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Wii U, che ne pensiamo?

Con l'E3 alle spalle, ecco le impressioni della redazione Nintendo in merito alla nuovissima console made in Kyoto

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   23/06/2011

Ora che la nuova console Nintendo ha un nome e un cognome, è naturale che la comunità di fan della casa di Kyoto sia in fermento; d'altra parte l'attesa per il successore di Wii è tanta, così come la speranza che Wii U possa soddisfare in maniera più trasversale tanto l'utenza casual quanto quella più esperta e da lungo tempo fedele alla grande N, che non sempre si è sentita rappresentata durante questa generazione di hardware. In maniera assolutamente spassionata e personale, ecco le opinioni della redazione di Multiplayer.it in merito a ciò che finora è stato svelato del nuovo Wii U.

Chi ben comincia...

Partendo dal presupposto che Nintendo farà magie con questo nuovo hardware - com'è sempre accaduto, senza alcuna distinzione, dai tempi del NES - non si può dire che la presentazione sia stata un successo. Primo inconveniente: in molti hanno pensato a un nuovo pad per Wii piuttosto che a una nuova piattaforma (perplessità stile DS-3DS). Secondo inconveniente: quel pad spaventa gli utenti occasionali. Ha un touch screen enorme, due analogici, circa dieci pulsanti. Solo vedendo il Wiimote già si pensava all'emulazione di spade e racchette, qui si medita su come utilizzare quella tavoletta (noi, i vecchietti/casual scappano e basta). Terzo inconveniente: Nintendo sta facendo di tutto per accaparrarsi la platea "hardcore", quando la platea hardcore l'ha ripetutamente tradita per dieci anni (Nintendo64 e GameCube). Non è un errore tentare di riconquistare quel mercato, è un errore tentare di riconquistarlo a discapito di quello generato dal Wii (e l'apparenza, in questo senso, è fondamentale). Insomma, grossi dubbi sulle potenzialità commerciali, sul resto tante certezze: tra Motion Plus, Tablet, Camera e un hardware potente (ancora più di quanto non si sia intuito all'E3) ci sarà da giocare tanto, e bene.
Alessandro Bacchetta

Wii U, che ne pensiamo?

Nintendo ha un problema nel presentare i prodotti, questo è ormai abbastanza chiaro. Un po' per sfortuna (vedi Miyamoto e Skyward Sword l'anno scorso), un po' per incapacità di chi-decide-cosa (esempio il Vitality Sensor), un po' per ingenuità. Ecco, la presentazione di Wii U è stata ingenua: dati per scontati alcuni elementi fondamentali, motivo poi di grande confusione nell'utenza, e soprattutto dimenticati i giochi (non solo Nintendo, i giochi in generale) per dimostrare capacità di un hardware tanto particolare, ciò che è rimasto è un grosso e per certi versi inquietante controller con - quasi - niente attorno. Pensare che fosse sufficiente per convincere tutti della bontà della nuova intuizione di Iwata e compagni era francamente eccessivo, così come lo era ritenere che una manciata di demo interessanti ma assolutamente limitate potesse stimolare la fantasia di chi si aspettava per forza di cose invece molto di più. Dare giudizi, con così poca carne al fuoco, è impossibile. Certo è che l'avventura di Wii U poteva iniziare sicuramente meglio, e su questo è bene che a Kyoto qualcuno faccia un esame di coscienza.
Andrea Palmisano

Caos: Reggie mostra questa padella sul palco dell'E3 e io penso si tratti di un nuovo controller Wii, poi partono i filmatoni e allora capisco che dietro al controller c'è anche una console, passata in sordina rispetto al pad gigante. Io che adoravo di Nintendo anche la capacità di proporre soluzioni tecnicamente avanzate, non solo nuovi concetti, sono rimasto un po' sconcertato dalla presunta rivoluzione di Wii. Mi manca, insomma, la graficona targata Nintendo e accolgo con piacere il passaggio all'alta definizione e ad una potenza computazionale promettente, cosa che, unita alle potenzialità dei brand storici, mi attira tanto quanto il pensiero delle applicazioni della lavagnetta. Poi certo mi ritrovo un Reggie-Vanna Marchi che parla sempre più superficialmente di giochi e un po' m'intristisco (sempre meglio della Dunaway, comunque), ma la voglia di dare battaglia ai concorrenti sul campo dei "core games" sembra essere ancora viva in Nintendo, e tanto mi basta per attendere con impazienza l'arrivo di Wii U.
Giorgio Melani

Wii U, che ne pensiamo?

Francamente mi lascia un po' perplesso questa Nintendo che arranca da un'idea all'altra cercando disperatamente di fare qualcosa di diverso dagli altri. A volte le idee semplici sono le migliori, come è successo per il touch screen del Nintendo DS. A volte invece la soluzione appare un po' troppo contorta, come in questo caso. Mi ha davvero interdetto questo Wii U: sulla carta il progetto è ricco di potenzialità, ma a volte Nintendo dimentica che non tutti i game-designer sono geniali quanto i suoi. Come sarà sfruttato il nuovo controller è tutto da vedere, di certo ci aspettiamo qualcosa di più di qualche gioco sportivo e non credo di voler passare ore a tirare shuriken. Ben vengano i titoli tripla A di mamma Nintendo, ma speriamo che le terze parti non si limitino a porting stagionati e giochini di poche pretese. Manca ancora un anno alla release e nei prossimi mesi Nintendo dovrà lavorare sodo per rendere più appetibile sia Wii U che Nintendo 3DS.
Christian La Via Colli

Sinceramente, non ho capito tantissimo, e non sto parlando solo di quei dieci minuti buoni in cui ho pensato che Wii U fosse semplicemente il nuovo controller di Wii e mi sono chiesto quale fosse la diavoleria tecnica che permetteva al vecchio Wii di sfoggiare la grafica in HD della tech demo di Zelda. Anche dopo aver visto filmati e prove su strada, ritengo la nuova console ancora abbastanza indecifrabile, molto di più di quanto non lo fosse il Wii alla sua presentazione anche per chi era rimasto a casa e non era andato all'E3: quel meraviglioso, costosissimo controller lo dovremo vedere in azione, senza dubbio. Una parola sulla questione tecnica: mi sembra chiaro quanto in realtà, oltre alle caratteristiche innovative del controller, ci sia ben poco di definitivo nelle specifiche di WiiU, e ciò è normale vista la presunta data d'uscita così lontana. Ma allora, è il caso di sbilanciarsi così tanto (parlo ad analisti vari, veri o presunti) sui risultati della sfida con Sony e MS?
Michele Lamberti

Wii U, che ne pensiamo?

Con Wii U, Nintendo mi ha dato la decisa impressione di voler tenere il piede in troppe scarpe: la nuova console promette di continuare sul solco casual tracciato dall'attuale Wii, ma con un più attento occhio di riguardo ai giocatori hardcore ed al supporto delle produzioni di terze parti. Peccato che sia tutt'altro che scontato che i milioni di "non giocatori" che hanno acquistato il Wii vogliano davvero cambiare una console che sfruttano quasi solo per Wii Sports e Wii Fit,  che gli hardcore gamers guardino con interesse ad una macchina che sarà tecnicamente inferiore ai prossimi hardware Microsoft e Sony o che le terze parti riescano ad imporsi in un mercato di fedelissimi che tradizionalmente premia quasi esclusivamente i prodotti interni di Nintendo. Insomma, tante perplessità e poche certezze per un sistema che poteva decisamente essere presentato meglio e che allo stato attuale delle cose non mi lascia particolarmente ben sperare.
Fabio Palmisano

Ciò che mi stupisce di Wii U è la suggestiva idea che i designer Nintendo hanno dell'ergonomia. Il controller della console sembra infatti molto scomodo, una specie di giocattolone plasticoso anni '80, laddove ci si aspettava magari un'evoluzione del già ottimo Classic Controller Pro. Per moltissimi core gamer, ciò costituirà un limite non da poco. Le potenzialità in ambito ludico appaiono numerose, ma esattamente come accaduto per il Wii non è detto che tutti sapranno coglierle, né che rappresentino effettivamente un vantaggio rispetto al gaming "tradizionale" (specie per quanto concerne i prodotti multipiattaforma, a cui Wii U strizzerà l'occhio quantomeno fino all'arrivo della next gen). Le mie personali aspettative, ad ogni modo, non riguardano la macchina in sé, bensì piuttosto l'atteggiamento di Nintendo: se saprà garantire, in prima persona o tramite accordi con le terze parti, l'arrivo di titoli di grande qualità e per tutti i tipi di utenza, allora sarà un successo su tutti i fronti anziché soltanto su quello commerciale, più che probabile.
Tommaso Pugliese

La prima cosa che ho pensato vedendo Wii U? Che gran confusione... Vedo le console anche dalla parte di chi le vende, lavorando in negozio, e l'aspetto più controverso delle ultime console Nintendo è che il grande pubblico fatica a capire "cosa serva" per usufruire di ogni gioco Wii. In una giungla fatta di telecomandi, wii motion plus (fuori produzione), telecomandi con motion plus integrati, nunchuck, pedane, pad classici bianchi a forma di padella, pad classici neri con le corna, joypad del GameCube, ogni titolo va giocato con una combinazione ben precisa di questi elementi, tanto da scatenare la domanda fatidica: "Ma per questo gioco, COSA mi serve?". Manca uno standard che semplichi la vita alle persone, manca il presupposto fondamentale di Nintendo, la semplicità. Wii U non fa che complicare ulteriormente le idee e renderà veramente impossibile la vita ai rivenditori (ed alle persone che dovranno affrontare un corso accelerato in metodi di controllo per console). Il fatto inoltre che non si potrà utilizzare più di un "tablet" alla volta, e che la nuova console sarà retro compatibile con i controlli precedenti, farà di Wii U la macchina più difficile da interpretare della storia dei videogiochi. Ma tanto, finchè Nintendo continua a vendere a gonfie vele, ha pur sempre ragione.
Claudio Camboni

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