celebre la serie agli albori

PROVATO di Umberto Moioli   —   23/03/2011

Vecchio gameplay, nuova cosmesi. Una formula che ha fatto la fortuna di Capcom negli ultimi anni, coniugando una grafica che sfrutta la terza dimensione con un gameplay ancorato alla più tradizionale espressione del picchiaduro - sia in termini di assi coinvolti nei movimenti, sia di hit box dei personaggi. L'onda lunga dei successi di [Super] Street Fighter IV, Marvel vs. Capcom 3 e Tatsunoku vs. Capcom, ha convinto anche altri a seguire la stessa strada e in particolare Warner Interactive, che detiene i diritti ereditati dalla defunta Midway, a reinventare Mortal Kombat facendo un doppio salto carpiato rovesciato sino alle origini della serie.

Picchiaduro in salsa '90s

Quelle perse di vista negli anni a causa di uno sfruttamento selvaggio del marchio, che tra capitoli più o meno riusciti e qualche crossover, sembrava oramai navigare a vista per decidere quale nuovo passo compiere. Dopo averlo conosciuto durante le fiere estive dello scorso anno e aspettando di poterci mettere le mani sopra nella sua veste definitiva, prevista per il 21 del mese di aprile, siamo stati invitati nella sede milanese del produttore per farci introdurre all'esperienza da due rappresentanti dello sviluppatore NetherRealm Studios, Hans Lo ed Erin Piepergerdes, rispettivamente senior e associate producer

Operazione nostalgia

Tanta era la voglia di volgere lo sguardo indietro fino ai primi tre capitoli del franchise, che per riprenderne il contesto narrativo si è addirittura ricorso al viaggio nel tempo: Raiden, Dio del Tuono tra i protagonisti della serie sin dagli albori, contatta il se stesso del passato per avvertirlo della vittoria finale del perfido Shao Kahn, Imperatore dell'Outworld, da impedire ponendo una pezza al problema prima che sia troppo tardi. Insomma un bel colpo di scopa agli ultimi quindici anni della serie così da avere un pretesto per riprendere quello che il quarto capitolo, Deadly Alliance e poi tutto ciò che è seguito si erano lasciati alle spalle. Selezionato il lottatore, ci si trova a combattere utilizzando il solito gameplay fortemente improntato alla spettacolarizzazione dello scontro piuttosto che alla ricerca del miglior equilibrio possibile, con mosse speciali sui generis e Fatality che chiudono le danze con un'esplosione di sangue sempre diversa. In effetti non molto è cambiato rispetto ai tempi che furono, tanto che la principale aggiunta a livello di meccaniche, oltre alla nuova assegnazione dei tasti per singoli arti, è una barra divisa in tre parti e caricabile durante lo svolgersi dello scontro, per poi gestirne l'utilizzo a seconda delle esigenze. Con un pizzico di strategia.

Picchiaduro in salsa '90s

Utilizzandone un solo terzo, ad esempio, si può accedere a una versione potenziata di una mossa speciale qualsiasi - in alcuni casi, il colpo potrebbe anche cambiare come per la "bomba rotolante" di Cyrax che diventa un missile - mentre sfruttandone due si attiva la Breaker già vista in Mortal Kombat Deception, da eseguire interrompendo così la combo in quel momento eseguita dall'avversario. Con tutti e tre i segmenti della barra carichi e pronti all'uso si aziona invece l'X-Ray, che consiste in una sequenza di colpi devastante, capace di sottrarre il 25-30% dei punti vita all'avversario ed esaltata da una visuale ravvicinata con un effetto a mo' di radiografia. Anch'essa sarà personalizzata, una per personaggio. Da un punto di vista dell'appeal, la mossa dietro allo sviluppo di questo Mortal Kombat sembra valida per entrambe le tipologie di utenti coinvolti: i nuovi arrivati troveranno una giocabilità epurata dalle complicazioni, a volte riuscite altre meno, che la serie si è nel tempo concessa, come le armi, mentre i veterani potranno versare qualche lacrima in preda a un raptus nostalgico. Resta da verificare la qualità di molte nuove aggiunte non coinvolte dalla presentazione, specialmente in termini di opzioni, ma questo sarà un nodo da sciogliere in sede di recensione.

Con i guanti bianchi

Su PlayStation 3 il gioco sembra godere di un trattamento di favore in termini quantitativi, evidentemente frutto di un accordo tra Warner e Sony. Intanto è già stata pubblicata una demo esclusiva sul PSN. Poi sarà presente un personaggio speciale, almeno stando a quanto annunciato ad oggi, ovvero Kratos, che si è anche visto di recente in un video "rubato". E infine verrà supportato il 3D stereoscopico, ovviamente per chi in possesso di una TV adatta allo scopo. Proprio sul 3D, inoltre, è stato fatto un lavoro specifico che permetterà di regolare il livello di profondità, lasciando comunque sempre il fuoco dell'immagine sui lottatori in modo che questi possano essere visti anche dagli spettatori eventualmente non muniti di occhialini.

Aggiustamenti sotto il cofano

L'offerta verterà attorno a un pacchetto per il singolo giocatore che mescola la classica progressione a torneo con lo sviluppo delle sotto trame dei personaggi, anche se nulla di tutto ciò è stato possibile vedere. In modo simile non si è entrati nel dettaglio di quanto sviluppato per il gioco in compagnia, in locale oppure online, che comunque dovrebbe rifarsi allo standard del genere in termini di quantità e qualità. Più interessanti il ritorno della Challange Tower e l'aggiunta degli scontri in team, con la possibilità di scambiare in corsa i combattenti selezionati. La prima in particolare sarà la più corposa mai apparsa all'interno della serie, un contenitore per trecento diverse prove che impegnerà, ci è stato detto, per circa 8-10 ore. Un mix di sfide volte a testare la conoscenza del gioco che diventeranno via via sempre più complesse, arrivando a rappresentare un motivo di impegno anche per i giocatori più smaliziati, fino a quella che è stata promessa come una complicatissima prova finale. Nel mezzo saranno inseriti anche alcuni mini giochi: già visti in passato come per quello dei tre bicchieri con le coppette sostituite da crani umani svuotati del loro contenuto, oppure nuovi come un generatore di incontri che, tramite una sorta di slot machine, aggiungerà regole folli, ad esempio la sostituzione del sangue con arcobaleni o l'inversione della gravità. In totale questi diversivi saranno quattro - Test your might, sight, strike e luck - e quando affrontati per la prima volta saranno poi messi a disposizione dell'utente tramite il menù principale.

Picchiaduro in salsa '90s

Il roster finale dei lottatori non è ancora stato annunciato ma sarà composto da oltre venti entrate, tutte riconducibili ai primi tre Mortal Kombat fatta esclusione per bonus come Kratos, su PlayStation 3, tra cui spiccano moltissimi nomi noti tra cui Scorpion, SubZero, Raiden, Shao Kahn, Mileena, Reptile, Sektor, Stryker, Johnny Cage e Sonya Blade. Tutti dotati di animazioni appositamente create - quindi non derivate da un numero limitato di modelli - e di almeno un paio di Fatality personalizzate ciascuno. In effetti si è tenuto più volte a sottolineare come il lavoro fatto sulle animazioni sia stato estensivo, coinvolgendo ad esempio anche l'entrata e l'uscita dallo schermo mentre si gioca in team, con tanto di attacchi combinati e assist creati ad hoc. Il nuovo sistema di combo è, all'apparenza, un altro aspetto che gli sviluppatori si sono permessi favorendo la spettacolarità e il divertimento dell'azione al bilanciamento.

Estendendo quanto visto nei primi due capitoli e poi abbandonato nel terzo, ogni mossa speciale sarà seguita da un lasso di tempo sufficientemente lungo da permettere di concatenarne dopo un'altra qualsiasi, rendendo di fatto le combinazioni personalizzabili al massimo livello.

Picchiaduro in salsa '90s

Il piglio sopra le righe è comunque giustificato, come sempre, anche da una componente grafica interamente volta alla spettacolarizzazione della violenza. Il look è quello di un tempo e va reso atto agli artisti che il mix di vecchie sensazioni e nuovi effetti, rende l'immagine davvero caratteristica. I personaggi sono ben fatti così come gli ambienti, che seguono il solito mix di reale e fantastico, tra antiche segrete, deserti, templi, foreste e stazioni metropolitane. In alcuni tra l'altro le arene dispongono delle Stage Fatality, ovvero esecuzioni che possono essere eseguite solo in quel preciso contesto coinvolgendo elementi ambientali. Nell'insieme, Mortal Kombat è parso un progetto molto chiaro nel proporre un'offerta rivolta a chi è in cerca di un tuffo in un passato qui tirato a lucido per venire incontro agli standard moderni, oppure a tutti coloro vogliono sperimentare le sensazioni offerte da una serie che si è sempre battuta alla grande in quanto a personalità. I contenuti sono davvero parecchi e ora ne andrà testata la qualità con attenzione. Il momento dei giudizi è oramai vicino, ancora un mese e potremo esprimerci in modo più completo.

CERTEZZE

  • Tanti combattenti, opzioni e modalità
  • Visivamente al passo con i tempi pur catturando il fascino degli originali
  • Una buona occasione per i nostalgici o chi volesse fare un tuffo nel passato...

DUBBI

  • ... anche se qualcuno potrebbe lamentarsi per l'eccessiva natura da fan service
  • A un mese dall'uscita ancora non abbiamo visto lo Story Mode e la componente online