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C'erano un vampiro, un pirata e un pinguino...

Nippon Ichi riporta la sua apprezzata serie di RPG tattici su PlayStation 3, facendo finalmente dei passi avanti in termini grafici e narrativi

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   07/10/2011

Nata su PlayStation 2, apparsa su console portatili e poi approdata su PS3, la serie Disgaea ha sempre mirato a un pubblico estremamente di nicchia: per poterla apprezzare, infatti, non solo si devono amare gli RPG tattici a turni, di quelli più severi e hardcore, ma bisogna saper digerire anche un character design fortemente nipponico, mascotte strampalate, scenette moe e tutti quegli stralunati elementi che caratterizzano la cultura otaku.

C'erano un vampiro, un pirata e un pinguino...

Per chi fa parte di questa categoria, Disgaea ha rappresentato una meravigliosa sorpresa, grazie a meccaniche di gioco profonde, un livello di sfida elevato e una piacevolissima componente grafica. Disgaea 4: A Promise Unforgotten rappresenta il bis della serie targata Nippon Ichi su PlayStation 3, un tentativo di tornare ai fasti dei primissimi episodi dopo quell'Absence of Justice che, sebbene restasse indiscutibilmente godibile, era in parte rovinato da una trama monotona e una realizzazione tecnica troppo obsoleta per un gioco PlayStation 3. A un mese di distanza dall'uscita del nuovo episodio abbiamo potuto provare le prime ore della versione ormai completa, per capire quali sono le novità introdotte stavolta da una serie che in otto anni non si è mai allontanata troppo dalla sua struttura.

Tra novità e tradizione

Le critiche ricevute da Disgaea 3 hanno spinto gli sviluppatori di Nippon Ichi a curare particolarmente la trama di questo nuovo capitolo, e a giudicare dalle nostre primissime ore di gioco siamo davanti a una delle storie più simpatiche e originali che la serie abbia mai sfornato. Come da tradizione vestiremo i panni di un bizzarro anti-eroe, un vampiro di nome Valvatorez che un tempo era in grado di incutere il terrore grazie ai suoi incredibili e oscuri poteri, ma che oggi fa da balia ai Prinny nelle oscure prigioni del Netherworld. Tuttavia, quando i governatori del posto ordinano di sterminare tutti i Prinny per evitare il sovraffollamento del luogo, Valvatorez decide di schierarsi dalla parte dei buffi pinguini parlanti. Il tutto sarà ovviamente arricchito da esilaranti battute e colpi di scena, mentre ogni capitolo terminerà con una simpatica anticipazione degli eventi successivi. Nel corso dell'avventura il giocatore si unirà ad altri personaggi, potrà assoldare e creare nuovi combattenti per rafforzare il proprio party, affronterà misteriosi nemici ed combatterà all'interno di tante differenti ambientazioni. La struttura di gioco è rimasta comunque assolutamente identica ai precedenti capitoli: una hub centrale permetterà di guarire il proprio party, salvare la partita o acquistare nuovi equipaggiamenti tra una battaglia e l'altra, mentre gli scontri a turni, sebbene ricordino la formula di Final Fantasy Tactics o di Fire Emblem, sono caratterizzati da una profondità e una complessità di gran lunga superiore. Se già il primo Disgaea mise alla prova i giocatori più hardcore, A Promise Unforgotten assicura un ulteriore strato di complessità grazie ad alcune interessanti aggiunte nel gameplay: una di queste è la possibilità di torturare i nemici afferrandoli e lanciandoli nel vortice dal quale evocare le proprie unità, ottenendo così diversi bonus e magari un forziere contenente oggetti rari. I giocatori potranno inoltre personalizzare la propria mappa, costruire delle navi pirata e collegarsi online per inviarle nei mondi creati dagli altri utenti, magari per sfidarli in epici combattimenti. Sconfiggendo i pirati all'interno dell'Item World si potranno infatti ottenere pezzi con cui comporre la propria nave personale, ognuno dei quali si differenzierà per abilità e statistiche oltre che per design.

C'erano un vampiro, un pirata e un pinguino...

Faranno inoltre ritorno alcune chicche introdotte in Disgaea 3, come il Tower Attack, tecnica che permette di attaccare ripetutamente un nemico creando un'enorme torre con i membri del proprio party, oppure la funzione Magichange, grazie alla quale creare delle unità più potenti fondendone due compatibili. Ovviamente, per la felicità di chi ha adorato il continuo grinding dei vecchi Disgaea e per lo sconforto dei suoi detrattori, abbiamo avuto l'impresione che anche stavolta battaglie particolarmente ostiche spingeranno il giocatore a ripetere più volte livelli già terminati per la semplice necessità di potenziare il proprio party. Con A Promise Unforgotten, la serie Disgaea fa un vistoso passo avanti in termini grafici, grazie a un nuovo motore grafico e a sprite totalmente ridisegnati in alta risoluzione: il feeling è esattamente lo stesso e la GUI è rimasta pressoché immutata, ma ora i personaggi su schermo sono estremamente definiti e dettagliati, cosa che, unita ai fantastici artwork, rende Disgaea 4 un titolo assai piacevole a livello visivo, nonché il più bello esteticamente tra tutti i capitoli della serie usciti finora. Se poi doveste sentire la mancanza dello stile retrò dei precedenti episodi, dal menù delle opzioni sarà possibile tornare in un attimo alla vecchia pixel art, mentre sebbene manchi ancora una volta una qualsiasi localizzazione italiana, i giocatori potranno liberamente scegliere tra il doppiaggio inglese e quello originale in giapponese. A questo punto non ci resta che approfondire la nostra esperienza online, spingerci nei capitoli più avanzati dell'avventura e rimandare una valutazione più completa in sede di recensione.

CERTEZZE

  • Meccaniche profonde e hardcore
  • Interessante supporto online
  • Grossi miglioramenti grafici...

DUBBI

  • Aspettatevi ripetute sessioni di grinding
  • Poche novità rispetto ai precedenti episodi