19

Vendetta per quattro

Abbiamo provato la componente cooperativa di The Darkness II: il bagno di sangue prosegue in compagnia

PROVATO di Umberto Moioli   —   20/12/2011

Versione testata: Xbox 360

È difficile scrivere di The Darkness II senza descrivere quanto sia differente dall'originale. Al di fuori della licenza, del protagonista e della premessa ludica e narrativa, abbiamo già avuto modo di rimarcare la ferma volontà di Digital Extremes, impegnata nella realizzazione di un prodotto innanzitutto distintivo. Nuovi sono lo stile grafico e il level design, modificati in parte i poteri e inediti gli alberi delle abilità inseriti per dare un senso di progressione all'esperienza.

Vendetta per quattro

Sconvolto anche l'approccio al multiplayer: se Starbreeze aveva fallito nell'implementazione di una componente competitiva che rendesse giustizia alle peculiari meccaniche legate al demone e ai darkling, il nuovo dev ha scelto una strada più conservativa - e più logica - optando per una cooperativa a quattro giocatori. I vantaggi evidenti sono, banalmente, una maggior omogeneità dell'offerta che ora può declinare lo strabordante universo nato sulle pagine degli albi Top Cow, anche all'interno di una campagna che scorre parallela a quella con protagonista Jackie Estacado. Siamo stati invitati dal distributore italiano Cidiverte a giocare una manciata di livelli tratti da Vendettas: aggiunta superflua oppure ottimo modo per completare il pacchetto?

Tutti contro la Fratellanza

Se il fascino di The Darkness risiede in buona parte nella complessità del suo protagonista e nella drammaticità degli eventi raccontati, la cooperativa risponderà ai soliti canoni dark che già abbiamo imparato ad amare, elevando però all'ennesima potenza la vena comica della serie. I quattro protagonisti, innanzitutto, si rifanno ad altrettante figure stereotipate. Alter ego dai contorni volutamente definiti al limite della macchietta. Si spazia da Shoshanna, un'affascinante agente del Mossad, fino a J.P. DuMond, medico esperto di pratiche Voodoo. Da Jimmy Wilson, uno scozzese alcolista, a Inugami, giapponese armato con una katana che pare sia stata forgiata con il sangue di migliaia di persone. La trama, che vede al centro delle attenzioni dei nostri la solita, temibile Fratellanza, viene raccontata attraverso filmati girati con il motore del gioco mentre durante l'azione non mancano scambi di battute, insulti e volgarità assortite. Il tono, come accennato, è molto più ironico che nella campagna single player e la sceneggiatura è di grana grossa, però complessivamente ci è piaciuta l'idea di metterci nei panni di un cast di individui diversissimi da Jackie, ma che al contempo non sfigurano nell'universo sui generis di The Darkness II. Qualunque alter ego si sia selezionato, si potranno utilizzare le armi da fuoco lasciate sul terreno dai nemici e sparse per i livelli, ma ciascun personaggio può anche contare su armi e poteri unici. Se Inugami ha dalla sua Kusanagi, la già citata lama, J.P. DuMond ha una staffa attraverso la quale incanalare i suoi poteri, Shoshanna la speciale pistola Arm of the Night e Jimmy Wilson un'accetta che può lanciare per disfarsi dei nemici da qualsiasi distanza. Anche gli alberi delle abilità multipli del single player tornano, semplicemente spezzati in modo tale da dare a ciascuno dei quattro cooperanti una parte dei poteri.

Vendetta per quattro

Jimmy, ad esempio, può scagliare contro i nemici dei darkling mentre DuMond può utilizzare buchi neri per metterli fuori gioco. Una soluzione di comodo ovvio, che ha permesso di distinguere ciascuno pur senza doversi inventare chissà quanti nuovi poteri, ma al contempo anche un invito a muoversi e combattere con un minimo di sincronia, per fare in quattro quello che in single player si fa da soli. Movimenti all'unisono che sono anche suggeriti da un bonus dato a coloro i quali combattono entro un certo raggio e dalla solita meccanica di soccorso necessaria per rimettere sulle gambe un compagno che ha terminato l'energia vitale. Guardando l'offerta cooperativa nel suo insieme, non ci sono grossi spunti di originalità e si può con una ragionevole certezza affermare che siamo più vicini a un contorno piuttosto che a una seconda portata principale, però allo stesso tempo Digital Extremes sembra aver investito parecchi sforzi per dare a questo extra una sua dignità ben definita.

Impugnato il pad abbiamo percorso i primi tre livelli della cooperativa. Gli schemi, a quanto visto, abbandonano la varietà e l'alternanza della modalità principale a favore di ambienti ampi ma strutturalmente semplici, e obiettivi ripetibili classici, come la difesa di una posizione o il trasporto di un oggetto. La struttura è volutamente esile per porre al centro la frenesia dell'azione e mettere alla prova la capacità di coordinarsi. Abbiamo utilizzato soprattutto Inugami scoprendo che la sua katana è tremendamente potente, ma anche quanto avvicinarsi ai nemici, spesso a gruppi numerosi, sia davvero difficile. Al punto che il suo potere Swarm, che scatena sugli avversari più vicini uno sciame di insetti che li distrae bloccandone i movimenti, è spesso l'unica soluzione per accorciare le distanze. Con i primi punti esperienza abbiamo giusto fatto in tempo a fare l'upgrade alcune statistiche ma in totale ci sono una dozzina di potenziamenti disponibili.

Vendetta per quattro

Purtroppo ogni speculazione sulla longevità dell'esperienza cooperativa è annullata dal non sapere da quanti livelli è composta, ma già possiamo anticipare che ciascuno impegna per circa una ventina di minuti. In crescita selezionando i livelli di difficoltà più alti tra i quattro disponibili. Abbiamo anche brevemente giocato con Shoshanna, che grazie alla sua Arm of the Night spara potentissimi colpi dalla distanza: una scelta forse meno spettacolare e appagante, ma certamente più immediata. Il gunplay di The Darkness II necessità ancora di essere migliorato sotto alcuni aspetti, come le animazioni e l'impatto dei colpi, ma il feeling delle armi è volutamente leggero e arcade, per non distrarre troppo dall'uso dei poteri che devono sempre restare ben fissi in testa al giocatore. Diverte ma necessita ancora di rifiniture, insomma, e lo stesso vale per uno stile grafico piacevole ma ancora piagato da alcune sbavature di framerate e pulizia dell'immagine. In definitiva ci possiamo dire soddisfatti da un test che però non mente sulla volontà di concentrare idee e sforzi innanzitutto sull'avventura principale, lasciando al multiplayer il compito di fare legna e aggiungere valore alla confezione in uscita su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 il prossimo febbraio. Dovremmo poterne tornare a parlare nel giro di alcune settimane.

Domande?

Il sito di The Darkness II è insolitamente ricco di informazioni. In particolare, tra le feature pubblicate, sono state risposte parecchie domande in quattro mini-appuntamenti dedicati. Qui il primo, il secondo, il terzo e il quarto.

CERTEZZE

  • Interessante la trama per la cooperativa
  • I quattro protagonisti sono stati ben caratterizzati
  • Meccaniche che stimolano la cooperazione

DUBBI

  • Nessuna idea inedita
  • Ancora alcune sbavature
  • La coop non sembra avere lo stesso spessore del single player