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Fanteria dello spazio

Orchi e marine spaziali in terza persona per il nuovo titolo Relic

PROVATO di Matteo Santicchia   —   09/06/2011

Versione testata: Xbox 360

Lo avevamo già visto a più riprese durante l'inverno, con un bel press tour dedicato e in occasione della GDC di San Francisco, questa volta nel gigantesco stand di THQ siamo di nuovo tornati a giocare con Warhammer 40.000: Space Marine, lo sparatutto in terza persona made in Relic che ci porta nel bel mezzo della lotta senza quartiere tra marine spaziali e orchi.

Fanteria dello spazio

Il protagonista del gioco è il Capitano Titus degli Ultramarines, impegnato nel tentativo di rintuzzare l'invasione degli orchi e proprio la prima missione delle due disponibili sullo showfloor ci ha visti tentare di rintuzzare gli attacchi dei pelleverde in una forgia, mentre successivamente oltre agli orchi siamo passati a combattere anche i Marine del Chaos, in quella che è sembrata una enorme cattedrale, dalle svettanti architetture gotiche, un setting decisamente diverso dai claustrofobici corridoi delle officine della forgia.

Lotta nella cattedrale

Le meccaniche di base sono quelle classiche dello sparatutto in terza persona, ma lo sviluppatore canadese ha messo molta enfasi sul combattimento all'arma bianca, visto che Titus imbraccia l'iconica chainsword, la spada dotata di sega a nastro, e che non ha solo il semplice ruolo di arma da ultima spiaggia nei momenti più affollati. Innanzitutto può essere usata in due modi, un attacco veloce, adatto per i nemici più piccoli, e un attacco pesante, lento ma potente, capace di colpire più nemici alla volta e che può uccidere sul colpo anche gli orchi più grandi. Inoltre riempita una barra posta in basso a sinistra, kill dopo kill, è possibile effettuare un attacco speciale mediante la pressione continua del tasto Y. Se questo colpo viene eseguito su un boss innesca una sorta di quick time event in cui si duella con la spada, premendo ripetutamente B sino a tagliare in due il nemico, una fatality da vero e proprio Space Marine. Ma cosa molto importante la combinazione tra attacco dalla distanza e colpo di spada ci permette di ricaricare un pò di energia, basta semplicemente passare tra i due tipi di attacco col giusto tempismo, eseguendo una vera e propria combo. Più delle armi da fuoco, Bolter a ripetizione o colpo singolo, fucile da cecchino, lanciagranate detonabili a distanza o fucile al plasma, è il gameplay con la spada che rende immediatamente riconoscibile il titolo e di fatto fa un'eccellente lavoro nel metterci nei pesanti panni di uno Space Marine.

Fanteria dello spazio

Questo per dire che le parti in cui si imbraccia un'arma da fuoco, per quanto provato, hanno dato l'impressione di essere poco personali, perdendosi di fatto in meccaniche viste e straviste, anche se ad onor del vero, contrariamente al punto di riferimento di Epic, in Space Marine non sono presenti le coperture, perché come ci ha spiegato uno degli sviluppatori, il titolo premia il giocatore che più si impegna nel combattimento gettandosi nella mischia, magari rischiando per ripristinare la salute con la combo ranged-melee. Un'altra cosa che ci ha lasciato piuttosto freddi è il level design. Le due ambientazioni mostrate erano l'una l'opposto dell'altra, piccola e stretta la forgia, enorme e dotata di spiccata verticalità la cattedrale. Entrambe non hanno offerto particolari situazioni tattiche, solo il semplice alternarsi tra ambienti più piccoli ed altri più grandi, con scontri dalla breve e dalla lunga distanza, in un anonimo procedere di ambienti e situazioni tutti uguali, senza particolari guizzi e momenti memorabili. Nemmeno l'apparizione nella seconda demo dei marine del Chaos dotati di armi al plasma, di orchi col mortaio o di veloci demoni rossi hanno sono riusciti ad aumentare il ritmo e la varietà di situazioni piuttosto anonime. Ovviamente stiamo parlando di una piccola porzione che è non è gioco forza rappresentativa della qualità finale del titolo, ma queste sono state le nostre sensazioni ed è giusto comunque metterle nero su bianco.

Violenza

Dove il gioco si comporta decisamente bene è a livello tecnico. Più delle texture, comunque di alto livello e della modellazione poligonale di Orchi e Marine, quello che più ci è rimasto impresso è l'impatto generale della messa in scena, che restituisce fedelmente l'atmosfera della saga di Warhammer 40,000.

Fanteria dello spazio

Gli orchi sciamano in massa verso i nostri brandendo asce e pistole, mentre i Marine al riparo delle loro armature celesti si muovono e attaccano con tutta la pesantezza, violenza e brutalità che li contraddistinguono. Col risultato di vedere la scena riempirsi di sangue e arti mozzati. Un vero spettacolo insomma. Questo primo incontro pad alla mano con Warhammer 40,000: Space Marine ci ha lasciato un pò tiepidi, comunque consci di aver visto solo una piccola parte dell'offerta messa in piedi da Relic. Tecnicamente parlando il gioco c'è, alla stessa maniera è innegabile lo sforzo a livello artistico. Vedremo insomma se varietà e level design saranno della partita, ma per questo è necessario un prossimo incontro col titolo, magari in occasione della Gamescom di Colonia.

CERTEZZE

  • Grande atmosfera e attenzione al dettaglio
  • Le meccaniche melee funzionano
  • Tecnicamente valido

DUBBI

  • Parti shooter fortemente derivative
  • Level design poco ispirato