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Botte e tarocchi

A sorpresa, Atlus e Arc System Works tirano fuori dal cilindro un nuovo picchiaduro basato su uno dei migliori jRPG per PlayStation 2

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   14/10/2011

La conclusione del conto alla rovescia iniziato qualche settimana fa da Atlus ha avuto un esito duplice e inaspettato. Il porting di Persona 4 per PlayStation Vita era abbastanza prevedibile, considerato il buon successo ottenuto da Persona 3 Portable per PSP, ma un picchiaduro sviluppato dal rinomato team di Arc System Works, chi se l'aspettava?

Botte e tarocchi

Tutto sommato, questo interesse nei confronti del quarto episodio del franchise non dovrebbe stupire nessuno visto che a ottobre andrà in onda sulle reti giapponesi una serie animata nuova di zecca che ripercorre la storia del gioco, ma la scelta di un picchiaduro come spin-off è decisamente originale anche per una software house che di solito fa dell'originalità il cavallo di battaglia dei suoi giochi. Insomma, ci troviamo di fronte a un prodotto di qualità o a un mero fan-service per chi non è mai riuscito a dimenticarsi del piccolo paesino di Inaba?

Un Persona per domarli

Non aspettatevi chissà quale trama a fare da sfondo a questo spin-off: in realtà non sembra proprio che ce ne sia alcuna, almeno per quanto riguarda la versione arcade, ma chissà che le versioni console non presentino una modalità apposita; del resto Arc System Works è già riuscita a integrare sapientemente una trama anche nei suoi recenti, ed eccellenti, BlazBlue. E proprio questo nome è una garanzia poiché Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena sembra essere stato sviluppato seguendo il modello dell'acclamato franchise di Arc System Works, sia dal punto di vista tecnico che da quello del gameplay. Ma andiamo con ordine. Yu Narukami: è questo il nome definitivo scelto per il protagonista di Persona 4, originariamente senza nome; oltre a lui, la demo proposta al Tokyo Game Show settembrino permetteva di giocare anche nei panni di Chie Satonaka, Yosuke Hanamura, Yukiko Amagi e Kanji Tatsumi. I fan riconosceranno immediatamente le caratteristiche peculiari di questi personaggi, dalle specifiche armi da combattimento ai loro privatissimi persona:

Botte e tarocchi

per chi non lo sapesse, il franchise deve il titolo a una specie di potere paranormale che si palesa nella forma di entità umanoidi i cui nomi sono ispirati da tarocchi e creature mitologiche. Molti dei colpi speciali di ogni personaggio si basano sul persona e il sistema di gioco a prima vista ricorda in maniera impressionante il picchiaduro bidimensionale de Le Bizzarre Avventure di JoJo prodotto da Capcom nel 1999: in alcuni casi è perfino possibile effettuare un attacco con il persona e, contemporaneamente, continuare a combattere controllando direttamente il suo possessore. Questa struttura lascia intravedere una certa creatività e complessità all'interno del sistema di combo, il quale non a caso ricorda a sua volta BlazBlue: apparentemente semplice e user-friendly ma, in realtà, davvero profondo e ricco di possibilità. La presenza di un indicatore posizionato in basso suggerisce la tradizionale impostazione per l'utilizzo di super-attacchi e manovre speciali che permettono per esempio di interrompere le combo nemiche o parare i colpi senza ricevere danni.

Botte e tarocchi

Splendido splendente

I personaggi, a loro volta, appaiono decisamente diversificati: Chie per esempio si affida a una grande agilità per il combattimento ravvicinato mentre il massiccio Kanji basa la sua tecnica di lotta su prese e proiezioni. La varietà, insomma, non sembra affatto mancare e il risultato è uno sgargiante spettacolo di effetti speciali che riempiono lo schermo senza tuttavia rendere l'azione incomprensibile. Arc System Works ha quindi fatto tesoro dell'equilibrio tra gameplay e spettacolarità raggiunto con BlazBlue, traslandolo in uno spin-off davvero curato. Il gioco è completamente bidimensionale e gli sprite in alta risoluzione godono di un'enorme varietà di animazioni: fedelissimo al gioco, e all'imminente cartone animato, il cast saprà soddisfare pienamente i fan di Persona 4.

Botte e tarocchi

Resta da chiarire l'entità del roster di personaggi selezionabili, che se si limiterà ai protagonisti di Persona 4 potrebbe risultare piuttosto minuscolo. Atlus ha già confermato la presenza di Aegis, la robotica protagonista del prequel Persona 3, ma al momento non sembrano essere previsti altri character della serie, benché sia insistente una voce di corridoio secondo la quale Minato Arisato (il protagonista di Persona 3) sarebbe un personaggio segreto da sbloccare. Certo, l'inserimento di personaggi presi dai vari episodi del franchise sarebbe davvero la ciliegina sulla torta (chi ha detto Akihiko?) e lo stesso vale per i fondali: quelli mostrati colpiscono ancor più degli sprite per i dettagli e l'effetto di profondità prodotto da un sapiente gioco di parallassi. Tecnicamente, insomma, Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena sembra essere davvero soddisfacente, sopratutto in qualità di picchiaduro bidimensionale in un mercato ormai dominato dai poligoni. La collaborazione tra Atlus e Arc System Works sembra quindi davvero promettente e il gioco, previsto per l'estate 2012 in versione arcade, PlayStation 3 e Xbox 360 (e ci sentiamo di scommettere anche su un porting per PlayStation Vita) potrebbe rivelarsi una primizia da tenere d'occhio.

CERTEZZE

  • Gameplay e meccaniche degne degli sviluppatori di BlazBlue
  • Modalità ed extra di un certo spessore per le versioni console

DUBBI

  • Il roster basato soltanto su Persona 4 potrebbe essere un po' limitato
  • Rischia di non vedere la luce in occidente