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Un orizzonte nuovo

Nel corso di un evento organizzato presso la sede di Namco Bandai a Tokyo, abbiamo avuto modo di provare il multiplayer di Ace Combat: Assault Horizon e di fare (di nuovo) quattro chiacchiere con Kazutoki Kono

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   15/09/2011

Kono-san è particolarmente soddisfatto del lavoro svolto finora per Ace Combat: Assault Horizon. Glielo si legge in faccia: le novità introdotte dal nuovo episodio della serie Namco Bandai aggiungono un bel po' di spessore al gameplay classico che tutti conosciamo, introducendo sistemi di controllo e approcci differenti a seconda del veicolo che andremo a utilizzare durante ogni missione. L'incontro con il producer avviene nella sede del publisher giapponese, e la presenza della medesima interprete che ci accolse lo scorso anno, sempre in concomitanza con il TGS, rende l'atmosfera dell'intervista quasi familiare, un simpatico siparietto all'insegna della soddisfazione e di domande talvolta anche un po' imbarazzanti.

Un orizzonte nuovo

Ma procediamo con ordine: la trafila prevedeva in primo luogo una sessione di gioco con le modalità multiplayer di Ace Combat: Assault Horizon, che abbiamo potuto provare insieme ad altri giornalisti e ad alcuni sviluppatori del gioco. Ce ne saranno in tutto quattro: Capital Conquest, Deathmatch, Domination e Co-Op. La prima è una modalità a obiettivo, in stile "cerca e distruggi", in cui i due team contrapposti hanno l'obiettivo di distruggere il quartier generale avversario. Riuscirci non è però un'impresa facile, perché i nemici non ci lasceranno transitare e prendere la mira tranquillamente, ma anzi ci bersaglieranno in vari modi. È possibile scegliere il proprio velivolo fra quattro differenti classi, che includono gli aerei che si prestano a ogni situazione, quelli selezionati in base alle capacità di combattimento in volo, i bombardieri e infine gli elicotteri. Proprio questi ultimi hanno suscitato maggiore curiosità, visto il delicato bilanciamento che li pone come una scelta molto differente rispetto alla velocità e alle possibilità evasive di un caccia. Se infatti è vero che ognuno degli aerei presenti in Assault Horizon presenta differenti caratteristiche e si presta dunque a un'interpretazione unica delle missioni, è chiaro che per gli elicotteri il discorso diventa ancora più marcato. Come ci ha spiegato Kono, aerei ed elicotteri sono molto diversi ma ognuno di essi ci permette di adottare determinate strategie. Nelle modalità territoriali come Domination, ad esempio, pilotare un elicottero ci permetterà di rimanere nella "zona conquistata" più a lungo e dunque di totalizzare un maggior numero di punti per vincere la partita, ma allo stesso tempo rimanere su un mezzo così lento e statico ci renderà dei facili bersagli per le incursioni dei caccia.

Tutti contro tutti

L'azione multiplayer si è rivelata adrenalinica fin da subito, ma anche molto caotica. Nella modalità Capital Conquest, come detto, l'obiettivo è quello di distruggere delle postazioni fisse, ma non ci si può concentrare su di esse e bisogna sempre tenere d'occhio gli avversari e il radar, che ci segnala prontamente quando veniamo inquadrati dal mirino di un nemico e quando ci sono dei missili in arrivo, così da permetterci di attuare le necessarie manovre evasive.

Un orizzonte nuovo

Molto più semplice la modalità Deathmatch, in cui appunto la partita viene vinta dalla squadra che totalizza per prima un certo numero di eliminazioni e ci si può divertire con estenuanti "dog fight" in cui ci si alterna nel ruolo di preda e di cacciatore. Alle modalità competitive si affianca inoltre un co-op online per tre giocatori, che possono collaborare per il completamento di otto differenti missioni. Il sistema di controllo adottato per Ace Combat: Assault Horizon è di stampo classico e non richiede alcun impegno per chi già conosce la serie, ma come già detto le cose cambiano in modo drastico quando ci si mette alla guida degli elicotteri e ci sono delle differenze anche quando si sale a bordo dei bombardieri. Tutti elementi che assicurano senz'altro una grande varietà, nonché l'introduzione di fattori strategici che in precedenza mancavano. A livello tecnico, poi, il gioco ci ha molto ben impressionato: gli scenari non sono mai stati così dettagliati e "vivi", gli aerei come al solito riproducono perfettamente le controparti reali e infine è stato fatto un gran lavoro sulla gestione della visuale, che si muove insieme all'aereo nelle varie virate e ha dunque la capacità di aumentare in modo considerevole il coinvolgimento nell'azione.

L'intervista a Kazutoki Kono

Il gioco adotta differenti configurazioni per i controlli a seconda del veicolo utilizzato. Si tratta di un approccio mirato ad aggiungere spessore all'esperienza?
Ogni veicolo offre un'esperienza diversa, anche gli aerei sono diversi l'uno dall'altro. Non avrebbe avuto senso, infatti, inserire una serie di veicoli tutti uguali in termini di maneggevolezza. Per quanto riguarda gli elicotteri, il sistema di controllo adottato si avvicina molto quello dei first person shooter, perché volevamo renderlo il più possibile accessibile.

Durante il multiplayer, abbiamo provato a pilotare un elicottero e a fronteggiare avversari a bordo di caccia, ma la lentezza del veicolo spesso ci impediva di evitare gli attacchi. In che modo viene gestita questa forte differenza in termini di bilanciamento?
La scelta dei veicolo è una scelta in primo luogo strategica. Se si pilota un elicottero, chiaramente si finirà per essere svantaggiati nel confronto diretto con un aereo. Nel caso in cui, però, si debbano colpire obiettivi a terra, la cosa si rivelerà più semplice appunto perché il veicolo si muove lentamente e dunque può aprire il fuoco con maggior precisione e tenendo il bersaglio sotto attacco per più tempo. Una delle modalità multiplayer, Domination, richiede di rimanere in una determinata zona della mappa il più a lungo possibile. Ebbene, pilotando un elicottero questo diventa molto più semplice.

Quante missioni saranno presenti nella campagna in single player?
Si tratta di una domanda difficile, in realtà, perché a seconda della situazione le cose possono cambiare in corso d'opera ed è possibile ritrovarsi prima alla guida di un veicolo e poi di un altro. Ad ogni modo, considerando queste diverse situazioni come un'unica entità, possiamo parlare di diciassette, diciotto missioni.

Sarà possibile scegliere il veicolo da utilizzare in ogni missione oppure la cosa dipenderà dagli sviluppi della trama?
Dipenderà dagli sviluppi della trama, ovvero a seconda degli eventi si vestiranno i panni di personaggi differenti, alla guida di veicoli differenti. In una missione, ad esempio, piloteremo un bombardiere e a un certo punto richiederemo il supporto di un'unità perché ci copra le spalle durante l'attacco. Ebbene, subito dopo prenderemo il controllo proprio di questa seconda unità.

La grafica del gioco è molto migliorata rispetto agli episodi precedenti e le mappe sono ancora più dettagliate, con un gran numero di edifici fra cui è possibile volare. Ma a che livello potremo interagire con lo scenario?
Chiaramente c'è un certo livello di interazione con lo scenario e ci sono edifici che possono essere distrutti, ma la cosa va di pari passo con gli eventi della trama. Ovvero nel momento in cui determinate porzioni della mappa dovranno essere interagibili, lo saranno e sarà dunque possibile distruggere anche gli edifici. Alcuni di essi subiranno dei danni, altri potranno essere completamente rasi al suolo, ma non si tratterà di una feature sempre presente.

Quale sarà la direzione futura della serie di Ace Combat? C'è qualcosa che non è riuscito a inserire in Ace Combat: Assault Horizon e su cui vorrebbe lavorare per un eventuale prossimo episodio della serie?
Il nostro obiettivo era quello di rendere il gioco più attuale apportando una serie di cambiamenti, adeguarlo dunque al mercato di oggi. Per il futuro, continueremo a confrontarci con gli appassionati e con il lavoro svolto finora per migliorare ulteriormente.

Sente la mancanza di una vera competizione all'interno del genere degli sparatutto "aerei"?
La presenza di concorrenti diretti costituisce sempre uno stimolo, una sfida che ti porta a migliorare il prodotto. Dunque sì, ne sento la mancanza.

Ace Combat 3D: Cross Rumble per Nintendo 3DS uscirà a novembre e un altro episodio è stato annunciato oggi. La domanda nasce spontanea: porterete la serie anche su PlayStation Vita?
Personalmente non avevo in programma a una versione del gioco per PlayStation Vita, del resto Assault Horizon sta per arrivare nei negozi e pensavo di rilassarmi un attimo. In realtà, però, il mio capo ha già cominciato a chiedermi cosa faremo per il prossimo episodio, dunque credo che ci sia già un progetto in cantiere. Fondamentalmente faremo ciò che gli utenti ci chiederanno di fare.

CERTEZZE

  • Maggiore spessore per il gameplay
  • Molto coinvolgente e spettacolare
  • Un buon numero di modalità multiplayer, anche in co-op

DUBBI

  • Bilanciamento dei veicoli da verificare