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Dalla picozza al fucile

Abbiamo provato la versione alpha dello shooter multigiocatore sviluppato da Oxeye Game Studio e pubblicato dagli autori di Minecraft e Scrolls

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   05/01/2012

I fan di Minecraft dovrebbero saperlo: con oltre 500.000 follower su Twitter basta un cinguettio di @Notch a influire pesantemente sulle vendite di un gioco e sulla sua visibilità.

Dalla picozza al fucile

Nessuno si è stupito quindi degli ottimi riscontri che sta avendo, a pochi giorni dal debutto in pubblico, il primo titolo terze-parti pubblicato da Mojang, e anzi qualcuno parla già di successo annunciato. Sviluppato da Oxeye Games, Cobalt seguirà lo stesso modello di alpha funding che ha caratterizzato Minecraft, permettendo agli utenti di acquistare e provare il gioco quando questo è ancora in sviluppo, supportando economicamente il progetto e influenzando le scelte del team attraverso i propri feedback. Manca ancora un bel po' prima che il progetto si possa considerare anche lontanamente vicino al suo completamento, ma nel frattempo abbiamo voluto provare anche noi l'attuale versione alpha per raccontarvi cos'è Cobalt adesso e cosa vuole diventare nei prossimi mesi.

Capriole in compagnia

Action platform 2D con una fortissima componente multigiocatore, Cobalt al momento si presenta spoglio di gran parte delle opzioni previste dagli sviluppatori: del tutto inaccessibili sono ad esempio la Campagna single player, l'editor delle mappe e le sfide online, ma perlomeno abbiamo speso un po' di tempo provando il tutorial e le modalità multiplayer in compagnia di qualche bot. Le mappe presenti al momento sono di dimensioni abbastanza contenute, pensate per ospitare da due a quattro giocatori nonostante si possa selezionare un numero superiore di avversari. Qualche minuto sperimentando l'opzione Deathmatch ci ha dato l'impressione di trovarci davanti a una sorta di ibrido tra Teeworlds e Super Smash Bros., in cui il giocatore, nei panni metallici di un piccolo robot, deve sfruttare l'ambiente circostante e le armi sparse qua e là per eliminare quanti più avversari senza rimetterci la pelle. All'apparenza niente di più tradizionale, con armi da fuoco e da lancio, punti di respawn, attacchi da mischia e doppi salti a rendere l'azione più dinamica, eppure non mancano delle idee interessanti: la possibilità di rotolare non solo velocizza sensibilmente l'esperienza, ma rappresenta anche la principale tecnica difensiva a disposizione del giocatore, il quale è in grado di deflettere un colpo in arrivo con una semplice capriola.

Dalla picozza al fucile

Un pugno al momento giusto rispedisce un missile al mittente, ma è chiaro che ogni match si trasformerà subito in un continuo rotolare e saltare. Non mancano alcune tecniche più avanzate, come l'abilita di sfruttare il momento ottenuto con una capriola per lanciare una granata più lontano o per effettuare un salto con pugno, ma in questo caso la combinazione di tasti richiede un bel po' di pratica e manualità prima di diventare naturale. Un'altra modalità attualmente giocabile è chiamata Capture The Plug, ma come suggerisce il nome non è nulla di diverso da un classico Cattura la Bandiera, nel quale raggiungere la base avversaria, rubare un dispositivo e portarlo nel proprio rifugio prima che gli avversari possano fare lo stesso. Le armi sono le stesse della modalità Deathmatch, e spaziano da granate a flashbang, da pistole al plasma a lanciamissili futuristici, tutte dotate di un numero assai limitato di proiettili. Tutto avviene esclusivamente tramite tastiera, e un sistema di puntamento automatico fa sì che l'utente non debba preoccuparsi di mirare agli avversari, il che, se da un lato semplifica il sistema di controllo pur senza banalizzare i combattimenti, dall'altro si rivela un'arma a doppio taglio negli scontri più affollati, in cui si rischia di mirare al nemico sbagliato. Non è un caso se una delle primissime richieste degli utenti riguardi proprio la possibilità di attivare la mira manuale dalle opzioni di gioco, proposta che Oxeye sembra intenzionata a prendere in seria considerazione.

Non solo multiplayer

Rispetto a quelle citate sopra, più atipica e interessante è l'opzione Survival, variante dell'ormai sdoganata modalità Orda e l'unica di quelle finora proposte ad essere pensata per l'esperienza in singolo. Partendo da un bunker, il giocatore deve spendere il denaro a propria disposizione per acquistare armi e munizioni, per poi uscire allo scoperto e affrontate tutta una serie di creature ostili in arrivo; oltre a delle capsule particolari in cui rintanarsi per riprendere fiato, le mappe finora presenti non offrono granché, sebbene le premesse per una modalità divertente e frenetica ci sono tutte.

Dalla picozza al fucile

Allo stato attuale e pur essendo privo di sostanza, Cobalt si presenta insomma in maniera piuttosto solida, con un sistema di combattimento dinamico nonostante dei controlli da limare in alcuni punti. Bisognerà inoltre vedere come si comporterà il gioco in termini di bilanciamento una volta che sarà finalmente possibile sfidare altri giocatori in carne e ossa: l'intelligenza artificiale dei bot generalmente si comporta molto bene, con avversari che provano ad inseguire il giocatore se quest'ultimo è disarmato o che cercano di stargli alla larga nel caso in cui la loro potenza di fuoco sia drasticamente inferiore, cercando magari di temporeggiare lanciando qualche flashbang; non mancano tuttavia dei momenti in cui, inspiegabilmente, preferiscono lanciarsi in un combattimento corpo a corpo quando magari a due passi c'è un lanciarazzi che non aspetta altro che essere raccolto. L'editor delle mappe dovrebbe assicurare un discreto supporto di livelli generati dagli utenti, ma una grossa sfida per Oxeye sarà la realizzazione di una Campagna varia, corposa e divertente, magari affiancata da un'altrettanto riuscita opzione cooperativa online.

CERTEZZE

  • Divertente e frenetico
  • Diverse modalità di gioco
  • Un editor dei livelli assicurerà tante mappe online

DUBBI

  • Sistema di controlli da limare
  • Al momento manca molta sostanza